tag:blogger.com,1999:blog-74940358585605050092024-03-18T14:42:42.576-07:00Il CriticoneBenvenuti nel mio blog! Per sapere chi sono visitate www.corradocanulli.it
In questi post vi racconterò la mia personale, personalissima opinione degli spettacoli che andrò a vedere a Trieste & dintorni!
Aspetto i vostri commenti, ma non siate spietati come me! ;-)Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.comBlogger216125tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-43658936658498432312024-02-29T03:03:00.000-08:002024-02-29T03:03:17.387-08:00SYMPOSION giovedì 22 febbraio 2024<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiND_BECovgt7bzeKsis_RR-gLD-KYY3TBsIX-bXJFRacPYpgRd3wHGSIGNi-n0slPGTjl6Eh6Nn-AfChog9Tfh3gFR9D_IPEy1bEl2t0b5TgzYL7Ur4mDV5bp0xo7l3eJLYy80QcI7mTezyUSlHw3kpzcgydeXU3gyNHDJL8BzYrDqqSMdlixYsm1BhA4_/s1280/07802-c309d-6be0a-26726-03aa4-2c257-5b-web-symposion-copia.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="1280" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiND_BECovgt7bzeKsis_RR-gLD-KYY3TBsIX-bXJFRacPYpgRd3wHGSIGNi-n0slPGTjl6Eh6Nn-AfChog9Tfh3gFR9D_IPEy1bEl2t0b5TgzYL7Ur4mDV5bp0xo7l3eJLYy80QcI7mTezyUSlHw3kpzcgydeXU3gyNHDJL8BzYrDqqSMdlixYsm1BhA4_/s320/07802-c309d-6be0a-26726-03aa4-2c257-5b-web-symposion-copia.jpeg" width="320" /></a></div></div><a href="https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/symposion-3307" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p>Resto sempre stupito di fronte alla capacità dei Bellanda (Lia Claudia Latini e Giovanni Gava Lenarduzzi) di creare movimento, sequenze, coreografie, talmente uniche e particolari da non essere riconducibili a nessun'altro stile o tecnica, precisamente riconoscibile.</p><p>Stavolta mi trovavo di fronte ad un loro titolo a serata intera e mi chiedevo cosa ne avrebbero fatto, spaventato dal fatto che la loro circolarità di movimento potesse soltanto avvilupparsi su sé stessa, senza riuscire veramente a raccontare qualcosa. Ovviamente, e fortunatamente, mi sbagliavo. </p><p>Non solo raccontava molto attraverso il movimento ma lo faceva anche grazie a degli interessanti contributi video (ad opera di Francisco Montes e Brendan Canarie) e alla gradita presenza di Daniele Tenze, scienziato e danz'attore, che ha fatto sfoggio di alcuni dei suoi bellissimi talenti, fungendo da collante tra le varie sezioni, recitando, danzando, cantando accompagnandosi con la chitarra elettrica: bravissimo! L'ispirazione per questa creazione prende spunto dal “Discorso di Aristofane” contenuto nel “Simposio” di Platone, e vuole esplorare il continuo desiderio di ricongiungimento che anima i corpi. La serata è suddivisa in quattro sezioni distinte: l’origine, l’incontro, la scoperta, il dono.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSo_IFQqu8zWBn2j9xrqhz1TBKSgcg1VhX3xKWbyakoqZf8D6aNhXmBtetlzQKGJC_aRJLkfNVYOEGXFiD79zqsg0ilEbv-xICpiwC8FSoXJggjXefkzaAyZn4WBApL7nOMnG9A0fYAI515iHD9_Ymh6VCduC2W1GLfqudXNMJsczAQ2KiyB63KNE6npmy/s1024/c251e-d87f2-8b31d-dfa3e-49b43-16823-d9-web-symposion2.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="678" data-original-width="1024" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSo_IFQqu8zWBn2j9xrqhz1TBKSgcg1VhX3xKWbyakoqZf8D6aNhXmBtetlzQKGJC_aRJLkfNVYOEGXFiD79zqsg0ilEbv-xICpiwC8FSoXJggjXefkzaAyZn4WBApL7nOMnG9A0fYAI515iHD9_Ymh6VCduC2W1GLfqudXNMJsczAQ2KiyB63KNE6npmy/s320/c251e-d87f2-8b31d-dfa3e-49b43-16823-d9-web-symposion2.jpeg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcn5Pc4MaHumSy9D4PSlqK5Mh6Y7rTgZ-8TPqr4shm7eHTX0rue3mTe-NZalVX1FoeqZX8Z6-k0uN0y4jHNwb3XknI616dXkA3uKEJFtchbbc5abAdYZj9W1kUSciH7dI5U-SA_zdKFHk3RXrMk1ebylDk_pLOff8XR1Zny1WcyqTVA-kdlqafjQzUtXll/s1280/2a454-4c7a2-2265d-2d28f-94a99-b6215-2d-web-zpc-symposion-2-copia.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcn5Pc4MaHumSy9D4PSlqK5Mh6Y7rTgZ-8TPqr4shm7eHTX0rue3mTe-NZalVX1FoeqZX8Z6-k0uN0y4jHNwb3XknI616dXkA3uKEJFtchbbc5abAdYZj9W1kUSciH7dI5U-SA_zdKFHk3RXrMk1ebylDk_pLOff8XR1Zny1WcyqTVA-kdlqafjQzUtXll/s320/2a454-4c7a2-2265d-2d28f-94a99-b6215-2d-web-zpc-symposion-2-copia.jpeg" width="320" /></a></div><p>Effettivamente come recita il comunicato stampa la loro è "una danza sensuale - fatta di prese morbide ma anche di un comporsi e scomporsi dei corpi in modo incredibilmente naturale" che è proprio ciò che cerco di raccontare quando parlo della circolarità delle loro coreografie. Ancora "il nostro è un viaggio all’interno della relazione di coppia e dentro noi stessi e la nostra consapevolezza finalizzato alla ricerca consapevole della nostra identità" spiegano Claudia e Giovanni. Giovanni si infila sotto un telo di stagnola dorata, una coperta isotermica come quelle che si vedono usare nelle operazioni di soccorso, per stabilizzare la temperatura corporea dei feriti. Ma in questo caso produce suono, riflette luce e crea uno strano essere che da mostro diventa vittima di una delle personificazioni di Daniele. Da lì in poi è un continuo susseguirsi di momenti recitati alternati a momenti di danza, dove la danza è tanta, generosa, innovativa e piena di pathos. Nonostante tutto ciò, e come sempre, <i>nemo propheta in patria</i> quindi anche per i nostri due è più facile vincere una vetrina di danza contemporanea a Taiwan o una residenza artistica ad Hannover, piuttosto che circuitare le loro produzioni in Italia ma sono sicuro che a breve raggiungeranno il successo e la fama che meritano che li riempiranno di commissioni per le migliori compagnie contemporanee di danza.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOXaB3p6T9b482BjqhsAACIxUxhOxzMP7tYFoI7_AJI7GWA8Kabt8X_T1NdGiUrYmLPeNhaNKRKJnIRdVJ8IO7sBvVDdI5hUUfFFQ7ufFn_utBEuvM1VZwIutGjizaT3o39w1Qp4AvGQAxu0-zzyFsdPR2nveNAPBruqOpF8Rt5IAZg5kSUg4ELDXovLoy/s1024/584f3-d958c-af0a0-fddcd-0cfd2-baad6-94-symposion-1%20(1).jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="683" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOXaB3p6T9b482BjqhsAACIxUxhOxzMP7tYFoI7_AJI7GWA8Kabt8X_T1NdGiUrYmLPeNhaNKRKJnIRdVJ8IO7sBvVDdI5hUUfFFQ7ufFn_utBEuvM1VZwIutGjizaT3o39w1Qp4AvGQAxu0-zzyFsdPR2nveNAPBruqOpF8Rt5IAZg5kSUg4ELDXovLoy/s320/584f3-d958c-af0a0-fddcd-0cfd2-baad6-94-symposion-1%20(1).jpeg" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Difficile raccontare altro se non invitarvi a scoprire il loro lavoro, a cercarli in giro seguendoli sul sito <a href="https://www.bellanda.company/" target="_blank">Bellanda</a> per scoprire dove si esibiranno prossimamente e a farmi sapere cosa ne pensate voi...<div>Applausi scroscianti in una <i>sold out</i> Sala Bartoli del Politeama Rossetti<br /><p><br /></p></div>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-84634775379351509742024-02-25T13:42:00.000-08:002024-02-25T13:42:00.293-08:00MARIA DE BUENOS AIRES sabato 24 febbraio 2024<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmPoYY0xQB7PucQPRh9Liw89hKfIq56i1qpWXeuLy654CzWdH2uTUCuypHKav_cxyzgV4mcCPgA_IqUJqfGVnlL-Cy47gKa3v4xQ8NxBlxWBRnXKlMjtKrG1NlPr5LveTGtVVp50E-5aqt3M4O6Wan2BF5r3HPuVussQfRDjqfwfKNia4OXdMY0xlCG_tf/s900/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-02.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmPoYY0xQB7PucQPRh9Liw89hKfIq56i1qpWXeuLy654CzWdH2uTUCuypHKav_cxyzgV4mcCPgA_IqUJqfGVnlL-Cy47gKa3v4xQ8NxBlxWBRnXKlMjtKrG1NlPr5LveTGtVVp50E-5aqt3M4O6Wan2BF5r3HPuVussQfRDjqfwfKNia4OXdMY0xlCG_tf/s320/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-02.jpg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.opera.si/en/programme/event/balet/maria-de-buenos-aires-en-us/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Bravo Renato: hai fatto centro!