
Quante sane, meravigliose, dolci, fragorose risate con questo nuovo testo scritto dalla brillante penna di Alessandro Fullin che ne è anche inerprete e regista, assieme a Tina Sosic.
Risate a chilo nel solo vedere certe non-espressioni di Fullin, i tempi comici e teatrali di Ariella Reggio e la verve di Marzia Postogna.
Uno spettacolo che allieta due ore di vita - soprattutto per chi conosce il triestino - per cui non possiamo che ringraziare Fullin, abile anche nel creare un clima famiglire e sereno che dal palcoscenico arriva fino alla sala. Si percepisce che gli attori si divertono e con loro noi spettatori; che si vogliono bene così come noi gliene vogliamo per averci donato allegria; che hanno una gran professionalità per la quale non possiamo smettere di applaudirli.
Il testo è il proseguo dello spettacolo che aveva inaugurato la stagione 2014/2015 del Teatro Bobbio per La Contrada di Trieste. Fullin aveva immaginato all'epoca che Sissi fosse sopravvissuta all'attentato di Luigi Lucheni sul Lago di Ginevra, che Carlotta del Belgio fosse pazza ma solo per sviare la pressione di corte, che Guglielmo Oberdan fosse scampato alla fucilazione e tutta una serie di altri credibilissimi assurdi.

Completa l'operazione un bellissimo allestimento costumistico e scenografico di Andrea Stanisci che ci accoglie in una quadreria naif, meravigliosamente illuminata dalle luci di Bruno Guastini e una gradevole colonna sonora delle musiche originali di Carlo Moser, abbinate a Julio Iglesias e Barry White
Andate, andate, andate...
Nessun commento:
Posta un commento