
Lo spettacolo inaugurale della stagione 2017/2018 della fondazione Lirica Giuseppe Verdi di Trieste lascia vincere la musica rispetto all'allestimento.

vederle unisone nel momento in cui volevano esserlo... - un clima generale che tende alla troppa luce e a colori troppo sgargianti mi fanno pensare a questo e non aiutano ad entrare nel dipanarsi della vicenda.
Il lavoro sui personaggi è molto dettagliato, preciso e ho trovato gradevole questa sua idea di lasciar pensare che lo spettacolo che si svolge davanti ai nostri occhi vive della realtà del "qui e
adesso" e di un'altra parallela che è solo il ricordo di Onegin di quanto ha vissuto nel passato.
Come dicevo, la parte musicale vince su tutto.
Ho trovato un cast omogeneo nel livello e di tutto rispetto per quello che le mie orecchie possono capire.

Giovanna Lanza e
Adeguati Alexandrina Marinova Stoyanova-Andreeva, Hiroshi Okawa e Roberto Gentili.
Grandissima prova del Coro della Fondazione triestina che oltre a cantare con rinnovata energia, tiene la scena danzando sui celeberrimi
Valzer e Polonaise, interpretando e tenendo le controscena con attenzione e professionalità. Veramente bravi e un grazie anche alla felice direzione di Francesca Tosi.
Ugualmente bene l'Orchestra che suona magnificamente le pagine del Maestro di San Pietroburgo, guidata da Fabrizio Maria Carminati in splendida forma.
Teatro insolitamente pieno di giovani: un piacere per gli occhi!
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