</p><p>Questa rilettura di <i>Maria de Buenos Aires</i>, un'<i>operita </i>così come la chiamava lo stesso Astor Piazzolla, meriterebbe una lunga circuitazione, tanto riabilita una creazione poco nota e tanto è piena di charme e di <i>duende. </i>Di questa opera conoscevo soltanto la canzone principale <i>Yo soy Maria </i>cantata da Milva e da altre; del resto poco o nulla. Sono convinto che Renato Zanella, Tatjana Ažman e Yulia Kristoforova, abbiano fatto una splendida operazione di adattamento dell'opera originale, tant'è che sembra essere nata così, con un apporto sostanziale di danza che invece non risulta presente nelle precedenti messinscene, quantomeno dalle ricerche che ho fatto. Il racconto per immagini che ne fanno rimanda a sfide tra uomini, a giudizi che possono fare molto male, all'essere manovrati e al manovrare, all'essere vittime predestinate e a svariati altri temi più o meno profondi ma tuttora attuali. Che poi Maria sia la stessa Buenos Aires, la madre di Gesù o una prostituta qualunque, poco importa. È toccante invece come una donna brutalizzata e uccisa, torni a vivere nella memoria di chi la rifiutava da viva, come la sua stessa ombra, forse un fantasma, forse l'imperitura memoria che si cercava di rimuovere e non può non ricordare i tanti femminicidi cui stiamo assistendo in questo periodo. Sin dall'apertura del sipario, Zanella trova una propria cifra stilistica fatta di molti gesti secchi e puntuti, di grande velocità e di nervosismo ma sempre estremamente musicale e pieno di fantasia: un piacere per i nostri occhi e per i corpi dei suoi danzatori che erano presi nei loro personaggi, generosi nel regalarci danza di altissima qualità!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUWBzJp-OGL1HzBdD0GgG7svhsVEdv5eWpLmQWLh8wEhyphenhyphenRttb-BgaJVJha_dOrnp4tPBkRiC5jhvOUzOZAVikDmv1bELO02YDbU7zU6jiCZ81kcBrSbOYFpq5X51lmKsG6ZFmSB8T1rSiPyAyKNRtmizXpKydbLhl6Rgw0VIIN142nUD4Hs7TjmUlMZl3x/s900/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-19.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUWBzJp-OGL1HzBdD0GgG7svhsVEdv5eWpLmQWLh8wEhyphenhyphenRttb-BgaJVJha_dOrnp4tPBkRiC5jhvOUzOZAVikDmv1bELO02YDbU7zU6jiCZ81kcBrSbOYFpq5X51lmKsG6ZFmSB8T1rSiPyAyKNRtmizXpKydbLhl6Rgw0VIIN142nUD4Hs7TjmUlMZl3x/s320/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-19.jpg" width="320" /></a></div><p>L'impianto scenico di Vasilija Fišer è scarno ma elegante e funzionale al racconto, scolpito nello splendido disegno luci di Andrej Hajdinjak che fa risaltare i bei costumi creati da Alexandra Burgstaller e Anne Marie Legenstein, d'effetto soprattutto quelli per i gruppi di interpreti più che quelli dei singoli interpreti. Non comprendendo lo sloveno, posso solo dire che l'ascolto dei testi recitati sembrava con poco colore e che i soprattitoli erano praticamente illeggibili</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIW1mXY9OJ4soFvb21Sy00zehnz15OLAhoD2WTF8S68IjHKddU56bbbydBeV2LM5HU5dbu3DIlZ4YRLT4322b2ilrxhBGt-Vg5M7hagLgpdPt3UFhYuMLbyNiZ3K10Ciu3oTLqh0JlPLFCqvh0Dvq5bWUDXIW-fXRw1fKUZOqigRnkBVGccUeKMdBFu7Rz/s900/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIW1mXY9OJ4soFvb21Sy00zehnz15OLAhoD2WTF8S68IjHKddU56bbbydBeV2LM5HU5dbu3DIlZ4YRLT4322b2ilrxhBGt-Vg5M7hagLgpdPt3UFhYuMLbyNiZ3K10Ciu3oTLqh0JlPLFCqvh0Dvq5bWUDXIW-fXRw1fKUZOqigRnkBVGccUeKMdBFu7Rz/s320/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-11.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVAVC31u4s24eghwOLcR2dhhyphenhyphenQ_Os_ULZle2S4lWtomwakx2Q0PffyZpEhWL2VwJYL1OayvqFUpNGYfpgPwHxdRJndXOgHi7vJBziYgsQF3CMhL4frOS9fBguJ9z_zE2OSFMvyXezt0FcpMKrALC0Z6aLWw0di_fp1-2XhUNsAfyCrjZ2rR9TKAus22x88/s900/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-16.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVAVC31u4s24eghwOLcR2dhhyphenhyphenQ_Os_ULZle2S4lWtomwakx2Q0PffyZpEhWL2VwJYL1OayvqFUpNGYfpgPwHxdRJndXOgHi7vJBziYgsQF3CMhL4frOS9fBguJ9z_zE2OSFMvyXezt0FcpMKrALC0Z6aLWw0di_fp1-2XhUNsAfyCrjZ2rR9TKAus22x88/s320/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-16.jpg" width="320" /></a></div><p>Sara Briški Cirman è stata una convincente, appassionata e struggente Maria, tanto quanto Ivan Andres Arnšek che, nel multiruolo maschile, è stato un affascinante <i>payador</i>. È stato un peccato non veder danzare Lukas Zuschlag, impegnato nel ruolo attoriale di <i>Duende</i>, ma spero che questo possa aprirgli nuove strade post danza in cui spendere la sua bellezza e i suoi molti talenti. Le tre splendide controfigure danzanti di Maria - Erica Pinzano, Nina Noč e Mariya Pavlyukova - sono sorrette da tre validissimi partner come Filippo Jorio, Yuki Seki e Matteo Moretto. Gradevolissime le marionette danzate da Marin Ino, Oleksandr Koriakovskyi e Lukas Bareman (superlativo nella lunga sezione iniziale dello spettacolo).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2svIE7aO53JaBhUC2WcsNnWTbZdXW8Jidj3TLAUEu3O-oDvO-sAoTRZDryIFxiWkM3M5kt8HloifOA_zQAqqc1cH4CyltjeHxi-tEn1OSP82ZYFJNj8KjhZQad7DwFthdSQIrKdTLm_-uNwKYbZLel1SKd2I8r86t_WoweJszq0VR0zc-GO3pPNSPN3gq/s900/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-40.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2svIE7aO53JaBhUC2WcsNnWTbZdXW8Jidj3TLAUEu3O-oDvO-sAoTRZDryIFxiWkM3M5kt8HloifOA_zQAqqc1cH4CyltjeHxi-tEn1OSP82ZYFJNj8KjhZQad7DwFthdSQIrKdTLm_-uNwKYbZLel1SKd2I8r86t_WoweJszq0VR0zc-GO3pPNSPN3gq/s320/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-40.jpg" width="320" /></a></div><p>Un piccolo ma potente e meraviglioso ensemble cameristico suona magistralmente la composizione di Piazzolla, riempendoci di <i>duende, </i>carezzandoci le orecchie e trasportandoci magicamente nell'Argentina dello scorso secolo. Marko Hatlak, anche al bandoneon, conduce il gruppo con attenzione e con tutto il carisma che possiede: il pubblico lo ringrazia con applausi trionfanti, che tributa anche a tutto il resto del cast. Sala esaurita.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggeTZtgF5wmIu9EqJ-ZZAiPy2LW7JHKvVUt8XQ7-xOW22xaYoJYNsQMcuC3IgmSeIPZnuTyP9S6Ai9mQDUUQMLKGiHIBULUYgIb9FOdLw-PAIf6A5mDMYHwTgx-YxQt-p3THPJNzDZ2DGCYHenGvDMCUx7PKp8EQKnIjvFsnuQOVx5JCl0GlX5ueb1veGt/s900/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-34.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggeTZtgF5wmIu9EqJ-ZZAiPy2LW7JHKvVUt8XQ7-xOW22xaYoJYNsQMcuC3IgmSeIPZnuTyP9S6Ai9mQDUUQMLKGiHIBULUYgIb9FOdLw-PAIf6A5mDMYHwTgx-YxQt-p3THPJNzDZ2DGCYHenGvDMCUx7PKp8EQKnIjvFsnuQOVx5JCl0GlX5ueb1veGt/s320/Maria-de-Buenos-Aires-13-2-2024-34.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-25737472029693576742024-02-23T16:16:00.000-08:002024-02-23T16:16:47.133-08:00ARIADNE AUF NAXOS venerdì 23 febbraio 2024<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi649Xrd8h2R7dqRcZy47HwTM-mwTU9JVU6Yl0mo5W2nBZoy7TCYRg8STUoqlzIS59jJZ-i2FtnRl6KeFAczDuu277roIx7XLATa2xVnf7gjzf9rltNELqc4jMzDc7Yuu8ghNUKlWkRipLTIabiwGIaEYJ8tjESujucHqzMgATOi68NbetRFbLs60AawMRx/s1772/03-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi649Xrd8h2R7dqRcZy47HwTM-mwTU9JVU6Yl0mo5W2nBZoy7TCYRg8STUoqlzIS59jJZ-i2FtnRl6KeFAczDuu277roIx7XLATa2xVnf7gjzf9rltNELqc4jMzDc7Yuu8ghNUKlWkRipLTIabiwGIaEYJ8tjESujucHqzMgATOi68NbetRFbLs60AawMRx/s320/03-1.jpg" width="320" /></a></div><a href="https://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/ariadne-auf-naxos/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Credo che questa stessa opera con un'altra regia non mi avrebbe altrettanto entusiasmato! Premetto che anche questa è un'opera che non conoscevo, nonostante Richard Strauss sia un autore che apprezzo moltissimo e che quindi il mio sguardo era vergine. Ho invece trovato il libretto della seconda parte dell'opera, quella mitologica, troppo verboso e ridondante. Ma chi sono io per giudicare Hugo von Hofmannsthal? Nessuno, se non un cronista e come tale dovete leggere le mie memorie. Per cui è pensando a questo mio voler condividere con voi il ricordo di quanto ho visto che dovete leggermi, sicuramente non pensando che io sappia tutto o abbia i mezzi per giudicare. Per la danza sì; per tutto il resto, io racconto.