È un piccolo gioiello. Beh, piccolo mica tanto: un'ora e venti di monologo senza respiro! È un grande testo teatrale, interpretato da un piccolo attore....no, piccolo solo di statura: la sua interpretazione è grande, grandissima, capace di passare attraverso un'infinità di personaggi grazie soltanto alla voce e alla mimica. Quindi, un grande testo teatrale, per una grande attore sostenuto da un grande regista! Sì, direi che così ci siamo.
La storia di Guillaume, impersonato dall'enorme Gianluca Ferrato, o meglio il suo destino, si capisce abbastanza velocemente: basta ascoltare la Madre quando chiama la famiglia per mangiare "Ragazzi e Guillaume: a tavola!" a sottolineare che Guillaume non è un ragazzo. Chi è allora? Un figlio diverso, più fragile degli altri, da isolare, da proteggere, forse una figlia imprigionata nel corpo di un figlio. Ma è proprio così? Oppure è solo una proiezione? Ripercorre tanti cliché psicanalitici che hanno incastrato per anni noi omosessuali: la mamma dominante, il papà assente, il confronto con i compagni maschi, la solidarietà delle ragazze...chi di noi non ha sentito tutto ciò? Chi di noi non ci si è riconosciuto? Chi di noi non è stato bullizzato dai compagni, costretto a giocare a pallone e spesso "crocchiato de botte", sognando invece di poter soltanto ascoltare musica, chiuso - e protetto - nella propria cameretta? Ma è proprio questo che vivrà anche Guillaume, gay predestinato? Posso soltanto affermare che, come spesso accade, non c'è una verità univoca.
Per non rovinarvi la sorpresa del bellissimo finale, posso solo invitarvi ad andare a teatro per vedere questo monologo incredibile, ribadendo che Gianluca Ferrato è un attore straordinario, su cui gli anni continuano a stratificare qualità e vita, spessore e tecnica, anima e sapere: bravo Gianluca che ci hai condotto in un unico respiro in questa vicenda notevole e strabiliante, roboante di personaggi fino al liberatorio vaffanculo finale.
E bravo Roberto Piana che firma una regia guizzante di idee, dal ritmo instancabile e dalle infinite trovate. E ancor più bravo per aver voluto credere nelle capacità di Gianluca e nella grandezza della piece scritta da Guillaume Gallienne rischiando capitale proprio per produrre lo spettacolo. Ce ne fossero di più di persone come te!