lunedì 23 ottobre 2023

ORA E MAI PIÙ sabato 21 ottobre 2023

 Locandina dello spettacolo 

Sei anni fa scoprivo Jeroen Verbruggen, coreografo di Inni Orfici per il Balletto della SNG di Lubiana, e me ne innamoravo perdutamente...attendevo con ansia il debutto di questo nuovo dittico dove, assieme ad ADAM&EVE di Maša Kolar, avrei scoperto il suo 4NEVER e, nonostante le mie alte aspettative, sono stato tutt'altro che deluso! Ma andiamo per ordine, anche perché mi è piaciuto molto anche il pezzo di Maša.

ADAM&EVE, su una interessante partitura musicale di Višeslav Laboš, parte in un modo e finisce in tutt'altro e questo è, a mio modesto parere, un gran punto di forza costringendo anche noi spettatori ad una brusca ma accattivante virata. Il plot è incentrato sul disagio della coppia di protagonisti, forse legato al malessere o al consumo di sostanze o ad una miscela di entrambi, che li porta uno dopo l'altro al suicidio o alla ricerca di un luogo altro dove stare meglio...forse. Questa perlomeno la mia lettura. L'inizio è caratterizzato da un'ambientazione prettamente "disco" dove i costumi di Juraj Zigman sono dominanti, divertenti e fondamentali per restituire ambientazione e colore. La coreografia di Maša Kolar è molto ben costruita, interessante sia nella composizione corale, che dal punto di vista del linguaggio che risulta piuttosto originale, ancor di più nel toccante passo a due che chiude la composizione e vede i protagonisti alle prese con una luce indagatoria che, sul finire del duetto, li schiaccia giudicante. Il punto di vista registico è chiaro, così come i piani scenici che risultano evidenziati dall'impianto scenografico ideato da Jasmina Holbuse 


Nei ruoli protagonistici troviamo due splendidi danzatori: Anna Zardi, minuta ma super intensa. e Michele Pastorini, una "pantera" da cui non si riesce a staccare lo sguardo, entrambi dotati di una incantevole qualità di movimento e di grande presenza scenica, anche se tutto il resto della compagnia non è da meno. Belle le luci di Saša Fistrić e suggestivo il video di Daniel “Stavro” Girizd che aggiunge profondità e dettagli al viaggio dei due.



Il secondo tempo si apre nella sala di un ipotetico museo dove campeggiano due capitelli in attesa di opere da esporre e un corposo clangore musicale. Inizia così 4NEVER ideato da Jeroen Verbrugger, su un collage musicale che vede brani di Gabriel Prokofjev, Tynadre Gruyer, Matthew David Gagnon, Johann Pachelbell e degli Alphaville, e che racconta l'avvicendarsi delle stagioni secondo la sua personalissima e scoppiettante creatività. Jeroen condivide con noi la sua sfrenata fantasia che vede entrare in scena bandiere di pellicola d'alluminio, vasi di piante, uomini in lunghi pastrani e una donna a seno nudo, molti uomini a servizio di una sola donna e cinque donne in contraltare con un solo uomo, il fortunato Thomas Krähenbühl, in un tripudio di immagini, suggestioni e voli pindarici.


Ma ai miei occhi resta nuovamente indimenticabile Anna Zardi, la "donna senza piedi" (e che piedi, invece, possiede la danzatrice riferendo ad una qualità specifica del danzatore, quella di avere "un bel collo del piede") che vola tra le braccia dei suoi colleghi maschi in una lunga sequenza durante la quale non posa quasi mai i piedi per terra e che mi ricorda immediatamente quella creata per Rita Pollacchi durante Inni Orfici per la SNG di Lubiana, che ben farebbe a rimettere in scena questa produzione: Anna vola alta, passando da un danzatore all'altro, a seno nudo ma presto adornata da vari ritagli luminescenti che, dal pavimento, aderiscono al suo corpo, creando un costume in costante mutamento, illudendoci che, finalmente, un umano è riuscito a volare... 

I costumi di Ana Savić-Gecan sono molto eleganti ma forse hanno troppo volume per una coreografia così bella e ricca di dettagli, mentre le luci di Saša Fistrić si confermamo di grande qualità.

Una nota speciale la merita il complesso della HNK di Rijeka che stagione dopo stagione e spettacolo dopo spettacolo, grazie alla guida attenta e generosa di Maša Kolar, da piccola e insignificante compagnia di provincia inizia a girare il mondo, portando alto il nome di Rijeka e del suo teatro, esempio degno di grandi e blasonate compagnie di ben più grandi città: brava Maša!

Sala gremita, gran spolvero da premiere e pubblico a lungo esultante e plaudente: seguono diverse repliche.




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