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOjAeGauphY2msE7n3CdWpV6RB5L5KiXOTHyvflh7i7nAtFaHUz-gEJfP1ZIT0whCqmyWm4wRjBS35GnnjJTOeLONhGpa22YopiQP5suvdXvxbBz6fROnulmOg9xAW7hRDPlZ6cIhLmbiQ6We5a9iDfsrckptlVqNtACWTMinoq5MnkoKh5baseTa1oqGY/s1772/07-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOjAeGauphY2msE7n3CdWpV6RB5L5KiXOTHyvflh7i7nAtFaHUz-gEJfP1ZIT0whCqmyWm4wRjBS35GnnjJTOeLONhGpa22YopiQP5suvdXvxbBz6fROnulmOg9xAW7hRDPlZ6cIhLmbiQ6We5a9iDfsrckptlVqNtACWTMinoq5MnkoKh5baseTa1oqGY/s320/07-1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCE8OeeCllcHzMen1k8yEQPBUPzsWEuU2ANjhDsLkhrtxtVZxz856VXZSrTtdsfaTgngLttaSFijX4Sdnc_Cinr2IRBFyVTcUV-3xJUQD9sOUPwuobUntDPWoiqBmy3LgGphkM72t0aZQ1OJSGl4vZ5Ou6popM4mfYMg2ihBzwtERm6GzOFnUrzVM7wPQu/s1772/14-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCE8OeeCllcHzMen1k8yEQPBUPzsWEuU2ANjhDsLkhrtxtVZxz856VXZSrTtdsfaTgngLttaSFijX4Sdnc_Cinr2IRBFyVTcUV-3xJUQD9sOUPwuobUntDPWoiqBmy3LgGphkM72t0aZQ1OJSGl4vZ5Ou6popM4mfYMg2ihBzwtERm6GzOFnUrzVM7wPQu/s320/14-2.jpg" width="320" /></a></div><p>Superata questa premessa, torno al mio racconto per dire che la tela nera sale su un impianto scenico di rara suntuosità ed eleganza pensato da Gary Mc Cann, così come gli sgargianti e immaginifici costumi, magistralmente illuminati dalle splendide ed evocative luci di Howard Hudson. Ma, come già anticipato, è la regia visionaria, innovativa, moderna, curata che ha catturato il mio sguardo, rapito i miei sensi e ha creato il consenso del pubblico in sala che ha, spesso, applaudito con convinzione e piacere. Tutto è impeccabile: dalle controscene con gli artisti che si scattano selfie o provano tra di loro o che comunque seguono un copione che sembra appositamente scritto per ognuno di loro, alle mini coreografie; dall'uso degli elementi scenografici come i due preziosi camerini che si svelano dopo essere stati celati in contenitori senza valore, all'uso dell'attrezzeria di scena; tutto è uno strabiliante lavoro di cesello che sembra costruito in parecchie settimane di prove che, dubito, questa produzione abbia avuto il lusso di avere. Bravo, veramente bravo a Paul Curran e a Oscar Cecchi che per lui ha ripreso la regia.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMzOg8sxJzTshy4MKztIRp-OCLkIyPJpBoNqr0cnIyxTnpxaC3WHkekfYkkZhyTHc6CFnT1BGz_r-gIRDt719QNRtCuxTxqs1nkmKIebvenBzirBQlLwCxKnYJmeUtMqDKDWwbLbxA8Ta2VikeXUCiiRq6mYr1TO2Yj3oUh86NuX4njRFcRzzXHJQxJrCb/s1772/11-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMzOg8sxJzTshy4MKztIRp-OCLkIyPJpBoNqr0cnIyxTnpxaC3WHkekfYkkZhyTHc6CFnT1BGz_r-gIRDt719QNRtCuxTxqs1nkmKIebvenBzirBQlLwCxKnYJmeUtMqDKDWwbLbxA8Ta2VikeXUCiiRq6mYr1TO2Yj3oUh86NuX4njRFcRzzXHJQxJrCb/s320/11-4.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhferQhg7wgtXGA670XqCPP7JxTRG5AMbTxZVJcMaL8q7pCvl_etdaiPC8mfMJFwpuD8rN20Cr1DEobQpP74_s-f1sEHBdnnzE1JY0A3db3yy8qO-RfT1kblEo7Zp16s2-G3WgKd2bzaXoNueTbB0fNGQCHc-KWCenSroGPaczMF6JF5G-_PJ2KQdmBr6zK/s1772/15-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhferQhg7wgtXGA670XqCPP7JxTRG5AMbTxZVJcMaL8q7pCvl_etdaiPC8mfMJFwpuD8rN20Cr1DEobQpP74_s-f1sEHBdnnzE1JY0A3db3yy8qO-RfT1kblEo7Zp16s2-G3WgKd2bzaXoNueTbB0fNGQCHc-KWCenSroGPaczMF6JF5G-_PJ2KQdmBr6zK/s320/15-3.jpg" width="320" /></a></div><p>E se la regia ha funzionato così bene è perché la compagnia in scena era di notevole levatura e qualità. Troverete i loro nomi nella <i>Locandina dello spettacolo</i> ma io devo citare almeno <i>La primadonna / Arianna</i> interpretata da Simone Schneider, una soprano di grande livello con bel timbro, fraseggio limpido e grande tecnica; la <i>Zerbinetta</i> di Liudmila Lokaichuk che sforna brillanti acuti e tecnica adamantina al pari di una gradevolissima presenza scenica; Sophie Haagen è un ottima interprete del ruolo del <i>Compositore</i> sia come cantante che come attrice mentre il <i>Maestro di musica</i> di Marcello Rosiello si distingue per il volume generoso e tonante e una bella presenza scenica; i quattro Boys/Maschere in sfumature rosate e le tre Ninfe che apportano molto, moltissimo alla riuscita della messinscena! Ma anche le semplici comparse che tanto fanno e lo fanno bene.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTmUx-UquKR_PbIDgwRtMCERdw5RyW0g-FAq4Hg8Qc_jQyJ8V4z89xWJDX5ojmT2ri6HB7OlCzdg0jCrFYiVwAf3cvce3DVMrvKxTd9AVX94qwHYQ0HTE7gE62LxShZcYXPYx-SC2nTeNyEyYXMIPWpzD7KRj7TkLnMvkeLpHagTZLoLrrpdnQlFO3XQD5/s1772/05-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1772" data-original-width="1181" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTmUx-UquKR_PbIDgwRtMCERdw5RyW0g-FAq4Hg8Qc_jQyJ8V4z89xWJDX5ojmT2ri6HB7OlCzdg0jCrFYiVwAf3cvce3DVMrvKxTd9AVX94qwHYQ0HTE7gE62LxShZcYXPYx-SC2nTeNyEyYXMIPWpzD7KRj7TkLnMvkeLpHagTZLoLrrpdnQlFO3XQD5/s320/05-1.jpg" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZCE0gs9Y1iZeLGSzKPqpsijmiyJALH4eyeIkTjgDCJPBYRw8bxxfsJv9HdGMtdxEiKTEP7Dfy-a-8j1vHoVtnGcpqOQNrBFAUpT5D54Mfcxd-FZDC2N9m_QVv1TcGOxzttNcGpPNq3aZyx5WmQGDE0NY-EXUw4KGi3CVqOTdiVXM7EmXqrhKwm_xclDVp/s1772/17-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZCE0gs9Y1iZeLGSzKPqpsijmiyJALH4eyeIkTjgDCJPBYRw8bxxfsJv9HdGMtdxEiKTEP7Dfy-a-8j1vHoVtnGcpqOQNrBFAUpT5D54Mfcxd-FZDC2N9m_QVv1TcGOxzttNcGpPNq3aZyx5WmQGDE0NY-EXUw4KGi3CVqOTdiVXM7EmXqrhKwm_xclDVp/s320/17-3.jpg" width="320" /></a></div><p>Infine la parte musicale diretta da Enrico Calesso che la direzione della Fondazione Lirica Giuseppe Verdi ha giustamente nominato Direttore Stabile e che, anche stavolta così come per <i>I Capuleti e i Montecchi</i> della scorsa stagione, dimostra grande capacità nel gestire una cavea orchestrale colma o ridotta che sia, come in quest'opera quasi cameristica, attento ai suoi musicisti così come ai cantanti e capace di trasmettere il suo carisma e il suo sapere. Splendido il comparto delle percussioni.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdEr1U0cur5Qt5ZYsSDsBp-cwlkvPdnUGcqcdTI_uPZovUH8NwoxAebJp6ah4WhqnFC-h6D-xrK8UMVux4FoLGY5Op8v5DrA8vNlvrmUmqLj-821PY1R93BUWAU-K_Lt8r7stP9z8dT2t6XFPNYwwYENnjRfepP2yOwU_SnVKcvOdfkpfa7ROeioUQbHZ-/s1772/08-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1772" data-original-width="1772" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdEr1U0cur5Qt5ZYsSDsBp-cwlkvPdnUGcqcdTI_uPZovUH8NwoxAebJp6ah4WhqnFC-h6D-xrK8UMVux4FoLGY5Op8v5DrA8vNlvrmUmqLj-821PY1R93BUWAU-K_Lt8r7stP9z8dT2t6XFPNYwwYENnjRfepP2yOwU_SnVKcvOdfkpfa7ROeioUQbHZ-/s320/08-1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI-qRDXtxN7tDfey8d7PnNueH0NomsnmjuEpPRRiQigRE3rL1thIPOlFX-GZM7wbIGPYNREEvn8VTse-ODBRikX8yiKVHCSqxHUSxl5feFlb3lJTtF2IlLljIkXIsFHlo-Gh-_gos_LxC_DWOHvEPL4sxq73Fg1Wx95ynkkzynLvGtADqAVb_L3ixGv7UT/s1772/27-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI-qRDXtxN7tDfey8d7PnNueH0NomsnmjuEpPRRiQigRE3rL1thIPOlFX-GZM7wbIGPYNREEvn8VTse-ODBRikX8yiKVHCSqxHUSxl5feFlb3lJTtF2IlLljIkXIsFHlo-Gh-_gos_LxC_DWOHvEPL4sxq73Fg1Wx95ynkkzynLvGtADqAVb_L3ixGv7UT/s320/27-3.jpg" width="320" /></a></div><p>Pubblico numeroso ed entusiasta, giustamente!</p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-91138261227906949492024-01-28T14:42:00.000-08:002024-01-28T14:42:02.777-08:00ANNA BOLENA domenica 28 gennaio 2024<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo9xbcrKWLd-H-_IAu3BajFOz7Vu7FX9QLwIEDzCEzztfWdRH-BP0T4V8v3MRQNijSilNk0rFIFDeMAr2mzzTbCaQb5QThHZ45lH9mkwDZfVRjYi4mtK_EwFtCedCDKlNdOuOPVcOvh0WYg-gkYeNcDUFfoJz1cYbogYZ9XPQFRFk-gYro26q4R9T3SKpO/s1772/4-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo9xbcrKWLd-H-_IAu3BajFOz7Vu7FX9QLwIEDzCEzztfWdRH-BP0T4V8v3MRQNijSilNk0rFIFDeMAr2mzzTbCaQb5QThHZ45lH9mkwDZfVRjYi4mtK_EwFtCedCDKlNdOuOPVcOvh0WYg-gkYeNcDUFfoJz1cYbogYZ9XPQFRFk-gYro26q4R9T3SKpO/s320/4-2.jpg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/anna-bolena/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Il Criticone in questo caso può restare zitto, completamente silente, perché su questa produzione non c'è nulla da ribattere ma solo parlare bene di tutto: che gioia!