ha colpito nel segno, proponendo uno spettacolo di forte richiamo e di indubbio interesse.
In questo caso il palco era tutto per i danzatori del Teatro Nazionale Sloveno di Opera e Balletto di Lubiana e dei due fuoriclasse Anastasia e Denis Matvienko, attualmente ospiti dello stesso teatro, dopo la decisione di abbandonare il Teatro Marinsky di San Pietroburgo e la Russia di Putin...
La serata ha visto una maggioranza di coreografie di Renato Zanella, direttore del corpo di ballo, ma ha lasciato spazio anche alla maestria di coreografi come Edward Clug, Jacopo Godani, José Carlos Martinez, Leo Muijc e ai giovani Lukas Zuschlag e Filippo Jorio.
Come spesso nei galà, non c'è un filo conduttore o una trama da seguire, quindi comanda la bravura degli interpreti, il loro talento nel catturare lo sguardo del pubblico nei pochi minuti che dura un assolo o un passo a due. E, nonostante qualche incertezza iniziale dovuta probabilmente alla pendenza del palcoscenico - cari colleghi stranieri, ora capite cosa tocca a noi italiani? :-) - sono riusciti ad ammaliarci. In qualche coreografia più, in altre meno, ma tutti i danzatori sono riusciti a tirar fuori il loro meglio. È risultato insolito che, a chiudere la serata, non siano stati i Matvienko ma un lungo, seppur bellissimo, passo a due di Zanella sull'ultra noto Adagietto di Gustav Mahler...
I danzatori sono stati tutti bravissimi e li cito in ordine di apparizione: Tjasa Kmetec, Lukas Zuschlag, Erika Pinzano, Lukas Bareman, Chie Kato, Filip Juric, Petar Dorcevski, Nina Kronberger, Kenta Yamamoto, Filippo Jorio, Anastasia e Denis Matvienko.
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