sabato 11 gennaio 2014

IL MAGO DI OZ 3/1/14

Locandina dello spettacolo

Oh, come sono contento di poter scrivere una recensione positiva! Dopo l'ultima brutta esperienza, "Il Mago di OZ" del Kaos Balletto di Firenze mi ha risollevato l'umore, gli occhi, le orecchie e il cuore! Spettacolo di danza, di vera danza, dove i danzatori fanno quello che dovrebbero fare: danzare!

Ma anche spettacolo nel vero senso della parola: scenografia, costumi, luci e delle magnifiche proiezioni, hanno fatto di questa produzione toscana, ospitata dal Teatro Sloveno di Trieste per il Circuito Danza del Friuli Venezia Giulia diretto da Walter Mramor, una bella occasione con la quale iniziare l'anno nuovo nel rispetto di Tersicore!

Entrando in sala troviamo il sipario aperto e scorgiamo già la scenografia dello spettacolo, composta da alcuni solidi che suggeriscono i luoghi che verranno poi definiti dalle videoproiezioni: una scalinata, una porta, una struttura con il tetto a falde e qualche altro solido. Le proiezioni sono molto interessanti e riescono a creare un climax emozionale. Così nella scena iniziale il tornado che travolge la casa di Dorothy ci fa capire anche lo sconvolgimento emotivo che sta vivendo nel passaggio dall'infanzia all'adolescenza; oppure l'apparizione del Mago che evoca perfettamente inquietudine e mistero. Il video ha un momento protagonistico nel momento in cui si "costruisce" l'abitazione del Mago e, da buon vecchietto, resto sbalordito da come possa essere così preciso da segnare il solo contorno delle strutture, come se fosse fatto a mano con un evidenziatore: spettacolare!

 Dobbiamo citarne gli autori, Jamaica De Marco e Piero Fragola, e dedicare loro uno speciale Bravi! Belle, curate, protagoniste e fantastiche anche le luci di Beatrice Ficalbi e i costumi di Stefania Coretti che riesce ad amalgamare assieme il costume "storico" a quello quasi nudo necessario per la danza, mantenendo stile e coerenza. Bella anche la colonna sonora composta da alcune pagine originali a cura dei Kousagi Project e da altre celeberrime (ma piuttosto abusate nel mondo della danza contemporanea) composizioni contemporanee.

Venendo alla regia dello spettacolo dobbiamo riconoscere a Roberto Sartori l'abilità di saper raccontare una storia, senza cadere nel didascalico, che può essere facilmente letta e compresa anche da un pubblico di bambini. Tutta la vicenda della piccola Dorothy e del suo viaggio iniziatico verso l'età adulta è rispettato: la ricerca di intelligenza, cuore e coraggio la porteranno a scoprire nuovi amici e a capire che i fantasmi del passato sono superati. La coreografia premia e sottolinea i danzatori: li fa danzare fino allo stremo, ma appaga noi spettatori; è ricca di inventiva, anche se inevitabilmente cita il passato che Sartori ha avuto come danzatore di spicco del Balletto di Toscana e di altre compagnie italiane. Lo stile coreografico è quindi già visto, ma arricchito dal tocco del creatore che si rivela un ottimo artigiano! E' assistito nella direzione artistica da Katiuscia Bozza, anche lei protagonista delle stagioni d'oro del Balletto di Toscana, nonché compagna di vita. E pensiamo di averla vista anche in scena...


Purtroppo anche stavolta non siamo in grado di citare il nome degli interpreti, vista la mancanza di un programma di sala, ma li aggettiveremo dicendo che Dorothy era acerba ed energetica; lo Spaventapasseri sinuoso ed affascinante; l'Uomo di Latta atletico e dolce; la Leonessa una splendida mattatrice. Tutti gli altri danzatori erano adeguati, affiatati e unisoni nell'esecuzione, anche se manifestavano inesperienza e risultavano spesso artisticamente molto, troppo acerbi, ma risolvevano questa piccola defaillance con l'energia e la forza.

Sala piena a metà (peccato avrebbe sicuramente meritato più spettatori e più successo!), pubblico plaudente e soddisfatto: speriamo in altri spettacoli di questa livello per proseguire bene questo 2014! Auguri a tutti i miei lettori....



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