ECCELLENZA. Di tutto, dalla qualità dei danzatori, alle scelte coreografiche.
LUNGIMIRANZA. Mettere assieme una serata che spazia dal passo a due del Don Chisciotte alle creazioni di Filip Kratz e Julian Nicosia, significa avere un progetto artistico, una direzione verso la quale andare chiara e interessante.
BELLEZZA. Tutto è stato bello stasera, tutto sprigionava bellezza.
PROFESSIONALITÀ. Innegabile sotto tutti i fronti: da quella degli interpreti a quella dei tecnici, dai titoli prima di ogni brano alle pianiste che hanno accompagnato diverse coreografie dal vivo.
OLIMPO. Questa sera eravamo lassù, seduti davanti a delle divinità.
Non starò a riportare cosa hanno danzato (trovate tutto al link Locandina dello spettacolo) ma posso dire che Vadim Mountagirov e Fumi Kaneko hanno toccato vette altissime nel passo a due dal terzo atto del Don Chisciotte: lui leggerissimo e potente, lei ammiccante e di innata classe; che Toon Lobach è un danzatore eccellente del NDT2 di cui sentiremo parlare a lungo, così come Casia Vengoechea, entrambi di gomma sia allo stato liquido che a quello solido; che Giada Rossi e Alessandro Riga rappresentano l'affiatamento ideale che vorremmo vedere in ogni coppia di danzatori; che Elisabetta Formento e Thomas Giugovaz hanno portato freschezza, gioventù e bravura; che Roberto Bolle ha intrapreso la giusta strada per questo suo momento di danzatore, apparendo in "In your black eyes" di Patrick De Bana, in cui è stato magistrale, intenso e toccante come mai prima.
Quando gli spettacoli raggiungono certi livelli non sono raccontabili, descrivibili: vanno visti, vissuti, assaporati. Andate a vedere questa edizione di Roberto Bolle and friends 2023 e mi ringrazierete. Unica nota critica: diffondere la danza, fare cultura, istruire, ammaliare, vuol dire consentire a molti, se non a tutti di accedere, di fruire della bellezza dell'arte. In quest'ottica calmierare il costo dei biglietti sarebbe un gesto degno di un vero artista come Roberto Bolle.
In chiusura, mi concedo un lusso. Thomas Giugovaz è stato un allievo di ArteffettoDanza, la struttura che dirigo e nella quale insegno assieme ad altri colleghi, dai sei anni fino al suo ingresso al secondo corso all'Accademia di Ballo del Teatro alla Scala. Ovviamente il bagaglio tecnico l'ha ricevuto a Milano, l'ha costruito confrontandosi con i compagni di corso prima e con i colleghi poi, ma siamo sicuri di averlo sostenuto da subito, riconoscendogli una presenza scenica naturale e accattivante, aiutandolo a coltivare una passione e a realizzare il suo sogno; Vederlo qui stasera, in mezzo al gotha della danza mondiale, beh...non ha prezzo! Bravo Tommy!!
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