Ero molto emozionato all'idea di assistere da spettatore a Zorba il greco, avendo ballato alla prima mondiale del 1988 all'Arena di Verona ma...che delusione! Mi chiedo come possa essere entrato nel repertorio di così tante compagnie e mi rispondo che deve essere solo grazie al meraviglioso, trascinante sirtaki finale perché il resto è francamente dimenticabile. Avevo avuto questa impressione anche all'epoca ma poi la capacità della nostra mente di selezionare solo i ricordi positivi ha prevalso. Le noiose coreografie di demi-caractère invece non ero riuscito a rimuoverle del tutto. O il povero Zorba che al mio tempo era un mastodontico Vladimir Vassiliev e ora è un bravissimo danzatore costretto, immagino dal coreografo, a sorridere e ammiccare costantemente. O l'altro splendido danzatore che interpreta John che ogni volta che rientra in scena tiene un libro in mano, come un topo da biblioteca o un ragazzino rimandato a settembre. Per non parlare della povera Madame Hortense che sembra affllitta da qualche morbo che la depriva della dignità. La narrazione è chiara ma il linguaggio coreografico è talmente superato e datato da risultare quasi ingenuo. Il primo atto, in particolare, è lento e non va da nessuna parte, i personaggi sono poco chiari dando per scontato che tutti abbiano visto il film - e lo ricordino pure bene! - ma hanno sfumature caratteriali difficili da rendere solo con la danza, in particolare se così poco incisiva. Tutta l'operazione del 1988 fu basata sul sirtaki finale e sulla presenza di Mikīs Theodōrakīs che scrisse appositi brani e diresse la prima mondiale, decretandone un grande successo commerciale ma lo trovo un soggetto veramente difficile da trasporre in danza...e forse non necessario? Belli i costumi di Leo Kulaš, banale e inutilmente classicheggiante la scenografia di Matic Kašnik e belle luci di Tomaž Premzl.
Detto ciò tutta la compagnia della SNG di Maribor danza con ardore e impegno commovente, traghettandoci verso il finale dove tutto verrà dimenticato. Cito con enorme piacere i primi ruoli perché sono eccellenti, nonostante quanto sopra scritto: lo Zorba di Davide Buffone, John danzato da Ionut Dinita, Marina danzata da Tijuana Križman Hudernik, Madame Hortense era Evgeniia Koshkina e Yorgos Mateo Magalotti: Trovate i nomi degli altri bravissimi danzatori nella locandina dello spettacolo. L'Orchestra era diretta superbamente - un bravo al settore delle percussioni - da Simon Robinson, mentre l'ottimo Coro da Zsuzsa Budavari Novak.
Per quanto mi riguarda, tanto sforzo per nulla. Il pubblico ha decretato un grande successo con almeno quattro bis del sirtaki (tutti pianificati, sappiatelo). Sala gremita.
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