Visavì è tornato, fortunatamente, come ogni anno! E porta con sé arte, bellezza e respiro. Tutto ciò grazie alla splendida e attenta organizzazione di Artisti Associati di Gorizia che, guidati con inesauribile energia da Walter Mramor, portano a casa un'ennesimo successo, tutt'altro che scontato quando ci sono così tanti fattori in gioco!
Il "mio" festival inizia sabato 19 ottobre con l'assolo That's all, presentato nel suggestivo Salone degli Stati Provinciali del Castello di Gorizia da Artemis Danza di Monica Casadei. È un'opera prima di Davide Tagliavini e, come tale, risente della voglia di proporre tanto, troppo materiale mentre manca una drammaturgia leggibile che renda il suo pensiero, ma soprattutto il messaggio che vuole condividere, fruibile per noi pubblico. Davide è uno splendido performer dotato di fisico, di emissione vocale e di presenza scenica. Indubbiamente, continuando a frequentare questo filone non potrà che migliorare e rendere sempre più godibile la sua ricerca.
Ci spostiamo ancora, stavolta con destinazione Cormons, per assistere a Decisione consapevole, una creazione di Roberto Tedeschi che viene presentata come una mappa concettuale per le sessioni di improvvisazione, che indicava percorsi, intenzioni e limiti imposti, tipici di questa tecnica. La sensazione è che continui ad essere un po' tale, senza raggiungere lo slancio e l'autonomia di una vera e propria coreografia, nonostante l'eccellenza dei quattro danzatori (Mattias Amadori, Eleonora Dominici, Laila Lucchetta Lovino e Francesco Misceo) e il grande lavoro di assieme che nobilita di molto il risultato finale. Di grande impatto e qualità il light design di Giacomo Ungari e quello del suono di Giuseppe Villarosa.

A chiudere la giornata del sabato, arriva il momento della MM Contemporary Dance che propone un dittico composto da Skirk di Adriano Bolognino e Weirdo di Enrico Morelli. Per entrambi i coreografi ho gridato al capolavoro in occasione sia di Chopin for us del primo che di Elegia del secondo ma in questa occasione mi concentrerò sulla qualità di una compagnia che non delude mai. Ci sono delle gemme preziose che vengono affidate alle menti creative dei coreografi (Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa, Federico Musumeci e Giorgia Raffetto, tra gli altri) ma è l'assieme generale, la capacità di essere acqua e aria e vento e fuoco che resta una peculiarità di tutti i danzatori della compagnia, a qualunque generazione appartengano e non posso esimermi dal riconoscere questo merito a Michele Merola, nonché a Enrico, per aver saputo portare avanti questo progetto con forza, sapienza e testardaggine.
Lunga vita al Visavì Dance Festival di Gorizia che, per l'edizione 2025 in cui Gorizia e Nova Gorica diventeranno Capitale Europea della Cultura, si preannuncia un'edizione ricca e molto più lunga, dal 9 al 19 ottobre 2026: non vedo l'ora!