Locandina dello spettacolo
Ecco, non avrei scommesso un euro su questo spettacolo proposto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia al Politeama Rossetti di Trieste....e invece: poesia, classe e internazionalità.
Poesia. Tanta. Nel coniugare due cose così vicine al circo come la giocoleria e la danza. La giocoleria che dopo 5 minuti diventa noiosa e insopportabile e la danza che, ormai sempre più spesso, viene spinta a tali livelli atletici da perdere tutta la magia. Invece, nonostante alcuni danzatori, non fossero eccelsi e solo tre gli attrezzi usati, tutto era condito da un pensiero unico e alto, dalla semplicità e contemporaneamente dalla grandiosità dell'allestimento, dalla cura del dettaglio, della musicalità, dei pesi scenici...poesia, insomma.
Classe, perché è stata una serata veramente misurata e calibrata: nessuno strafalcione, neanche quando un attrezzo cadeva; nessuna gigioneria, tutto misurato ed equilibrato. 65 minuti di eleganza.
Internazionale, perché aveva un respiro e un taglio che noi in Italia non riusciremmo a dargli: un respiro altro, una coerenza tra cultura e pensiero filosofico, amore per il bello e per la misura. Noi italiani avremmo avuto bisogno di farcirlo di effetti speciali e baracconate varie...
C'è poco altro da raccontare perché è uno spettacolo assolutamente visivo. Forse andrebbe tagliato di qualche minuto o andrebbe introdotto qualche attrezzo più fantasioso. Anche se il finale vince su tutto: meglio del riuscire a ricomporre il Cubo di Rubik!
Bravi.
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