lunedì 4 luglio 2022

MESSA DA REQUIEM lunedì 4 luglio 2022

Locandina del concerto 

Sublime.

Il cast che componeva questa esecuzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi era sublime. Krassimira Stoyanova ha un timbro splendido, una gran tecnica, capace di pianissimi suggestivi e con un fraseggio esemplare! In più trasuda serietà e umiltà che la rendono ancora più affascinante: la sua interpretazione del Libera me spero sarà fonte di studio e di spunto per tante altre soprano. Elina Garanca è una diva del belcanto, bella come il suo timbro vocale da vero mezzosoprano, agile nelle note acute tanto quanto nei bassi. Dmytro Popov è un tenore dal timbro cristallino, dotato di buona tecnica e volume che ha cantato spingendo sempre al massimo. Riccardo Zanellato è un basso che giustamente il mondo ci invidia: timbro, volume, tecnica, fraseggio, non gli manca nulla!



Mastodontica. 

La Messa da Requiem è un'opera mastodontica e matura del Cigno di Busseto: rivela una pacatezza e un equilibrio che il giovanile ardor conosceva meno. Inizia sottovoce, quasi a sottolineare che dalla terra partiamo e che lì torneremo, in cenere, o per ricordare che si tratta di una messa per i defunti da onorare in silenzio, fin o ad arrivare in alto, nel finale, con toni acuti che salgono fino al cielo, o anche più in alto per chi ha fede. Sono un verdiano da sempre e sono indubbiamente di parte - anche se non sono così ottuso da trovare tutta la musica di Verdi bella - ma trovo che in questa composizione ci sono  pagine di bellezza unica: dal Kyrie al Confutatis, dal Lacrimosa al Lux Aeterna, fino alla meravigliosa Libera me. Si, certo, il clangore della musica di Verdi...sembra musica da banda...va bene: a qualcuno non piace ma se la ascoltiamo ancora dopo più di un secolo, direi che a molti altri piace, no? Passando all'esecuzione resa in occasione del 70esimo Festival di Luabiana, gli organici sfoderati sono di tutto riguardo, numeri cui non siamo più abituati, in questi anni di ristrettezze: un centinaio i musicisti dell'Orchestra Filarmonica di Lubiana e altrettanti i coristi, integrati anche dal Coro misto della Glasbena Matica di Lubiana, hanno riempito di musica di altissimo livello la bella e ampia sala della Gallusova Dvorana. La sala ha una acustica straordinaria, capace di veicolare i suoni più piccoli e di compattare quelli troppo forti. La prestazione di entrambi i complessi è stata veramente esemplare. Gli ottoni hanno una qualità che raramente incontro nei miei ascolti, ancor di più le prime parti dei flauti e delle trombe.



Toccante

La direzione di Roberto Abbado, membro di una famiglia dedita alla musica con risultati eccellenti, è di grande effetto: capace di gestire i volumi e di trasportare l'orchestra e il coro, per esempio, in un Dies Irae dal tempo sostenuto, senza che ne risenta la compattezza o la purezza del suono. Ha saputo rendere la parte più tragica sin dal pianissimo iniziale, che mi ha profondamente toccato, per innalzarsi alle vette liberatorie del finale. Meraviglioso, grazie. Il silenzio ovattato del pubblico durante l'esecuzione è stato toccante: non lo ricordavo da tanto così educato e assorto.  Altrettanto quando si è potuto finalmente liberare in un applauso scrosciante, lungo e riconoscente per la tanta bellezza vissuta. Serata indimenticabile, sala piena a tre quarti, pubblico partecipe, generoso e ineccepibile

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