</p><p>È stupefacente l'impianto scenografico di Paul Brown, essenziale e ricchissimo, al contrario dei costumi ricchi e pieni di fantasia che creano un connubio esplosivo, capace di accecarci di bellezza, stordirci di eleganza e sorprenderci di novità.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsOZr6PdSaudqH5zs7UAy1WB00C9qy-gxVxKrd5YWtlEGQG29m7TVJy5sOrCkcgJYeys-6D2eKnWbP8nR9j8bgF_G-QQlW6mwYwpgrnAYhwoa6cQrTMdoNanaSIcO_tWoveESYGKTtVH60FxreCNw4VVFX-iFPHat-lsUlzzDczWUi811PXXvSnB1ZdLKB/s1772/9-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsOZr6PdSaudqH5zs7UAy1WB00C9qy-gxVxKrd5YWtlEGQG29m7TVJy5sOrCkcgJYeys-6D2eKnWbP8nR9j8bgF_G-QQlW6mwYwpgrnAYhwoa6cQrTMdoNanaSIcO_tWoveESYGKTtVH60FxreCNw4VVFX-iFPHat-lsUlzzDczWUi811PXXvSnB1ZdLKB/s320/9-2.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP4Zje32FK_Jv9kOuKYsQJAPAzrkWWG68CWtYMvAinS-BY0wXIpt2pCfJF2MI-66rLos8JFt6gVxyUCuT06FehTptKnGW1J7jZYATifIULUB36AQJ1EqI1YC0HLYeoMcgARZ9DyTj5qRCAez5eYtVR2B1jWxAL2CdBcZwEG7y5qMmmTHjm8HAPN1Zd7COk/s1772/10-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP4Zje32FK_Jv9kOuKYsQJAPAzrkWWG68CWtYMvAinS-BY0wXIpt2pCfJF2MI-66rLos8JFt6gVxyUCuT06FehTptKnGW1J7jZYATifIULUB36AQJ1EqI1YC0HLYeoMcgARZ9DyTj5qRCAez5eYtVR2B1jWxAL2CdBcZwEG7y5qMmmTHjm8HAPN1Zd7COk/s320/10-2.jpg" width="320" /></a></div><p>È strepitosa la regia di Graham Vick, riprodotta da Stefano Trespidi, che cesella personaggi, costruisce climax, suggerisce e sottolinea, esalta e sprofonda esattamente come il dipanarsi della vicenda, offrendo splendidi opportunità per tutte le masse artistiche impegnate: Graham non è più con noi ma lunga vita alla ripresa di questo spettacolo.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV5QMvuBktVspKcsyKWdbfU6NBGLwy6fhyphenhyphen9rEh5LO33pfvktXYJp_lKzyYs8n3D4Yr6v1ORobXRrYN7GwgtTWaHHrveltlLKHd5oY__Exd_cYp3FDwHp4RqFuRXAA7xeHMFJR6HM9vf7MUMFd97IxMBDUXFOkXG_YIof3i-VdrWKpOOK2DeBb74ZX1yZ6a/s1772/8-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1772" data-original-width="1181" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV5QMvuBktVspKcsyKWdbfU6NBGLwy6fhyphenhyphen9rEh5LO33pfvktXYJp_lKzyYs8n3D4Yr6v1ORobXRrYN7GwgtTWaHHrveltlLKHd5oY__Exd_cYp3FDwHp4RqFuRXAA7xeHMFJR6HM9vf7MUMFd97IxMBDUXFOkXG_YIof3i-VdrWKpOOK2DeBb74ZX1yZ6a/s320/8-2.jpg" width="213" /></a></div><div><br /></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_RBycx1mfsj2q6ICcEJLB99zWTl1jXqgvI_MD-bG-oWfqSVAa4zFhBWIiJRHMnrnQu24_ohWEskmFDMdJPj4aeNLOFpv7Kx8oSa2YRolpOEDf0I4Z9T2jAM7RKyhrPdK1aMVeL_4r6QCdTLAYwl_e-Ivx9jzuzG8E1XtFO9SpC-4xBMpAosJHdb5xLj_m/s1772/3-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_RBycx1mfsj2q6ICcEJLB99zWTl1jXqgvI_MD-bG-oWfqSVAa4zFhBWIiJRHMnrnQu24_ohWEskmFDMdJPj4aeNLOFpv7Kx8oSa2YRolpOEDf0I4Z9T2jAM7RKyhrPdK1aMVeL_4r6QCdTLAYwl_e-Ivx9jzuzG8E1XtFO9SpC-4xBMpAosJHdb5xLj_m/s320/3-2.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p>È impeccabile il cast artistico: dalla <i>Anna Bolena</i> della strepitosa belcantista Salome Jicia, sostenuta da tecnica e da uno strumento vocale entrambi fuori dal comune, a <i>Lord Riccardo Percy</i> del convincente e acutissimo tenore Marco Ciapponi; dalla <i>Giovanna di Seymour</i> di un'altra strepitosa belcantista Laura Verrecchia, che contrappunta alle doti della Jicia con altrettante qualità, all'<i>Enrico VIII</i> di Riccardo Fassi che avercene di voci giovani e presenze sceniche così; dallo <i>Smeton</i> di Veta Pilipenko, ai <i>Lord Rochefort</i> e <i>Sir Hervey</i> rispettivamente interpretati da Nicolò Donini e Andrea Schifaudo...tutti, ma proprio tutti, erano in parte e hanno dato il loro meglio senza sforzo alcuno, quantomeno apparentemente. Le mie orecchie e i miei sensi vibrano ancora dopo ore dalla fine dello spettacolo: grazie, di cuore!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwqjKM26boQR1CCXjEkt4KnKAXgiFi2QKKAWxWgSvkU_o-iRm8o-FvmXlTtEfBnGpy-umojv4FKX58xEpcVJUG3EF8v4nae0_xYpzg5rKhdWUtV5OqySEd4lNLu1dxksgzsnhsFNeffRPut6loq7x4fsWvcIas7_9xMRXVLtb_OQA780AmuIKIPDGj_6aC/s1772/7-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwqjKM26boQR1CCXjEkt4KnKAXgiFi2QKKAWxWgSvkU_o-iRm8o-FvmXlTtEfBnGpy-umojv4FKX58xEpcVJUG3EF8v4nae0_xYpzg5rKhdWUtV5OqySEd4lNLu1dxksgzsnhsFNeffRPut6loq7x4fsWvcIas7_9xMRXVLtb_OQA780AmuIKIPDGj_6aC/s320/7-2.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6QzHN5J-Fthv1XphJ8006t4VsRspmvWaKsCH45H6hnqP8X9x_kUCFuRVJx436K0oywJPsiua1jCjmSbe7tGTQuZxwUusTaHX7u7JVZqasvh4MOApgfqFl8cE_-pW-mrDT6Hsq6_wKX1NAB75pcldlh3iak-2RxOoYgVfSqWbDlqob_bGtxgUwWNzEmzdT/s1772/13-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6QzHN5J-Fthv1XphJ8006t4VsRspmvWaKsCH45H6hnqP8X9x_kUCFuRVJx436K0oywJPsiua1jCjmSbe7tGTQuZxwUusTaHX7u7JVZqasvh4MOApgfqFl8cE_-pW-mrDT6Hsq6_wKX1NAB75pcldlh3iak-2RxOoYgVfSqWbDlqob_bGtxgUwWNzEmzdT/s320/13-1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">È unica la direzione d'orchestra di Francesco Ivan Ciampa che canta e vive assieme agli artisti sul palco, ai suoi orchestrali in cavea, ai coristi sul palco: vederlo dirigere è un'emozione a sé stante! Trattiene, sospinge, vibra, salta, allarga le lunghe braccia e noi viviamo con lui la bellezza e la forza della musica, quasi fino al piacere di pensare di dirigere anche noi la splendida, perfetta, brillante Orchestra della Fondazione Lirica Giuseppe Verdi di Trieste. Impossibile non citare il meraviglioso Coro della Fondazione, diretto egregiamente da Paolo Longo.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEgahPBPGz9f7FZylxtwkOkckPLO6CvJE9xWzUPbAKmk94W2FvJMN2rfx2hBfO6rxi5Hp-GfGjVYUR7RmalPxl1n3JmMNQxkL8mCUIZuhIUEtD1Xxu-rwkqMsTIIZxKjEotJoZq4ZgWWopEGQ-iuyhfA3vLc-MO_ZvP8C1W0m-ORtm3eKS0NGQoy1x687I/s1772/17-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEgahPBPGz9f7FZylxtwkOkckPLO6CvJE9xWzUPbAKmk94W2FvJMN2rfx2hBfO6rxi5Hp-GfGjVYUR7RmalPxl1n3JmMNQxkL8mCUIZuhIUEtD1Xxu-rwkqMsTIIZxKjEotJoZq4ZgWWopEGQ-iuyhfA3vLc-MO_ZvP8C1W0m-ORtm3eKS0NGQoy1x687I/s320/17-1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiixJMbeAkhvo3MBIhU3Gi3n_n_vkiu9Mvu4xiaqTgmwd2eP8qZ3Evt5rK4HoxXUVYFBiQsKzJ-wtZJunw0QPU5JxZW2hKj_yuCcUdjOgeaAmew1a86iw4zrxr5vf9nN3ZhxltZg2tvFJmfO5WvPcfhnPVZpeBeKoEZlAumK2Ppg7j8gblf1rA_fxHcBZzj/s1772/20-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiixJMbeAkhvo3MBIhU3Gi3n_n_vkiu9Mvu4xiaqTgmwd2eP8qZ3Evt5rK4HoxXUVYFBiQsKzJ-wtZJunw0QPU5JxZW2hKj_yuCcUdjOgeaAmew1a86iw4zrxr5vf9nN3ZhxltZg2tvFJmfO5WvPcfhnPVZpeBeKoEZlAumK2Ppg7j8gblf1rA_fxHcBZzj/s320/20-1.jpg" width="320" /></a></div><p>È incredibile la quantità di applausi che ha omaggiato tutti i presenti sul palco, l'ovazione ricevuta dalle prime parti e dal Maestro Ciampa, segno che la qualità è riconoscibile da tutti, non solo da chi se ne intende e sono questi gli spettacoli che vorremmo sempre...</p><p>E l'ultimo grazie vola a Gaetano Donizetti per aver scritto un'opera così bella e vibrante.