mercoledì 15 febbraio 2023

ELEGANZISSIMA mercoledì 15 febbraio 2023

Locandina dello spettacolo  

Ma guarda te che bella serata! Due ore volate via senza pensiero, senza noia, rapiti dal tridimensionale del teatro, dall'emozione dello spettacolo dal vivo. Premetto che non ho la televisione da molti anni e che Drusilla l'ho scoperta qualche anno fa attraverso il tam tam gay (si, la propaganda della famigerata lobby che muove le sorti del mondo...), i social e i video virali del periodo pandemico, ma senza aver visto una briciola del Festival di Sanremo che aveva presentato o dell'Almanacco del giorno dopo di recente tornato in Rai.

È stato un po' come assistere al concerto parigino di Marlene Dietrich. O ad un recital degli anni d'oro di Ute Lemper. Ma no, è stato ancora meglio, perché Drusilla sa cantare e ancor di più recitare, per cui ci conduce dove vuole e come vuole. Per cui una star ci ha accolto nel suo universo, staccandoci dalla nostra terrena quotidianità. Grazie Dru! Ma soprattutto, grazie Gianluca Gori che di Drusilla è il creatore, il burattinaio, l'anima in tutti i sensi. E non riesco a non citarlo - di più: mi sembrerebbe una enorme ingiustizia! - perché è una prova attoriale superlativa, nonostante Lei cerchi di vivere autonomamente, dotata persino di libro autobiografico farcito di rocambolesche avventure, mezze verità e grandi bugie.

Il personaggio è galvanizzante. Gestisce la scena con maestria da vendere e sperperare, ancor di più dopo 6 anni in cui questo one man show continua a vivere e modificarsi sera dopo sera, piazza dopo piazza. Affronta canzoni leggere e altre strappa viscere, scivola in monologhi raffinati che raccontano del suo presunto passato ma che affrontano soprattutto tematiche importanti per l'accettazione di sé e delle diversità, ricordando che nell'appiattimento dei comportamenti attecchiscono facilmente le dittature. Si muove come una pantera nella foresta tropicale ma anche come un soprano sul palcoscenico della Scala: niente è lasciato al caso tanto Drusilla è entrata nel corpo di Gianluca , animandolo e manipolandolo a sua volta.

Sono rimasto colpito da quanti miei concittadini hanno affollato il Politeama Rossetti in tutti i posti di ogni ordine e grado. E da quanto hanno applaudito e gradito, generalmente più conservatori e tradizionalisti nel mio immaginario, ma molto più liberi evidentemente, approvando anche i passaggi più militanti della Drusilla paladina dei diritti gay!

In scena con Gianluca ci sono altri due uomini, due validi musicisti: il pianista Loris di Leo e Nico Gori al clarinetto e al sax, che si prestano a giocare, a sottintendere, a flirtare con quella gran marpiona di Drusilla. 

Ma continua a risuonarmi dentro un quesito sociologico: perché la sala del Rossetti era piena principalmente di pubblico femminile? Cosa incuriosisce una donna portandola a vedere un uomo che si traveste da donna e che esaspera femminilità e divismo? Perché sono così attratte da questa messinscena con tutto il dovuto rispetto? Aspetto commenti che mi aiutino a capire...

Intanto Drusilla continua a volare e a farci sognare: aspettiamo il tuo album di inediti in uscita in autunno



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