
Correte al botteghino e accaparratevi l'ultimo biglietto disponibile! Sia che riusciate a vedere la splendida regia di Stefano Vizioli, sia che riusciate ad avere un biglietto a visibilità ridotta con il quale riuscite solo a sentire una splendida compagnia di canto, non ve ne pentirete!


A parte qualche momento dove Rossini, secondo il costume e gli usi dell'epoca, indugia in arie che avrebbero bisogno oggigiorno di qualche taglio, lo spettacolo è perfettamente scorrevole anche per noi, nevrotico pubblico odierno...
Dal punto di vista musicale, la direzione di George Petrou è dinamica, fresca, ricca di tutti i colori e i meravigliosi crescendo rossiniani sono cristallini e tutt'altro che chiassosi: l'Orchestra della Fondazione lo segue docilmente ma con sicurezza in tutti i comparti.
La compagnia di canto è omogenea e di ottimo livello, abilissima nel sillabare le perfidie rossiniane con chiarezza e grande musicalità.

Nicola Ulivieri nel ruolo di Mustafà: grande voce con una grande estensione e la rara capacità di salire doveraramente ho sentito arrivare un basso: wow; Nicolò Ceriani, nel ruolo di Taddeo, conferma le sue grandi doti attoriali e, con il passare degli anni, sembra non perdere nulla del suo bellissimo "vocione" ma anzi appare sempre più curato e...bravo!

Il coro maschile del Teatro Verdi se la cava egregiamente per presenza scenica e volume dii suono, per quanto numericamente sempre più sparuti.
Serata veramente piacevole, pubblico entusiasta e generoso: vale tutto il sacrificio di andare a teatro, invece
che al mare, domani...