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHJc9yBTNioAkFLmf8M22ZQCB4Wu1Mxnu6-KOCMtE3Za95XkMQNe_ojHxkWh3_rRqjLn0txXOaMHwHfLsLRUjfVaMEYVcoMWsbmOkrJn4ir8AJ3uh0R6xVV8NK6f315PtbvW2hyphenhyphen8739Jhdq-9259k6axWUsQ7Tc_N1Qy6zTa1ltnhSrX9uS0DBoFGN0PNS/s1772/19-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHJc9yBTNioAkFLmf8M22ZQCB4Wu1Mxnu6-KOCMtE3Za95XkMQNe_ojHxkWh3_rRqjLn0txXOaMHwHfLsLRUjfVaMEYVcoMWsbmOkrJn4ir8AJ3uh0R6xVV8NK6f315PtbvW2hyphenhyphen8739Jhdq-9259k6axWUsQ7Tc_N1Qy6zTa1ltnhSrX9uS0DBoFGN0PNS/s320/19-1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx0Nu8zEWwwbdTaz-bV3inhDb-znun4XQ1PtY4IrkISzBV5jHxBHnq0iZ3UmpvNg-tyop9Odj93dDZrTRki4Aw9C9OQouZnRgR-erzgw7Bu9I7iUCTVqBWveTB0YrrU5WsM7Q36LqOM8zViMXLhjRQtuCeEpUS-AJ-kbsWPOeiamZICRJM-Mk3jy0tlXIG/s1772/23-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx0Nu8zEWwwbdTaz-bV3inhDb-znun4XQ1PtY4IrkISzBV5jHxBHnq0iZ3UmpvNg-tyop9Odj93dDZrTRki4Aw9C9OQouZnRgR-erzgw7Bu9I7iUCTVqBWveTB0YrrU5WsM7Q36LqOM8zViMXLhjRQtuCeEpUS-AJ-kbsWPOeiamZICRJM-Mk3jy0tlXIG/s320/23-1.jpg" width="320" /></a></div><p><br /></p><br />Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-32928963430857784462023-12-26T14:10:00.000-08:002023-12-26T14:10:15.346-08:00IL FLAUTO MAGICO venerdì 15 dicembre 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1Klpq-e_gnVuMM0UDU0cOvfI1krsZaH0Wu_95vApzmadg_p9gL8cJPKciUXSPkmMwU8X5TsqgpPLesAnCoWQoX8rW8RKegvkkTL5LDGyaC2W-Tgo2fsKRUr89l0_WnlFhs5ggQEQOMv_hG35tqMhLgGYgJQSClkCJS1vvO8zepS-TKQbQxM00jYepQiXc/s1772/ringraziamenti.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1Klpq-e_gnVuMM0UDU0cOvfI1krsZaH0Wu_95vApzmadg_p9gL8cJPKciUXSPkmMwU8X5TsqgpPLesAnCoWQoX8rW8RKegvkkTL5LDGyaC2W-Tgo2fsKRUr89l0_WnlFhs5ggQEQOMv_hG35tqMhLgGYgJQSClkCJS1vvO8zepS-TKQbQxM00jYepQiXc/s320/ringraziamenti.jpeg" width="320" /></a></div><a href="https://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/die-zauberlote/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Ivan Stefanutti crea uno spettacolo di indiscutibile bellezza! I costumi sono di ricchezza e fantasia che solo le foto mi aiuteranno a raccontarvi; l'impianto scenico è fisso ma l'incredibile disegno delle luci ad opera di Emanuele Agliati riesce a renderlo sempre diverso e tutt'altro che noioso; la regia è pregna di gesti, movimento e fantasia e, per fortuna, scevra di tutti quei noiosi riferimenti massonici, cari solo agli appartenenti alla setta. Nella versione di Stefanutti non ci sono momenti noiosi, in cui non succeda qualcosa, che sia la discesa di un elemento scenico o l'illuminazione di un dettaglio scenico che ci aiuta a sognare e a trascorrere la lunga durata di quest'opera (come ho già scritto diverse volte, non sono un appassionato della musica di Mozart).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqP7j4QC0rIHTooJ9h63KpzKjiyYAqnUJ83yp40N7UEiS6cLVWY8HvSBMrgewWIKFX3_SMFNRXUQB93IaNkX9gc4mMOeyIq2q5yyzsaQkktwnGvr2zQg2AFExDtOrsGaFHkXll-xokVLq3iaX0hTeKYr5blw3DaGXS2Js_2yK-OHPLJ94N59gI_KY1fxGG/s1772/Pamina.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1772" data-original-width="1181" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqP7j4QC0rIHTooJ9h63KpzKjiyYAqnUJ83yp40N7UEiS6cLVWY8HvSBMrgewWIKFX3_SMFNRXUQB93IaNkX9gc4mMOeyIq2q5yyzsaQkktwnGvr2zQg2AFExDtOrsGaFHkXll-xokVLq3iaX0hTeKYr5blw3DaGXS2Js_2yK-OHPLJ94N59gI_KY1fxGG/s320/Pamina.jpeg" width="213" /></a></div><p>In tanta bellezza per gli occhi, speravo di accontentare ugualmente le orecchie ma le ho dovute sforzare un po' perché, ad eccezione di <i>Pamina</i>, tutte le voci mi sono sembrate ben educate e adatte ai rispettivi personaggi ma piccole: chissà se è stata percepita la stessa sensazione in altre sezioni del teatro. La <i>Pamina</i> di Darija Augustan sbaraglia e vince su tutti per chiarezza di fraseggio, bellezza di timbro, volume e presenza scenica: veramente un'artista a tutto tondo! Spero di sentirla nuovamente in altre opere. A seguire ho molto apprezzato il <i>Papageno</i> di Vincenzo Nizzardo, in un ruolo pregno di canto e recitazione e nel quale si è saputo positivamente distinguere. Paolo Nevi come <i>Tamino,</i> Alessio Cacciamani come <i>Sarastro</i> e Marcello Nardis come <i>Monostatos</i> mi sono sembrati giusti per il ruolo richiesto ma, come accennavo prima, con poco volume che portava anche ad un fraseggio poco chiaro. La <i>Regina della Notte</i> è un ruolo tecnicamente impervio e affronta due tra le arie più conosciute in assoluto, per cui i paragoni sono inevitabili: l'interpretazione di Letizia Bertoldi rientra nella categoria "senza infamia e senza lode", dove tutto è cantato correttamente ma manca quel qualcosa che rende un'interpretazione incisiva e fuoriclasse. Un plauso speciale alla <i>Papagena</i> di Chiara Maria Fiorani che rivela buon volume e buone capacità attoriali. Molto piacevoli le <i>tre Dame</i> (Francesca Bruni, Eleonora Filipponi e Antonella Colaianni) e i<i> tre Geni</i> (Caterina Trevisan, Francesca Clemente e Marina Lombardi) nonché tutti gli altri comprimari che trovate in locandina.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRA69KGKbcFUpmACQ4BbZrm7ebKm0fbTIKfmYefQVVlazPwHbKbWcUuSKFnkgQO3atxnmxPuxLDN020YCrLTxoz6Ap0VK__hATVAqIthYycHNyYxffak3xTsp9qaVt0KfH4aEPskuztiVTrO7GY-P31cB7DQI1tNvdf0YUxyvZPNvM1bo4W9_z5HxND78q/s1772/Regina.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRA69KGKbcFUpmACQ4BbZrm7ebKm0fbTIKfmYefQVVlazPwHbKbWcUuSKFnkgQO3atxnmxPuxLDN020YCrLTxoz6Ap0VK__hATVAqIthYycHNyYxffak3xTsp9qaVt0KfH4aEPskuztiVTrO7GY-P31cB7DQI1tNvdf0YUxyvZPNvM1bo4W9_z5HxND78q/s320/Regina.jpeg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnJGkvrj7cJfepNVt7Gvr49VO10wS_p6Gfe2jWHxd7C9xoaO3nMM1Zm4JZXTbFSs7rYLVKlVFqJ6vERjzndXsV7XGDK0zDu-YrQpgWKjsSOhUHY92kx-DiknVMyHB4ZoJTCLm8vpWheBbSITMIv1DMxm3RDenZHxCtQs_0vSVcV8wyH3TnvjpMKoaLXB9f/s1772/Regina%20Pamina%20e%20tre.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnJGkvrj7cJfepNVt7Gvr49VO10wS_p6Gfe2jWHxd7C9xoaO3nMM1Zm4JZXTbFSs7rYLVKlVFqJ6vERjzndXsV7XGDK0zDu-YrQpgWKjsSOhUHY92kx-DiknVMyHB4ZoJTCLm8vpWheBbSITMIv1DMxm3RDenZHxCtQs_0vSVcV8wyH3TnvjpMKoaLXB9f/s320/Regina%20Pamina%20e%20tre.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Il Coro diretto da Paolo Longo riesce, come da un po' di tempo, a sembrare più voluminoso di quanto lo sia numericamente parlando, e interpreta con dignità e dedizione i momenti mimici e coreografici assegnati loro dal regista. Anche l'Orchestra della Fondazione Lirica Giuseppe Verdi di Trieste trionfa in questa produzione, suonando Mozart con competenza e correttezza. Non posso non citare il prezioso ed esperto Primo Flauto, Giorgio di Giorgi, che tanto ruolo ha in questa opera e che si conferma un musicista di gran pregio. La direzione d'orchestra di Beatrice Venezi mi è sembrata nulla più che adeguata anche se scatena ridde di applausi al momento della comparsa in scena ma non vorrei risultare scorretto o sessista nell'aggiungere altro.</span></div><p>Sala piena, pubblico festante e generosamente plaudente.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkq12HpHFD8OSmyRKl8LgHyK95tzl1GNR9mc7Zc8d9zMkLPOzl2BSP7qxrsHMsngkqVPORoFAfqHsEIRJJJ2YUtiAXjM35VHHHjswWgcOvltNVdwI63l74pviCetHbFF3s98paye-eya-pWojp6GYjhH1P2drSRjrfCmrzJlc0UsW5yNFDKIA1Ye2GsFxX/s1772/Regina%20Pamina.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkq12HpHFD8OSmyRKl8LgHyK95tzl1GNR9mc7Zc8d9zMkLPOzl2BSP7qxrsHMsngkqVPORoFAfqHsEIRJJJ2YUtiAXjM35VHHHjswWgcOvltNVdwI63l74pviCetHbFF3s98paye-eya-pWojp6GYjhH1P2drSRjrfCmrzJlc0UsW5yNFDKIA1Ye2GsFxX/s320/Regina%20Pamina.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix9bO2J4jbH4u6JHN3CdnBgpkhMkQyZP6TBuJ69PYuVmJDR1zVlWGVd5aH4PU3CMg27pHimsrdBWTDTUC5tyftdevASElzlHX6STCaSN-OFEiPpf__9aDvF1Vb9X_6UTGhOnPgrab1rBBL15LUwZQAifGySa7cmXwb7BBeuzeiqC6N1Tdruo5RXP0IWKXe/s1772/ringraziamenti2.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix9bO2J4jbH4u6JHN3CdnBgpkhMkQyZP6TBuJ69PYuVmJDR1zVlWGVd5aH4PU3CMg27pHimsrdBWTDTUC5tyftdevASElzlHX6STCaSN-OFEiPpf__9aDvF1Vb9X_6UTGhOnPgrab1rBBL15LUwZQAifGySa7cmXwb7BBeuzeiqC6N1Tdruo5RXP0IWKXe/s320/ringraziamenti2.