giovedì 25 ottobre 2018

WE WILL ROCK YOU giovedì 25 ottobre 2016

Locandina dello spettacolo

A distanza di sette anni e dopo aver visto anche l'edizione originale inglese, mi trovo a scrivere nuovamente di una edizione italiana di "We Will Rock You" che ha fatto il suo debutto italiano a Trieste nella Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti di Trieste.
Ahimè, a fronte di una parte musicale di altissimo livello, la versione scenica è assolutamente deludente rispetto alla precedente edizione e a quella anglosassone.



La trama seppur folle, seppur semplice "acchiappa". Vuoi per l'humor che la percorre, vuoi per i tanti riferimenti sarcastici al mondo musicale leggero italiano, vuoi perché il nostro è visto come il paese del "cantiamoci sopra" ed è vero che a noi Italiani la musica piace, quindi l'idea che qualcuno abbia spento la musica e la passione delle persone per la stessa, non ci piace e ci spinge a parteggiare per i Bohémiennes che vogliono recuperarla. Siamo nel 2311 e il mondo è controllato dalla Global Soft, capeggiato da Killer Queen, impersonata da una strepitosa Valentina Ferrari: una presenza imponente e una voce che prende, conquista, stravolge e appassiona per estensione, tecnica e colore. Il giovane ribelle Galileo, cui presta il corpo e la voce rock bella e potente Salvo Vinci, insieme a Scaramouche, Alessandra Ferrari dalla grande verve e con voce graffiante e travolgente, diventeranno i paladini della distruzione della Global Soft e, contemporaneamente delle riconsegna della musica al mondo. Come andrà a finire? Ovvio...è un musical e tutto finisce sempre bene...

La regia scorre senza picchi e senza abissi, abitando una scenografia statica e senza fantasia, mentre sono gradevoli i costumi e le coreografie ad opera di Gail Richardson.
Bravo tutto il resto dello staff da Massimiliano Colonna, un nostalgico Pop, a Claudio Zanelli un ottimo Britt e ancora Paolo Barllari e Loredana Fadda. Ma un bravo anche all'ensemble, agli orchestrali diretti con maestria da Riccardo di Paola. Ancora un bravo al Vocal Director Antonio Torella – i cantanti sono da urlo! - e a Valentina Ferrari per la direzione artistica.

Ultima nota dolente di molte produzioni italiane: la fonica. Sarà stato per il poco rodaggio dello spettacolo ma è stata veramente un disastro: microfoni scoppiettanti, aperture mancati, taratura degli alti al livello degno degli ultrasuoni animali...
Trieste avrà sicuramente la fama di eseere una città anziana ma non abbiamo capito se, la motivazione per tenere i volumi così alti, era data dalla speranza che gli anziani restassero svegli o che potessero sentire comodamente...in ogni caso non avevo mai sentito tante lamentele in merito

Pubblico plaudente ma non particolarmente trasportato