sabato 19 aprile 2014

ENRON 16/04/2014

Locandina dello spettacolo

L'idea è decisamente interessante. Soprattutto in virtù del fatto che siamo ancora totalmente immersi in questa situazione. Parliamo della crisi che ha coinvolto, stravolto e annientato il capitalismo e con lui la speranza che la ricchezza fosse alla portata di tutti, purché dotati di dedizione al rischio, investendo in finanza o speculando senza scrupoli.
Questo è quello che ha fatto per quasi quindici anni la mente malata di Jeffrey Skilling, amministratore delegato del colosso texano Enron, all'epoca monopolista energetico in molti stati americani, convinto che la stessa potesse essere scambiato come le azioni in Borsa. Tutte le geniali intuizioni di Skilling e della sua creatura vengono spiegate al popolo con grande chiarezza e buona didattica, tant'è che uscendo dalla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti di Trieste, ho avuto finalmente la sensazione di aver capito come funziona la finanza. Invece no, E' durato poco: già mentre scrivo questi pensieri, sono assalito da numerosi dubbi...non credo che sarà mai materia comprensibile per il mio cervellino!

Quindi l'operazione teatrale tratta dal testo, bello ma bisognoso di qualche taglio, di Lucy Prebble è molto interessante: scritto nel 2009 dopo 4 anni di intense ricerche, ha fatto tutto il percorso di escalation dai palcoscenici Off di Londra per approdare a Broadway.
Vive grazie alla super scenografia in rete metallica ideata da Federica Parolini, sviluppata su due piani
orizzontali a ricreare l'interno e l'esterno super moderno di una tipica sede bancaria o assicurativa, tutta finestre e modernità. E' arricchita dai costumi di Silvia Aymonino che sottolineano, suggeriscono, esplicitano la vicenda e i luoghi in cui si svolge, e dalla geniale regia di Leo Muscato, anche traduttore del testo, coadiuvato dalla scrittura fisica di Michela Lucenti. Molto interessanti i video di Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii e spettacolare il disegno luci di Luca Bronzo.

Il regista le prova tutte per cercare di alleggerire un testo che tutto è fuorché leggero: introduce animali fantastici - i Raptors - balletti piuttosto scadenti, situazioni surreali, contributi fonici e video a iosa, tutto pur di rendere il testo e la storia scorrevole e tollerabile.
Ma gli riesce solo in parte: tutti gli spettatori seduti sulla mia fila sono scomparsi durante l'intervallo e il signore seduto alle mie spalle, uscendo, ha esclamato: "mama mia, no ne podevo più..."
In effetti ogni tanto la testa cede e lo spettacolo avrebbe avuto bisogno di generose sforbiciate qua e la. Nonostante l'impegno ammirevole profuso da tutti gli interpreti, non decolla, anzi spesso si trascina.
Il cast è poco omogeneo. Talvolta sembra di essere di fronte ad una compagnia poco più che amatoriale, dalla quale dobbiamo tirare fuori Alessandro Averone, interprete di Skilling, che mostra invece capacità e professionalità di tutto pregio.

Lo spettacolo che chiude la stagione di prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ha richiamato poco pubblico, così poco che mi ha fatto fare le solite riflessioni sulla necessità di personaggi di richiamo e sul fatto che solo certi titoli riescano a riempire la Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti...mah!?!
Possibile che non esistano spettatori curiosi di vedere opere nuove?
Possibile che siamo ancora fermi all'Otello e al Lago dei Cigni?

In qualche modo questi manager sono i Macbeth del mondo aziendale globale. E le conseguenze delle loro azioni, ora come un tempo, ricadono e distruggono il destino di migliaia di individui. Sono il perfetto materiale della tragedia tradizionale.
Lucy Prebble

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