domenica 29 dicembre 2013

LO SCHIACCIANOCI 28/12/13


Tecnicamente ineccepibile questo "Schiaccianoci" che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ci presenta a chiusura dell'anno 2012. Una buona edizione segnata da qualche caduta di stile proposta dal Balletto di Mosca "La Classique": ottimo corpo di ballo, solisti di pregio e primi ballerini di classe! Lodevole, quindi, la scelta di riproporre lo stesso titolo e la stessa compagnia ad un anno di distanza.

Ovviamente essendo io un criticone, alcuni scivoloni vorrei raccontarveli...

La sensazione generale è che ci sarebbe bisogno di una revisione critica piuttosto che di una ripetizione pedissequa e rispettosa della tradizione: alcune scene, ne parliamo tra poco in merito alla battaglia, sono superate e sconfinano nel patetico/grottesco; altre sono vecchie e stantie (pensiamo all'arrivo e alla partenza degli ospiti o alle danze di questi durante la festa) e la resa generale di questo spettacolo di ottimo livello tecnico ne gioverebbe assai.
Alcuni passaggi fondamentali sono totalmente dimenticati e rendono illeggibile la vicenda. Uno su tutti? Quando è che Clara si addormenta e inizia il sogno? Probabilmente durante il buio di un cambio di scena....ma come fa il pubblico a capirlo? Solo grazie al programma di sala...

Da un punto di vista coreografico la versione che vediamo è stata pesantemente rielaborata da Valery Kovtun, nonostante il programma di sala citi l'originale di Petipa e Ivanov. L'unica parte che riconosciamo come tale è quella dei Fiocchi di neve che si tramanda quasi uguale, nell'ex blocco sovietico, dal tempo della prima esecuzione. La partitura musicale è stata rispettata, nonostante il taglio del finale del primo quadro del secondo atto, quello che conclude il Divertissment e che, talvolta, viene utilizzato per Mamma Cicogna e i Pulcinella.

Le tele dipinte come scenografie sono credibili e di piacevole effetto, anche se mancava quella che creava l'esterno prima e dopo la festa del primo atto; anche se i fiocchi di neve "cadono danzando" direttamente nel salotto della festa e tutto il secondo atto – finale incluso – avviene in un paesaggio innevato, compreso il risveglio di Clara che conclude lo spettacolo....ma perché queste cadute di gusto? Perché in tournée è difficile montare tutti i fondali? Allora non sarebbe meglio usare solo delle proiezioni? Questa mancanza di rispetto nei confronti del pubblico è veramente maleducata. Adeguati, rispettosi della tradizione ed eleganti i costumi a firma di Elik Melikov, mentre le scene sono di Evgeny Gurenko e le belle e semplici luci che valorizzano entrambi sono di Sergej Yurkin.

Chiudiamo dicendo che la parte più scadente dello spettacolo è stata l'apparizione in scena dei topi: vestiti di una misera calzamaglietta grigia, con una specie di calottina in testa e due orecchiette miserrime, cercavano di simulare la fisionomia dei topi, ingobbendosi e portando le mani con i polsi flessi davanti al petto....neanche nelle recite parrocchiali si vedono più cose di questo tipo!!

Però.

C'è un però. 

La danza che abbiamo visto era di grandissima qualità: solisti e primi ballerini impeccabili; sia la prima ballerina che la solista della danza cinese hanno eseguito dei bellissimi tripli giri in punta, per non parlare dei fouettès e dei "picchiamartello" dei solisti della danza russa!

La compagnia diretta da Elik Melikov e fondata con Nadejda Pavlova, deliziosa prima ballerina dell'epoca del "regime Grigorovich" al Teatro Bolshoj di Mosca, è una vera compagnia, per di più di buon livello. Appena iniziano a muoversi i danzatori capiamo che sarà una bella serata: unisoni, attenti alle file, al lavoro dei colleghi, espressivamente presenti e sorridenti . Vanno assieme come un orologio svizzero e ce ne accorgiamo nel Valzer dei Fiocchi di neve che è una gioia per gli occhi di noi spettatori

La prima ballerina che abbiamo visto in scena (ah, saperne il nome...) è stata squisitamente dolce nel primo atto e totalmente impeccabile nel massacrante tour de force del passo a due, variazioni e coda del secondo: brava! Ugualmente prestante e di ottima scuola il suo Cavaliere (credo si chiami Alexander Tarasov): splendide linee e fisico da vero danseur noble.
Ci piacerebbe citare i nomi dei solisti, ma come sempre in queste compagnie di giro, è impossibile sapere chi ha rischiato i denti in una variazione...il pubblico ha molto apprezzato i solisti della danza cinese e di quella russa.

Teatro pieno e applausi generosi...

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