Locandina dello spettacolo
Era da un po' che non vedevo uno spettacolo così completo e ben strutturato! Complimenti a Jiri Bubenicek e a Sanja Neskovic Persin per aver ideato e programmato un tale gioiello nel bellissimo Teatro dell'Opera di Lubiana.
Avevo visto altre coreografie astratte di Jiri al Mittelfest del 2014 ma mi avevano lasciato indifferente: buon mestiere ma niente che mi avesse emozionato. E sono felice di essermi potuto ricredere: probabilmente il suo genere ideale è la narrazione, perché la creazione di questo Dottor Zivago per i complessi della SNG di Lubiana rasenta, a mio modesto parere, il capolavoro.
E' un'operazione di grandissimo gusto, elegante, sensibile, toccante, romantica e di rara bellezza. Non una sola virgola è fuori posto: dalle luci ai costumi, dalla scelta del cast a quella musicale, dalla coreografia alla drammaturgia. Un altro grande talento di Jiri è quello di aver voluto raccontare una storia machiavellica ed intricata e di averla resa chiara e leggibile, anche nelle sfumature e nei dettagli, qualità rara nel racconto coreografico, che ha un linguaggio efficace ma povero delle finezze linguistiche, che non ho più riscontrato dai balletti narrativi di John Cranko in poi.
Il collage musicale che ha fuso perfettamente pagine di Dmitrij Sostakvoic ad altre di Sergej
Rachmaninov, di Alfred Schnitke, di Peteris Vasks e di Nikolj Mjaskovski, così come le belle luci ad opera di Jaka Simenc, i costumi di Elsa Pavanel, le scene di Otto Bubenicek, hanno concorso alla realizzazione di queste quasi tre ore di arte intensa, riconosciuta anche dal folto pubblico che chiama per tre volte tutta la compagnia al proscenio, omaggiandola di applausi scroscianti.
Bubenicek ha avuto a disposizione i corpi dei bravi, belli e disponibili danzatori della compagnia slovena che sono sempre più versatili e rotondi, ma solo riferendomi alla qualità del movimento! Splendidi tutti! Lukas Zuschlag, uno Zivago intenso e commovente, Petar Dorcevski, affascinante e saldo come non mai nel ruolo di Viktor Komarovski, Tjasa Kmetec, toccante nell'interpretazione di una Lara al contempo fragile e fortissima, e Rita Pollacchi, una Tonja forte tecnicamente e disperata nel dolore di un amore sofferto. Aitante e brillante il Pasa Antipov di Luka Ziher, ma veramente bravi tutti che danzano con passione e fede quello che il coreografo ha proposto loro.
Mi restano impresse delle immagini: la sorpresa del gran ballo con l'Orchestra che si manifesta a chiudere il profondissimo palco della SNG; la nevicata che raggela i cuori e sottolinea la fine di un amore; la scena della stazione ferroviaria, intuibile con tre soli proiettori e un po' di fumo....non mi stancherò mai di ripeterlo, il teatro si riesce a farlo anche con pochi soldi, ma bisogna avere fantasia!
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