Insisto: il talento di Renato Zanella si sprigiona qundo si esprime nell'astratto. Così come in questa serata, per la compagnia della SNG di Lubiana della quale è anche Direttore, intitolata Ljubezen (Amore) che riunisce due partiture estremamente complicate: Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg e Das Lied von der Erde (Il canto della Terra) di Gustav Mahler.
Per cominciare ho la sensazione che la serata scorrerebbe meglio con i titoli invertiti, chiudendo quindi con Mahler. Ed è così che ve la racconterò, in perfetta escalation.
Das Lied von der Erde non mi ha pienamente convinto, né soddisfatto. Il sito della SNG la descrive così: "Canto della terra di Renata Zanella è uno spettacolo di danza in stile neoclassico. L'interpretazione mistica di un viaggio nel passato ci ricorda di riscoprire il valore della natura e tutti quei valori che si sono persi nel presente." Faccio sempre più fatica a trovare un nesso tra quello che i coreografi scrivono nei programmi di sala e quello che poi mettono in scena. Ho visto un nugolo di danzatori in cappotti e cappelli neri, dotati di valige retrò; lo stesso gruppo far finta di essere bambini ridanciani e scherzosi; coppie, trii e ensemble di danzatori fare varie cose che poco mi sembrava avessero a che fare con quanto scritto sopra. Intendiamoci, stavolta la danza c'è ed è ben interpretata dagli ottimi artisti della compagnia slovena. Ma ho l'impressione che il collante tra la descrizione e il danzato sia quasi inesistente, a parte il finale dove si svela cosa c'è in un misterioso panno bianco: sulle mani congiunte di due danzatori, alcuni colleghi pongono della terra, su cui poi verrà poggiato un prezioso, verdissimo bonsai.
Sala quasi piena, pubblico generosamente plaudente.
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