mercoledì 27 febbraio 2013

SWAN LAKE ON ICE 27/02/2013



The Imperial Ice Stars: Vasili Andreev, Yulia Ashcheulova, 
Maksim Beliakov, Bogdan Berezenko, Anastasia Ignatyeva, 
Ekaterina Ivleva, Volodymyr Khodakivskyy, Fiona Kirk, 
Yahor Maistrou, Konstantin Medovikov, Artur Minchuk, 
Maria Mukhortova, Svetlana Nalimova, Iuliia Odintcova, 
Jurijs Salmanovs, Alina Saprykina, Olga Sharutenko, 
Tatiana Smirnova, Danil Tataurov, Olga Tataurova, Oleg 
Tazetdinov,Vadim Yarkov, Aleksei Vasilev, Svitlana Pylypenko, 
Anna Silaeva
Musiche P.I. Tchaikovsky arrangiate da Tim A. Duncan
Scene Eamon d’Arcy
Luci Harry Tabner dal disegno luci originale di Gavan Swift
Costumi Albina Gabueva
Regia e coreografia  Tony Mercer

Lo so, vi sto costringendo a spendere un sacco di soldi per andare a teatro....ma dovete andare a vedere anche questo "Swan Lake on ice": bello e bravissimi!
Non lo faccio apposta...prendetevela con i programmatori di danza di questa regione (Stefano Curti e Walter Mramor) e rimproverateli per aver scelto degli spettacoli validi...io non c'entro! A proposito, al Politeama Rossetti prendete biglietti dalla fila D di platea in poi: seduti più avanti vedrete poco e male, causa l'altezza della pista di pattinaggio.

Ora, non aspettatevi proprio "Il lago dei cigni" come da tradizionale balletto: questo spettacolo sul ghiaccio è tutt'altro, però è pieno di belle idee e i pattinatori sono eccezionali. Eccezionali perché sanno danzare sul ghiaccio...dimenticate quegli interminabili secondi in cui si concentrano prima di esibirsi in una difficoltà tecnica, durante i quali resta immobili in attesa di prendere lo slancio e di saltare: questi hanno perso tutta la "rozzezza" atletica, sanno legare tutto, filano come teatri, volano, danzano come se avessero il legno sotto i piedi invece che il ghiaccio, complici anche delle coreografie interessanti e ben confezionate.


L'unico vero massacro viene compiuto a danno della partitura di Cajkovskij: la splendida musica, piena di animo e di tormento, viene smembrata, invertita, campionata e rielaborata....ma con un buon risultato! Basta solo dimenticare com'è il Lago originale, pensare che questo è un'altra cosa e tutto diventa coerente, anzi intelligente.
Così lo spettacolo inizia in un'epoca ottocentesca, invece della medievale come nel balletto, e modifica anche la trama, trasformando Rothbart, il cattivo di turno, in una specie di padre/padrone che vuole piazzare la figlia Odile, nel balletto Odette travestita da cigno nero mentre qui è un personaggio autonomo, ad un Principe Sigfried, inguaribile romantico, che invece è innamorato di Odette, il cigno bianco in verità principessa vittima di un maleficio opera di Rothbart. Bel casino, eh?
Ma lo spettacolo è leggibile e piacevole. L'apertura di sipario in particolar modo, è una ventata di freschezza...in tutti i sensi! Perché arriva la prima folata di freddo che l'enorme palcoscenico del Politeama Rossetti ricoperto di ghiaccio, sprigiona per lo scambio termico con la platea.


Le coreografie sono veramente bellissime e arricchiscono la danza della sua limitatezza nel poter scivolare, negli spostamenti come l'aria alle foglie, come pattinando...proprio perché qui si pattina. Manca l'estensione della caviglia, il famigerato collo del piede, che allunga le linee: qui invece abbiamo solo linee mozzate dagli stivaletti simil ortopedici, però l'aria che muove i costumi (curati e originali) di Albina Gabueva, la dinamica e le rotazioni infinite delle coreografie di Tony Mercer, anche regista dello spettacolo, sono impagabili!
Splendido il disegno luci di Harry Tabner e il bel fondale dipinto di Eamon d'Arcy, anche se da questo punto di vista speravamo almeno in qualche cambio scenografico in più. In ogni caso la neve che cade, il fuoco che brucia sul ghiaccio alla fine del primo tempo, il fumo e le luci di cui sopra, sanno creare continuamente atmosfere diverse.


Il Principe Sigfried vince su tutti per eleganza e portamento. Lo segue a ruota la bellezza e la pattinata sicura di Odile; parimerito per bravura metterei Odette e Rothbart. Una nota a parte per l'amico del Principe, un brillante atleta dalle trottole e dai salti portentosi. Come avrete capito, non è dato sapere la distribuzione dei ruoli, per cui i nostri splendidi atleti/artisti dovranno accontentarsi di essere citati così.

L'indimenticabile? Il bellissimo duello che conclude lo spettacolo e che vede Sigfried sconfiggere il perfido Rothbart per liberare Odette dal sortilegio: strepitoso! Sarebbe stato da suggerire a Petipa/Ivanov anche per il balletto. Un'altro momento indimenticabile come nel recente spettacolo dei Momix, anche qui Odette vola! E sogniamo di volare con lei, noi poveri umani mortali, ancorati al suolo dalla forza di gravità...che meraviglia!!


Pubblico molto contento e plaudente, teatro bello pieno. Si replica fino a domenica 3 marzo: accorrete gente, accorrete!!!



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