sabato 2 giugno 2018

L'ITALIANA IN ALGERI martedì 29 maggio 2018

Locandina dello spettacolo

Correte al botteghino e accaparratevi l'ultimo biglietto disponibile! Sia che riusciate a vedere la splendida regia di Stefano Vizioli, sia che riusciate ad avere un biglietto a visibilità ridotta con il quale riuscite solo a sentire una splendida compagnia di canto, non ve ne pentirete!


Questo allestimento ha dalla sua una splendida concezione visiva, grazie alle immaginifiche scenografie e ai fantasiosi e coloratissimi costumi di Ugo Nespolo, che viaggiano dal pop al surrealismo; a ciò bisogna aggiungere l'alta qualità della regia tradizionale, curata e divertente che Stefano Vizioli mette in scena con l'aiuto di Pierluigi Vanelli. Il lavoro fatto sugli artisti, sulle comparse e sul coro è veramente minuzioso e accuratissimo: scene e controscene sono piene di dettagli e spunti e nulla è lasciato al caso, all'improvvisazione.

A parte qualche momento dove Rossini, secondo il costume e gli usi dell'epoca, indugia in arie che avrebbero bisogno oggigiorno di qualche taglio, lo spettacolo è perfettamente scorrevole anche per noi, nevrotico pubblico odierno...


Dal punto di vista musicale, la direzione di George Petrou è dinamica, fresca, ricca di tutti i colori e i meravigliosi crescendo rossiniani sono cristallini e tutt'altro che chiassosi: l'Orchestra della Fondazione lo segue docilmente ma con sicurezza in tutti i comparti.
La compagnia di canto è omogenea e di ottimo livello, abilissima nel sillabare le perfidie rossiniane con chiarezza e grande musicalità.
Chiara Amarù è una Isabella civettuola e simpatica con un bellissimo timbro da contralto, più che da mezzo come Rossini richiedeva, che non si lascia spaventare neanche dalle "salite" più impervie; il Lindoro di Antonino Siragusa non ha bisogno di miei pareri: squillante, potente, con un timbro inconfondibile e una facilità e naturalezza negli acuti che non può che lasciare a bocca aperta; sono rimasto piacevolmente sorpreso da

Nicola Ulivieri nel ruolo di Mustafà: grande voce con una grande estensione e la rara capacità di salire doveraramente ho sentito arrivare un basso: wow; Nicolò Ceriani, nel ruolo di Taddeo, conferma le sue grandi doti attoriali e, con il passare degli anni, sembra non perdere nulla del suo bellissimo "vocione" ma anzi appare sempre più curato e...bravo!


Bene anche Shi Zong, Giulia Della Paruta e Silvia Pasini.
Il coro maschile del Teatro Verdi se la cava egregiamente per presenza scenica e volume dii suono, per quanto numericamente sempre più sparuti.
Serata veramente piacevole, pubblico entusiasta e generoso: vale tutto il sacrificio di andare a teatro, invece
che al mare, domani...