Locandina dello spettacolo
Il Direttore Artistico del Festival di Lubiana non poteva scegliere spettacolo migliore per accomiatarsi dal suo pubblico e chiudere la 64esima edizione!
L'Eifman Ballet di San Pietroburgo non delude mai: se anche non vi dovessero piacere le coreografie o il modo di raccontare storie di questo grande artista, potreste deliziarvi a vedere anche solo i suoi meravigliosi danzatori all'opera.
E' un titolo semplicistico questo Up & Down che il coreografo dedica ad un romanzo che ho adorato da giovanetto: Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald. Lo avrei preferito riportato come tale, perché ci ho messo un po' a capire cosa volesse dirci con questo spettacolo e che nesso ci fosse tra i due mondi paralleli che vedevo in scena (non leggo mai i programmi di sala prima di vedere gli spettacoli, curioso di capire quanto leggibili siano le intenzioni dei coreografi). Boris Eifman racconta la sua visione del romanzo, alternando momenti concreti ad altri fortemente onirici, che corrispondono ai due "ambienti" che ritroviamo rappresentati: una clinica psichiatrica e i sogni visionari dei protagonisti dello spettacolo. Per raccontare tutto ciò il coreografo crea un collage con brani di Schubert, Gershwin e Alban Berg che sembrano fusi assieme e frutto di uno stesso compositore tanto bene si abbinano, nonostante l'epoca e lo stile diversissimo.
Salta all'occhio, per chi ha già visto altre produzioni di questo artista, lo sviluppo, la credibilità e il sostegno economico di cui gode ora questo ensemble: lo strepitoso allestimento scenografico di Zinovi Margolin, i meravigliosi costumi di Olga Shajsmelashvili e le sensazionali luci di Gleb Flishtinski e di Eifman stesso, denotano una ricchezza, una cura e una maestosità ben lontane dai ristretti mezzi dei primi spettacoli di successo, come Anna Karenina o Red Giselle!
Eifman è uno straordinario narratore,con un debole per le storie drammatiche e per l'introspezione psicologica: i suoi personaggi vibrano, toccano, emozionano, arrivano dritti ai sensi dello spettatore e per questo non possiamo che ringraziarlo. La compagnia che ha costruito in questi anni è di bellezza, bravura e presenza scenica veramente eccellente.
La vicenda racconta di come un brillante psichiatra si innamora della paziente che cerca di salvare, la sposa e, per colpa della brama di successo e denaro, finisce a sua volta tra i pazienti che prima curava. Lo spettacolo è veramente interessante e, a raccontarcelo, troviamo le linee infinite di Sergej Volobujev nel ruolo
protagonistico di Dick Diver, dal viso aguzzo, la mimica efficace ed una straordinaria potenza ed eleganza di movimento; la Nicole Warren di Marija Abasova è tutta corpo, bellezza, pure linee classiche e splendida presenza scenica; suo padreè Oleg Markov, anche lui lungo, misterioso e sospettabile fin dall'inizio; completano il cast dei protagonisti Lilija Liscuk e Igor Subbotin, assolutamente all'altezza del terzetto principale. Ma, come già scrivevo, tutti i danzatori sono ammirevoli ed ineguagliabili per presenza, forza e dedita passione.
La sala massima dello Cankarjev Dom era gremita in ogni ordine e posto e il pubblico presente ha tributato alla compagnia il meritato successo: arrivederci alla 65esima edizione del Festival che sarà sicuramente ancora più bello e più ricco!
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