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-81764381917162659352023-12-12T16:06:00.000-08:002023-12-12T16:06:09.145-08:00LO SCHIACCIANOCI martedì 12 dicembre 2024<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwZaXC2Zv7Oq0JYpPgMmONvhpoJQRlz1krYsJJGbkSlq7jy2XczwfEeyG-BR-5j2aYu7J2qHEKbS2UYOiK_VsFDqkPukNJkz1055lr5wWhXkKM0dfdN6Q7obGHOaW8gjvIApvjD7LUN1ANeoijGPh4iPnVu_BK63vsMiMIXUA2d-XukYfyzPkil7RhfKDn/s960/Valzer%20dei%20fiori.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwZaXC2Zv7Oq0JYpPgMmONvhpoJQRlz1krYsJJGbkSlq7jy2XczwfEeyG-BR-5j2aYu7J2qHEKbS2UYOiK_VsFDqkPukNJkz1055lr5wWhXkKM0dfdN6Q7obGHOaW8gjvIApvjD7LUN1ANeoijGPh4iPnVu_BK63vsMiMIXUA2d-XukYfyzPkil7RhfKDn/s320/Valzer%20dei%20fiori.jpeg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/lo-schiaccianoci-3272" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Avrei voluto non scrivere di questo spettacolo perché mi ha lasciato piuttosto perplesso ma di fronte alla presenza di Iana Salenko e di Dinu Tamazlacaru non si può tacere, così parlerò solo delle cose che mi sono piaciute.</p><p>Il secondo atto continua l'atmosfera sognante della fine del primo e ci fa entrare in un magazzino di automi, vestiti da quelle che saranno poi le danze solistiche dei vari paesi, come da tradizione. Gli stessi venti danzatori saranno poi gli interpreti del riuscitissimo Valzer dei fiori. Tutto l'atto scorre via con un'impostazione prettamente danzata, fatta di coreografie di Luciano Cannito, piacevoli, fresche e di ottimo livello, tra cui spiccano sicuramente i due solisti della danza araba, Giorgia Picca e Valentino Neri, per bellezza e sinuosità e Juri Mastrangeli per la tecnica adamantina e la semplicità e la sicurezza con cui affronta qualsiasi difficoltà tecnica. Del primo atto merita citare la grande<span> </span> presenza scenica di un veterano come Manuel Parruccini che però presta corpo ad un personaggio poco chiaro e incisivo.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPxsb9HpOkG1dq4ZwyPgL9rgplMexbgDzVTAvlXzENGOHKXZl_bfDLh4dBK00hWegqG1Uc-3XxDOBFSyEiKOPn_cWHuabQxSP4Ku94sdf1StCvl5SODwIbZvoCoRzNoPLdJtvj3MIddzr2P_g_JU2bLYIgYiCBCBJR0dpUbx_UbJ2JLqQ8VyA4iN-dIjmv/s960/Danza%20russa.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPxsb9HpOkG1dq4ZwyPgL9rgplMexbgDzVTAvlXzENGOHKXZl_bfDLh4dBK00hWegqG1Uc-3XxDOBFSyEiKOPn_cWHuabQxSP4Ku94sdf1StCvl5SODwIbZvoCoRzNoPLdJtvj3MIddzr2P_g_JU2bLYIgYiCBCBJR0dpUbx_UbJ2JLqQ8VyA4iN-dIjmv/s320/Danza%20russa.jpeg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Ma quando entrano in scena Iana Salenko e Dinu Tamazlacaru per il passo a due del primo atto, l'aria diventa rarefatta e il tempo si dilata, assistendo all'esibizione di due artisti di indiscutibile livello tecnico, capacità di controllo, presenza scenica e infinito charme. Le linee della Salenko sono da manuale di tecnica della danza classica e Tamazlacaru la gestisce nel duetto come se si trattasse di un'estensione del suo stesso corpo. La stessa magia si ripete nel passo a due del secondo atto e non possiamo che ringraziare Cannito e Fabrizio Fiore per aver messo in piedi quest'operazione ed averci offerto questo regalo preziosissimo, così come la direzione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia per aver scelto di portare a Trieste questo spettacolo.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivYahz-KN4e39Pw_VbGVzIk1H58tPGZn1nrs27AZHc9PoyuXQMr6Ivtf8OPDgv-0yzKuCY_NiQO_F_-NPXNrtEmQSUqSVgtCDX3bidUkzoQiaekOnRDHwkmdLIh4izS0_ZH2dBrBJpZcz6sJJ2UD6HzlM5vxDqvsd8gi5uQb5aP0so-S2Xcrpf3fXPuysH/s960/Salenko%20Tamazlacaru.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivYahz-KN4e39Pw_VbGVzIk1H58tPGZn1nrs27AZHc9PoyuXQMr6Ivtf8OPDgv-0yzKuCY_NiQO_F_-NPXNrtEmQSUqSVgtCDX3bidUkzoQiaekOnRDHwkmdLIh4izS0_ZH2dBrBJpZcz6sJJ2UD6HzlM5vxDqvsd8gi5uQb5aP0so-S2Xcrpf3fXPuysH/s320/Salenko%20Tamazlacaru.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p>Teatro pienissimo e pubblico consapevole della qualità dei due primi ballerini cui ha tributato giustamente ovazioni da stadio</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiGKn1CwKdutS2UTCgnm8Qcu7Uz0gW8b2YS4zvOD4LeDv15Z1QufkR1lMGPaXqBOu6_W8CI_NKeotH1B0x4Gqzzffy_tgcwhXjyYIBARxGuKb62PGLl6KnIrl_CLhc3hClmWKAUbxtLUYg6s1qUg24nK74wKzBya9UH8ZLOMys7WNUtwLCd1LQzlpWn_Ir/s960/Iana%20Salenko.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiGKn1CwKdutS2UTCgnm8Qcu7Uz0gW8b2YS4zvOD4LeDv15Z1QufkR1lMGPaXqBOu6_W8CI_NKeotH1B0x4Gqzzffy_tgcwhXjyYIBARxGuKb62PGLl6KnIrl_CLhc3hClmWKAUbxtLUYg6s1qUg24nK74wKzBya9UH8ZLOMys7WNUtwLCd1LQzlpWn_Ir/s320/Iana%20Salenko.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><br />Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-76285697943577310592023-11-28T14:21:00.000-08:002023-11-28T14:21:06.435-08:00BALLADE 25 novembre 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0qpLGmMgLG9pUb-IZ4pd25IpI8FQOstdeAF3q56VmdQEDoA_0a3YoPym0HNJKaT9OVVjvA1WHUvEXC-7sUDNkdfAftoT1_y8KWuHBWRtOs_3mYq5cffQRKfH-mvAcdWBm5cx6LIVsqz7KCdOunnqS2N4_uT8pFlQt5vGC4-fFCUA46I5NI9k77Qiv7YLk/s900/Elegia-Enrico-Morelli.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="599" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0qpLGmMgLG9pUb-IZ4pd25IpI8FQOstdeAF3q56VmdQEDoA_0a3YoPym0HNJKaT9OVVjvA1WHUvEXC-7sUDNkdfAftoT1_y8KWuHBWRtOs_3mYq5cffQRKfH-mvAcdWBm5cx6LIVsqz7KCdOunnqS2N4_uT8pFlQt5vGC4-fFCUA46I5NI9k77Qiv7YLk/s320/Elegia-Enrico-Morelli.jpeg" width="320" /></a></div><a href="https://www.artistiassociatigorizia.it/events/ballade/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Ecco, la MM Contemporary Dance Company, andrebbe fatta circuitare con obbligo di Legge in tutti i teatri italiani con almeno una replica per stagione, perché questa è danza di tale qualità che deve essere diffusa e vista da tutta la popolazione! Ancora di più se in scena c'è un capolavoro assoluto come <i>Elegia </i>di Michele Morelli. </p><p>Alcune coreografie sono più intense di altre, alcune sono più ballate, altre ancora sono più o meno riuscite ma quando si è di fronte ad un'opera di altissimo livello ne è conscio anche lo spettatore meno esperto e, infatti, l'altra sera al Teatro Comunale di Cormòns, non volava una mosca durante la replica di <i>Elegia. </i>Enrico ci ha presentato un lavoro pensato dopo la pandemia che rapisce per la bellezza del tutto, dal connubio musicale tra alcune pagine di Frederick Chopin e altre elettroniche di Giuseppe Villarosa che si fondono magicamente una nell'altra ai costumi semplicissimi, quasi invisibili e invece così presenti e preziosi (le nervature dei body!!) disegnati da Nuvia Valestri, dal disegno luci di Carlo Cerri elegante e modernissimo, al soffiato/strusciato della voce di Isidora Balberini che sussurra poesie di Mariangela Balbieri. E la coreografia. Avrò bisogno di rivederla almeno un paio di altre volte per poterne parlare perché i miei occhi, i miei sensi erano rapiti ed estasiati da tanta bellezza: danzatori magnifici, passi costantemente nuovi, fluidità e forza, dolcezza e rigore, slancio e abbandono...no, veramente faccio fatica a sintetizzare. Un immagine su tutte: Nicola Stasi, splendido, solleva da terra Emiliana Campo, afferrandola dal bacino, e continua a raccoglierla, scollandola dal pavimento come fosse un tessuto bagnato...inusuale la presa e sensazionale l'effetto! Ma, davvero, posso solo sminuire attraverso le mie parole e vi supplico: andate a vedere questo gioiello, rincorretelo ovunque verrà ancora replicato...<a href="https://vimeo.com/779216046" target="_blank">Un piccolo estratto</a> anche se non gli rende assolutamente giustizia! Bravo Enrico e grazie, che meraviglia che ci hai regalato!