domenica 29 settembre 2013

QUASI PER CASO DOPO IL CAFFE' 21/9/13

Ma che bella, splendida, fantastica, geniale, sorprendente, deliziosa idea...qualcuno possiede qualcosa di bello e decide di dividerlo, di condividerlo con gli altri. Così ha fatto Federica Russolo con il giardino della propria casa e con alcuni spazi esterni e particolari della stessa.

Prima creando la HomeGround con la quale propone musica di alta qualità suonata esclusivamente live per gli amici in una nuova stanza da musica; poi creando questo splendido evento, intitolato "Quasi per caso, dopo il caffè".

Succede questo. Si arriva a casa di Federica e il cortile/giardino d'ingresso è già presieduto da suo figlio e da tanti altri amici/ospiti. Di lì a poco Lorenza Masutto e Arianna Starace si esibiscono in un tango argentino contaminato di danza contemporanea, nei quali i ruoli sono interscambiabili, così come suggeriscono anche i costumi che le due indossano: mezzo abito da uomo e mezzo da donna, a rimarcare questa dualità.


Subito dopo sul giardinetto alle spalle del cortile appare Valentina Furlan che, di raso rosso vestita, scivola lungo il prato e il muro di fondo, ricordandoci di quanto contatto con la natura dovremmo nutrirci: il tappeto musicale è suonato live da Riccardo Morpurgo, noto musicista triestino, che la segue, la sospinge, la frena, la fa librare con una attenzione che raramente posso riconoscere ai musicisti che devono "abbassarsi" ad accompagnare la danza.

Una dopo l'altra arrivano le altre Amazzoni di questa bella avventura: Manuela Parovel, Valentina Morpurgo e la Russolo. Spuntano dietro il muro, dimostrando rapporti di buon vicinato visto che il palcoscenico su cui poggiano i piedi è platealmente il cortile di qualcun'altro, e con grazia felina e lentezza da teatro Butoh, lo scavalcano per planare sul giardino.Si accende una danza di gruppo che poi si scioglie e lascia spazio ad un momento di assolo.
L'ultimo culminante, per teatralità, musicalità e bellezza, se lo ritaglia Federica Russolo mostrando, come sempre, inventiva e grande finezza teatrale, abbinate ad una grande consapevolezza dello strumento corpo che lascia agire.

Lo stile coreografico scelto non è particolarmente originale o innovativo, ma è genuino e le interpreti credono ad ognuno dei gesti e dei momenti creati. Questo trasmette una tensione e una bellezza rara per chi guarda.
La serata procede senza una traccia o un libretto: eppure l'oretta che ci regalano le nostre danzatrici fila via veloce tra continui cambiamenti di location e nuove trovate.

Bellissimo il "trio su due piani per ringhiera di balcone" che si svolge utilizzando i corrimani delle due terrazze sovrapposte, arricchito dal bellissimo brano Empty space dance del Balanescu Quartet.
Tutto il tappeto sonoro scelto è estremamente suggestivo: sia per i brani eseguiti live dalle mani sensibili di Riccardo Morpurgo che per quelli di Rufus Wainwright o del sopracitato Balanescu.



Durante la performance il pubblico assapora il piacere del nomadismo, spostandosi per i vari angoli del giardino, per seguire i vari quadri proposti dalle interpreti anche coreografe e autrici della pièce, alle quali dobbiamo rendere ancora un grazie per l'originalità dell'idea e la capacità di inventare nuovi luoghi di spettacolo.
Quando le Istituzioni che dovrebbero occuparsi di offrire spazi a chi ha l'urgenza di creare, si ripiegano solo su se stesse, a far quadrare bilanci dopo troppe mangiate, l'ingegno e la creatività umane riescono sempre a ideare nuove vie di fuga!
Giardino pieno...in ogni aiuola, muretto e vaso. Pubblico festoso ed acclamante!