lunedì 21 gennaio 2013

COPPELIA 16 gennaio 2013

"COPPELIA"
Balletto in un atto liberamente ispirato all'omonimo balletto di repertorio
Coreografia Fabrizio Monteverde
Musica
Leo Delibes
Coppelius NICOLA SIMONETTI
Coppelia DEBORA DI BIAGI
Franz MARTIN ANGIULISwanilda TATIANA MARTINEZ
Compagnia Junior Balletto di Toscana
Costumi originali di
Santi Rinciari
Luci
Andrea Narese
Cervignano, 16 gennaio 2013 Teatro Pasolini, Stagione teatrale 2012/2013

Serata a doppio esito: da un lato una compagnia di giovani agguerriti e strepitosi; dall'altra uno spettacolo incompleto, acefalo. Peccato: poteva essere una bellissima serata!
Ringraziamo in ogni caso il Circuito Danza Friuli Venezia Giulia, emanazione di a.Artisti Associati di Gorizia, per aver portato in regione così tanti spettacoli di danza, decentrandone le rappresentazioni su tutto il territorio, consentendo a tanti appassionati dell'arte di Tersicore di assistere ad uno spettacolo di qualità a pochi passi da casa.

Sulle note del programma di sala il coreografo, Fabrizio Monteverde, dichiara che "da molto tempo aveva voglia di fare un balletto vero e proprio. Ovvero coreografare secondo la gloriosa struttura della coreografia classica; con danze moderne sviluppate secondo le geometrie classiche con file e incroci". Ecco, ci domandiamo, tanto per cominciare, dove sia finita questa sua buona e lodevole intenzione. Lo spettacolo che ci propone è estremamente slegato: procede per quadri senza veramente raccontare una storia, ma solo suggerendola. Troviamo, è vero, la sua personale e apprezzabile cifra stilistica, i fantasiosi port de bras, le prese macchinose. Ma è troppo poco, anche per una storia semplice come quella del balletto di repertorio al quale dice di ispirarsi liberamente. La danza manca di respiro (ancor di più sul piccolo e poco adatto palco per la danza del Teatro Pasolini di Cervignano) e, soprattutto, proprio dei disegni tipici degli ensemble del repertorio ballettistico ottocentesco: file che diventano cerchi, righe che si incrociano a pettine, e così via. Mancano queste geometrie che rispecchiano la costruzione musicale così banalmente prevedibile, ma anche così confortante nella sua "semplicità". Tutte le danze di assieme di Monteverde si sviluppano con movimento a blocco: i singoli o le coppie si posizionano in un determinato punto del palco e si muovono all'unisono, senza mai variare i disegni. Dopo un po' questi "blocchi" diventano ripetitivi e pesanti. La costruzione dei personaggi è poco approfondita e l'unica nota caratteristica che li accomuna è il gran baciarsi tra di loro che trasforma noi spettatori in voyeurs involontari.
Non giova allo spettacolo la mancanza di una qualche forma di scenografia: dalle abusate videoproiezioni ai fondali dipinti, qualunque cosa avrebbe aiutato a creare suggestioni al posto del fondale nero drappeggiato. Idem per le luci che, immaginiamo, sacrificate e riadattate come capita negli spettacoli di giro: in qualche teatro si trova tutto, in altri meno....peccato che ci rimetta lo spettacolo e, poi, lo spettatore.


Tutto ciò, però, è stato danzato egregiamente. Perché questi allievi (anche se molti di loro sono tutt'altro che allievi sia per preparazione che per età) sono dei danzatori eccellenti: hanno dalla loro il legato, l'energia, la voglia di fare, la preparazione tecnica, la bellezza. Sono guidati con mano sicura dall'infallibile Cristina Bozzolini, a suo tempo Prima Ballerina di MaggioDanza a Firenze, poi artefice del primo e indimenticabile Balletto di Toscana, poi del Balletto di Roma, poi di questa compagnia, infine Direttrice dell'Aterballetto di Reggio Emilia, gloria e eccellenza della danza italiana. La Bozzolini ha designato un'altra Prima Ballerina di MaggioDanza, recentemente pensionata, al ruolo di Maitre de Ballet, ossia la figura professionale che si occupa di insegnare, correggere e supervisionare tutti i ruoli, dai solisti al corpo di ballo, il cui rigore professionale abbiamo ritrovato infuso e profuso in questi giovani: stiamo parlando di Sabrina Vitangeli, fresca di nomina, ma che possiamo già riconoscere perfettamente idonea e validissima. I momenti di assieme sono unisoni e curatissimi, pur nella gestualità complessa e velocissima che Monteverde chiede ai suoi danzatori.


Tornando ai ragazzi e alle ragazze, dobbiamo sottolineare la bravura e la presenza scenica del Coppelius di Nicola Simonetti: forte, accattivante, sicuro. Bravo! A seguire il Franz di Martin Angiuli anche lui tecnicamente saldo e scenicamente ineccepibile. Nel comparto femminile notiamo una "dinoccolata smidollatezza" che ben si addice alla bambola Coppelia, interpretata da Debora Di Biagi, incantevole per la sua capacità di contraction&release che pervade l'automa che interpreta, ma che apprezziamo meno nella Swanilda di Tatiana Martinez. Deliziosa all'ingresso (non si riesce a staccare gli occhi dalla sua incantevole mimica facciale nel pezzo in cui danza con le altre amiche), dalle linee prodigiose con arabesque e seconde interminabili, la troviamo troppo "fragile e spezzata" a livello di busto in alcuni passaggi, forse anche non aiutata dallo sproporzionato costume a vita altissima.

Insomma, peccato per questa occasione incompleta: sala non molto affollata, ma pubblico attento e generosamente plaudente.

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