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn4sNT3s6cHMVzvGOR2bmuSg5crWviA6xDCF4KY_12yZYNFDIz6jkDGVLMdzYceNh6MbXjTF9VlosyU5BKfTwFKZBjqs4lROBcOjj6AlkmffvjJuDS4NcgHMZRdjW-0bTKTPumoFxBT2JCYGPisBuSw3rm8ylsB3nd7yP5QcJfzURRRfME9o_REgQqwD0o/s580/coversmallelegia4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="580" data-original-width="580" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn4sNT3s6cHMVzvGOR2bmuSg5crWviA6xDCF4KY_12yZYNFDIz6jkDGVLMdzYceNh6MbXjTF9VlosyU5BKfTwFKZBjqs4lROBcOjj6AlkmffvjJuDS4NcgHMZRdjW-0bTKTPumoFxBT2JCYGPisBuSw3rm8ylsB3nd7yP5QcJfzURRRfME9o_REgQqwD0o/s320/coversmallelegia4.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcQK0RJv6zseQYsKa9GTemMMVUgbYglZZJM6rU-kjSTBi5HPEIWPjFPqajN273OhSA6d9Np8rcuMx9Bg7CCUQTwXnY9fldJhrlsqZS2bIhmkGm4zerq6BA3X24qY5AmPcoMPnxnz0gGs1wCjIsrytAktmDWGSWwTc0A6xEA-xS6kUYAhpvuV9EUcQzhWkD/s981/Elegia_cor.%20Enrico%20Morelli_foto%20Tiziano%20Ghidorsi_0603928.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="981" height="147" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcQK0RJv6zseQYsKa9GTemMMVUgbYglZZJM6rU-kjSTBi5HPEIWPjFPqajN273OhSA6d9Np8rcuMx9Bg7CCUQTwXnY9fldJhrlsqZS2bIhmkGm4zerq6BA3X24qY5AmPcoMPnxnz0gGs1wCjIsrytAktmDWGSWwTc0A6xEA-xS6kUYAhpvuV9EUcQzhWkD/s320/Elegia_cor.%20Enrico%20Morelli_foto%20Tiziano%20Ghidorsi_0603928.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8iTjeQJUu4GaWGCgFKR-hFyHkwFPm646N4WVN7PE0BsVoP36he_tquzKHT8-fhUQsvNIm11thwOjg7eLy95YupRhXxR0Y9CatkgYQFy_HaPrXbK87q4kXv-lJGKu7FkYaYxuJXVzc_9SE0AB5fP0BbdEGA1jXSZym9uJy77YGaE4N17XIYfmR_bp6AcHR/s450/FB_IMG_1671454490488-e1671455800562.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="450" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8iTjeQJUu4GaWGCgFKR-hFyHkwFPm646N4WVN7PE0BsVoP36he_tquzKHT8-fhUQsvNIm11thwOjg7eLy95YupRhXxR0Y9CatkgYQFy_HaPrXbK87q4kXv-lJGKu7FkYaYxuJXVzc_9SE0AB5fP0BbdEGA1jXSZym9uJy77YGaE4N17XIYfmR_bp6AcHR/s320/FB_IMG_1671454490488-e1671455800562.jpg" width="320" /></a></div><p>Mauro Bigonzetti in <i>Ballade</i>, che chiude il dittico, racconta l'atmosfera dei suoi anni '80 che poi sono anche i miei e quelli di Silvia Califano che ne disegna i gradevoli costumi citandoli dal suo stesso vissuto. Sono gli anni in cui Pier Vittorio Tondelli fa sentire noi gay non più soli ma degni di far parte anche della letteratura contemporanea italiana, contestualizzandoci in una società fatta di abusi di droga, di libertà sessuale e di infinite possibilità, grazie anche ad una classe politica che legittimava tutto, fino a fare esplodere il debito pubblico italiano... Bigonzetti è uno dei coreografi italiani più conosciuti anche all'estero e ben ha fatto Michele Merola a prendere questa coreografia nel repertorio della compagnia. La composizione scorre via piacevole, con il mestiere che Mauro spadroneggia, la sua vis umoristica e la leggerezza che lo contraddistingue. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhcwOfGmM3h_XUrfoQyl6M6RrzRsn_m801F0jXYNSWT2PqzAk6wXu4S-x5BUC-H8tUFuJWbhE-4VidDnUy375lK9RjupSHVTNvcSVlTAJAWyj63Cn4xdukDyF_JEL1Dt_KM4PiyVf7JBM498hHWPfBHos1fKveD669adfx2o2wHChkVSQAxeNFix53_4jV/s2953/Ballade_cor.-Mauro-Bigonzetti_foto-Tiziano-Ghidorsi_0603692.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1965" data-original-width="2953" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhcwOfGmM3h_XUrfoQyl6M6RrzRsn_m801F0jXYNSWT2PqzAk6wXu4S-x5BUC-H8tUFuJWbhE-4VidDnUy375lK9RjupSHVTNvcSVlTAJAWyj63Cn4xdukDyF_JEL1Dt_KM4PiyVf7JBM498hHWPfBHos1fKveD669adfx2o2wHChkVSQAxeNFix53_4jV/s320/Ballade_cor.-Mauro-Bigonzetti_foto-Tiziano-Ghidorsi_0603692.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpa-h0973eLIpKbDlbKlH_a4AqCd1_QJ9uOmwsbq1ulqP0sbqm876Ptw7f_JOq5uKDeIqqqdRbEYvxB2JMemkAKQKnj_TDo2FJbeT_8vJg1EzFaUJfqHckAM_9YTzUp7PH5cnzQsshCrde-_PDz9tcQrnnFHNVfMSSoTINwwMDtrA25mTF8bnk2vKGFwZn/s275/images%20(1).jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpa-h0973eLIpKbDlbKlH_a4AqCd1_QJ9uOmwsbq1ulqP0sbqm876Ptw7f_JOq5uKDeIqqqdRbEYvxB2JMemkAKQKnj_TDo2FJbeT_8vJg1EzFaUJfqHckAM_9YTzUp7PH5cnzQsshCrde-_PDz9tcQrnnFHNVfMSSoTINwwMDtrA25mTF8bnk2vKGFwZn/s1600/images%20(1).jpeg" width="275" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI8WFYKgnfkVyvMfw9Uoi24cQc8OfIX2oTRRqJ9KR3_WjZPw1KP8FT-JjqN9xbILRgSffCzWrG0IO4zB-j2QNAX98I1suzammZTt7b0Qvud3Cbl_mSZi-EgOfGVZiUm-OtIYXYikVzbnxvXq66NU2jaz96XR6F_dmyv59Tbc4BY2aOm1idyfEjpIiRnjrS/s275/images.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI8WFYKgnfkVyvMfw9Uoi24cQc8OfIX2oTRRqJ9KR3_WjZPw1KP8FT-JjqN9xbILRgSffCzWrG0IO4zB-j2QNAX98I1suzammZTt7b0Qvud3Cbl_mSZi-EgOfGVZiUm-OtIYXYikVzbnxvXq66NU2jaz96XR6F_dmyv59Tbc4BY2aOm1idyfEjpIiRnjrS/s1600/images.jpeg" width="275" /></a></div><p>Tutto ciò è abitato e vissuto da dieci danzatori straordinari, alcuni proveniente dalla splendida fucina che Michele ed Enrico hanno ideato e continuano ad animare che si chiama Agorà Coaching Project. Doveroso, un obbligo e un piacere citare tutti gli strepitosi danzatori della MM Contemporary Dance Company Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari, Rossana Samele, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa e Leonardo Zannella. Un ultimo plauso va a Michele Merola, titolare della compagnia che, contrariamente a tanti altri coreografi, cerca di non fare della sua una compagnia solo d'autore ma cede il palco a colleghi fidati e stimati: bravo Michele, talentuoso e generoso, merce rara nell'edonismo contemporaneo.</p><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-17318204005694853112023-11-20T15:10:00.000-08:002023-11-20T15:10:31.495-08:00IO MARIA, LEI CALLAS domenica 19 novembre 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD96zIRYLH1BlX13paV5KRT6VqVoOUxLJzu-eNVsSxhLAKpfX7Rz0AGTwYnowmW8ZDEPrHvn9xfUsRRm50Bc7-X9ebm2kCNjqCZXgNsc1ay-gcT2U6OetEKoWHLZCaVcUjj_gJl2Hy8tAcJcaqpiChITHq9eWI7V8NXvmlCj7QszaT3SWfiYMggARro85C/s1099/20211029-175532%20piccola.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="733" data-original-width="1099" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD96zIRYLH1BlX13paV5KRT6VqVoOUxLJzu-eNVsSxhLAKpfX7Rz0AGTwYnowmW8ZDEPrHvn9xfUsRRm50Bc7-X9ebm2kCNjqCZXgNsc1ay-gcT2U6OetEKoWHLZCaVcUjj_gJl2Hy8tAcJcaqpiChITHq9eWI7V8NXvmlCj7QszaT3SWfiYMggARro85C/s320/20211029-175532%20piccola.jpg" width="320" /></a></div> <a href="http://tocnadanzavenezia.com/io-maria-lei-callas-2/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Nel centenario della nascita di Maria Callas, il teatro La Fenice di Venezia sostiene il Festival Venezia in Danza 2023 che presenta una produzione di Točnadanza firmata da Michela Barasciutti, sua direttrice artistica. Nella prestigiosa cornice del Teatro Malibran di Venezia, siamo pronti ad assistere ad un omaggio alla divina, a colei che dichiarava: "Ci sono due persone in me: mi piacerebbe essere Maria, ma devo vivere all’altezza delle aspettative della Callas".</p><p>Già all'accensione del primo proiettore (anche per la cura dedicata al disegno delle luci) è riconoscibile la sua personalissima cifra stilistica, fatta di movimenti rarefatti ed eleganti, di suggestioni e di equilibri calibrati, accompagnati dalla colonna sonora preparata, come spesso, da Stefano Costantini.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBXHjHlVh5cjungeWRAGuLCK9QcaEMaIGW58cVXlfN7g7ql8vJlq2sOBzVx4eeOYxrw-znF2jT6NdKUA2Au_-LxINll9i1HVkWlZkz1-s7QdiydAJ3Lis5y-tjuAdeOSO2Pnth8DeqLZZxKBL6tpWikSYQjj67pAUV6KqyAPppMoFFA206JXV0AK7W0Dxg/s2869/20211029-172105%20piccola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1913" data-original-width="2869" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBXHjHlVh5cjungeWRAGuLCK9QcaEMaIGW58cVXlfN7g7ql8vJlq2sOBzVx4eeOYxrw-znF2jT6NdKUA2Au_-LxINll9i1HVkWlZkz1-s7QdiydAJ3Lis5y-tjuAdeOSO2Pnth8DeqLZZxKBL6tpWikSYQjj67pAUV6KqyAPppMoFFA206JXV0AK7W0Dxg/s320/20211029-172105%20piccola.jpg" width="320" /></a></div><p>La narrazione è incentrata su tre aspetti del grande soprano greco: la Maria donna poco amata ma molto amante, la Callas molto amata /odiata e infine Maria Callas, l'insieme delle due personalità, capace di raccontare ed evocare qualunque sentimento attraverso la potenza del suo canto. In scena raffigurano i tre aspetti della Callas, altrettante danzatrici (Sara Cavalieri, Roberta De Rosa ed Erika Melli) affiancate dai tre uomini chiave della Maria donna e cioè Giovanni Battista Meneghini, Aristotele Onassis e Pierpaolo Pasolini (Marco Mantovani, Mirko Paparusso e Giulio Petrucci, anche assistente alla coreografia). Tutti loro hanno assorbito talmente tanto lo stile della Barasciutti da sembrare, in alcuni momenti, lei stessa in scena, soave e lirica come la ricordo. