mercoledì 25 marzo 2015

BIANCANEVE 25 marzo 2015

Locandina dello spettacolo


Spettacolare! Veramente spettacolare sotto tutti i punti di vista. Danzatori strepitosi, allestimento superlativo, concezione impeccabile. A parte il "pannolone"....ma ve ne parlo dopo.

Questa Biancaneve del Ballet Preljocaj che è in scena ininterrottamente dal 2008 è uno spettacolo veramente grandioso. E riesce ad esserlo anche in toruné, non solo nello splendido Pavillon Noir di Aix en Provence! Spesso spostare e trasportare uno spettacolo così complesso da un punto di vista tecnico è quasi impossibile, soprattutto viste le ristrettezze
economiche in cui opera il teatro italiano, eppure tutto ha funzionato liscio, senza intoppi tecnici....a parte l'unica cosa fissa...il sipario del Politeama Rossetti che è rimasto bloccato a metà sul finale ed è stato trattenuto aperto, a mano, per i ringraziamenti...ma sono gli imprevisti dello spettacolo dal vivo!

Dicevo, veramente una macchina perfetta che dovrebbe solo subire qualche taglio per alleggerire la durata di 110 minuti senza intervallo....che filano, ma sono in certi punti un po' pesanti (ad esempio la scena di tutti con il pannolone o il primo duetto tra il Principe e Biancaneve).

Angelin Preljocaj è un grande narratore ed ha saputo sottolineare gli aspetti più contemporanei della fiaba dei fratelli Grimm, senza trascurare gli aspetti romantici e creando un vero, grande balletto, sulla scia dei grandi capolavori dell'ottocento. E' aiutato da uno staff di altissimo livello come Patrick Riou che disegna delle luci di una bellezza mozzafiato - anche se alcune atmosfere sono veramente troppo scure; come le scene di Thierry Leproust che crea un salone medievale inquietante comme il faut e ci sorprende con la parete di roccia dalla quale emergono i sette nani (grazie anche ad Alexandre del Perugia per la bellissima danza verticale!); collaboratore non per scelta sua, Gustav Mahler di cui vengono utilizzate svariate creazioni con abbastanza rispetto e 79D che riesce a creare una incredibile coesione con le partiture di Mahler; infine, come i fantasmagorici costumi di Jean Paul Gaultier, cui dobbiamo rimproverare solo un terribile chitone/pannolone con cui massacra il fisico, già di suo non proprio felice, della povera Biancaneve...ma si rifa creando una Regina (Grimilde) che resterà scolpita nelle nostre pupille! In effetti, come nella versione Disney, la più bella del reame è veramente Grimilde, femme fatale per antonomasia, qui anche regina del bondage: il suo personaggio stravince di molte lunghezze sulla sciatteria della povera Biancaneve e resterà memorabile il contrappasso che la nostra malvagia subirà nel finale, costretta a saltare sguaiatamente in un paio di mostruose Crocs....cinesi!

Tornando serio, vorrei rendere omaggio nuovamente al coreografo franco-albanese per aver creato un titolo che non sfigurerebbe al paragone con i grandi classici della trilogia Cajkovskjana: ne celebra la grandeur dell'allestimento, la certosina e matematica costruzione coreografica, la sontuosità delle immagini; in più ha una finezza narrativa coinvolgente, al contrario della vetusta pantomima ottocentesca, una tensione psicoanalitica nella costruzione dei personaggi che li rende riconoscibili a noi tutti e ci aiuta nel gioco dell'immedesimazione, cosa più complicata con le creature cigno, per esempio...bravo, bravo Maestro Preljocaj!

Del cast vorrei dire che la Biancaneve di Virginie Caussin fa dimenticare il suo orribile costume per l'energia della sua danza, specialmente durante il passo a due in cui è tramortita, dopo aver morso la mela - altra scena di grande forza e suggestione con la Regina - in cui dimostra una leggerezza sublime. Grazie anche alla forza di quel gran manzo del suo principe, al secolo Fabrizio Clemente, imponente, affidabile e atletico al contempo; la vincitrice della serata resta la Regina interpretata da Cecilia Torres Morillo, di cui ho già ampiamente parlato, assieme ai due Gatti malefici interpretati da Aude Miyagi e Yuriè Tsugawa, abilissime improvvisatrici in un piccolo, delizioso intermezzo in platea.

Il resto della compagnia non è da meno: pieni di energia, potenti negli assiemi, credibili negli assoli, stupendi i sette nani, il trio dei cacciatori e il quadro del ballo a corte: bravissimi!

Platea piuttosto vuota, gallerie belle piene (segno di questo sfavorevole periodo economico?), pubblico soddisfatto e molto plaudente: grazie alla Direzione del Teatro Stabile del Friuli venezia Giulia per quest'altra bella serata di danza!

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