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivwVjdPDF76Rm6znf5n-FDU0UA0FTEon6fSiDfuqNYzgaLYXOG5DEvDuc6gadozp5f7LW4eRWy4f5B9v8vAmswIJKvW__Hov45KVA65s6v3glOwyereL3NU_FmKzotthvuH9Byb7tRmgGMJT19fqi8g8IfqqlFOYmIlkAo3qOn4vGv6sW8jUwmu8yyi1O7/s2880/20211029-180925%20piccola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="2880" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivwVjdPDF76Rm6znf5n-FDU0UA0FTEon6fSiDfuqNYzgaLYXOG5DEvDuc6gadozp5f7LW4eRWy4f5B9v8vAmswIJKvW__Hov45KVA65s6v3glOwyereL3NU_FmKzotthvuH9Byb7tRmgGMJT19fqi8g8IfqqlFOYmIlkAo3qOn4vGv6sW8jUwmu8yyi1O7/s320/20211029-180925%20piccola.jpg" width="320" /></a></div><p>Un'ora è volata via tra ricordi in <i>slowmotion</i>, frammenti di vita e di sentimenti, attimi magici e indimenticabili così che Maria è tornata a vivere per noi che tanto la abbiamo amata e di cui tanto sentiamo la nostalgia e la mancanza</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_YabILMWg1uxebGqcMm4DcgfzQ6iGXCHRw7Jrdv-MQIVC_Vf34s-i8vTsKrsFurPx1xPclugUUwogSRcqoKnjDwMpZfP0yUZ4Y-yH4iaGbclS4l6RRAvyRl_ZkWMZFBGsaX7yDoUK6wqUdH8AYeL9otTDoifG-ecqOuQ2lGSW-4xEwcMqz6LMTkjeC81t/s3008/20211029-121818%20piccola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2008" data-original-width="3008" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_YabILMWg1uxebGqcMm4DcgfzQ6iGXCHRw7Jrdv-MQIVC_Vf34s-i8vTsKrsFurPx1xPclugUUwogSRcqoKnjDwMpZfP0yUZ4Y-yH4iaGbclS4l6RRAvyRl_ZkWMZFBGsaX7yDoUK6wqUdH8AYeL9otTDoifG-ecqOuQ2lGSW-4xEwcMqz6LMTkjeC81t/s320/20211029-121818%20piccola.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-10377631294138896582023-11-11T09:46:00.002-08:002023-11-11T09:46:36.546-08:00MANON LESCAUT 10 novembre 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Dg8LPDv4KaT9BozaaJBxr_MNVGfwfPD_GM54h1j62eGb2UxtOZGFnCy8LGLvXLD8oSWT1p3PqKjDK03QrqmZSlvoAGQzcBPtrwrd5wVsXlrwwSEH8FIZgbCg1-ZIxmLDAAPTNl5LwYCmqwAVIqm3d_jm0PINByIuBJpmZQhaPQVcNdi1wh2ACBNmvjn9/s300/manon%20chiosco.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="300" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Dg8LPDv4KaT9BozaaJBxr_MNVGfwfPD_GM54h1j62eGb2UxtOZGFnCy8LGLvXLD8oSWT1p3PqKjDK03QrqmZSlvoAGQzcBPtrwrd5wVsXlrwwSEH8FIZgbCg1-ZIxmLDAAPTNl5LwYCmqwAVIqm3d_jm0PINByIuBJpmZQhaPQVcNdi1wh2ACBNmvjn9/s1600/manon%20chiosco.jpg" width="300" /></a></div> <a href="https://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/manon-lescaut/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Come siamo diversi e quanto sono diversi i gusti di ognuno di noi...ne ho lette di tutti i colori, quasi tutti insoddisfacenti, su questa produzione di Manon di Giacomo Puccini ma a me lo spettacolo è piaciuto moltissimo! Devo però fare una precisazione: è la prima volta che sentivo e vedevo quest'opera, quindi non avevo alcun modello pregresso di riferimento. Conosco invece bene l'omonimo balletto che riunisce aspetti sia della lettura di Massenet che di quella di Puccini. Ultimo degli ultimi che dovrebbe permettersi di parlare e giudicare (ma tanto lo faccio lo stesso ;-) ho trovato la costruzione dell'opera pucciniana poco chiara, con salti spazio temporali troppo corposi, la parte della lezione di ballo totalmente inutile e situazioni emozionali molto, troppo disparate da un atto all'altro, come se mancasse qualche pagina del romanzo originale di François-Antoine Prévost. Con questa premessa la visione del regista Guy Montavon mi è risultata chiara, congrua e logica, visto che rilegge l'opera spostandola in un immaginario contemporaneo, dove dai tavolini di un chiosco all'aperto del primo atto, passiamo ad un lussuoso salotto, poi in un surreale tribunale e infine in due camere contigue, come lo scantinato in cui alcuni pervertiti costringono le proprie vittime: una dove è rinchiuso Des Grieux e l'altra dove agonizzerà Manon. Nulla mi è sembrato gratuito o non ragionato, anche se frutto di una rilettura ardita e fantasiosa ma cosa chiediamo ad un'artista se non di rileggere, inventare e volare alto?!?</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY16v0SVpiwoeq1rsnQ3wIYVuY-Z8ktLdyJmVPeDedmF-8KZA2_VMCN9U7MQGpFhnghe8OH1ew_PhsWIiW5L6bJsP_zbOWxPa57-W3p3Hy5qgT7WxoZjLK2nhl_7gzr4CTiwnqFBZfSuzBNlsBtWhT6BQNgDuMUjRDLOZfxkE4pXzEe_PNqeH4lc2_syZ_/s1772/Manon%20salotto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY16v0SVpiwoeq1rsnQ3wIYVuY-Z8ktLdyJmVPeDedmF-8KZA2_VMCN9U7MQGpFhnghe8OH1ew_PhsWIiW5L6bJsP_zbOWxPa57-W3p3Hy5qgT7WxoZjLK2nhl_7gzr4CTiwnqFBZfSuzBNlsBtWhT6BQNgDuMUjRDLOZfxkE4pXzEe_PNqeH4lc2_syZ_/s320/Manon%20salotto.jpg" width="320" /></a></div><p>Per cui il mio bravo a Guy Montavon che realizza una regia interessante e uno splendido disegno luci, ai costumi di Kristopher Kempf, che può liberare la creatività soprattutto nella scena del tribunale (ex banchina del porto di Le Havre) dove agghinda gli amici di Geronte/Karl Lagerfeld come un'accolita modaiola in bianco e nero, e alle scene di Hank Irwin Kittel che riesce a creare spazi e volumi originali ma suggestivi con scenografie costruite di grande impatto. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEPeiAgbKzGQQYtelFDIPwOpfUSd0xkibPMNqhLAO7AQTTJn83i0RcllO7eOQQAqcRhimCD5u-1Q8LOIxF7oRZQTh-PBsuged13TxhE7YYEAnVf43iYGuhnEbr8CLp2PKqZJZP9B9li4Xeq2tL5gXrILzDdKA8S9HFjMhVJerKuQlftnf48Rh9n6bLXsSc/s1772/Manon%20tribunale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEPeiAgbKzGQQYtelFDIPwOpfUSd0xkibPMNqhLAO7AQTTJn83i0RcllO7eOQQAqcRhimCD5u-1Q8LOIxF7oRZQTh-PBsuged13TxhE7YYEAnVf43iYGuhnEbr8CLp2PKqZJZP9B9li4Xeq2tL5gXrILzDdKA8S9HFjMhVJerKuQlftnf48Rh9n6bLXsSc/s320/Manon%20tribunale.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>L'Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste suona Puccini così bene e così naturalmente che dovrebbe pensare a cambiare il proprio nome: ineccepibile, veramente, bravi! Forse è anche grazie al gesto della Direttrice Gianna Fratta che si compie questa perfetta alchimia: a volte una donna è capace di trovare il modo di risolvere sottigliezze che sfuggono più facilmente a noi uomini...i miei più vivi complimenti per una produzione veramente esaltante da un punto di vista musicale. Lode e gloria infine a Paolo Longo che ha di fronte a sé un coro in gran spolvero che rinvigorisce e acquista forza stagione dopo stagione: i volumi acustici di tutte le masse e dei solisti facevano a gara per superarsi ma che piacere essere invasi e pervasi quando la musica è suonata bene!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0nJhsw50G3MMSpcj5SNXZY8RuQkEUnW26yC2IZiRNcvX9oILIBlVL27ExCdunPY8NNypaU28t65Z-Ch66Jb7w2eat9Isz-k9wdF9Fx-Y3_gGQH4QjjOcQjJJOPIvgbO2oGm7ktq1C5mSK7bocHZEswma2vFdUEtJsk5Lf2HNjuSvr1jdyjcf0vnS7XLek/s1772/Manon%20Des%20Grieux.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0nJhsw50G3MMSpcj5SNXZY8RuQkEUnW26yC2IZiRNcvX9oILIBlVL27ExCdunPY8NNypaU28t65Z-Ch66Jb7w2eat9Isz-k9wdF9Fx-Y3_gGQH4QjjOcQjJJOPIvgbO2oGm7ktq1C5mSK7bocHZEswma2vFdUEtJsk5Lf2HNjuSvr1jdyjcf0vnS7XLek/s320/Manon%20Des%20Grieux.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbOT3QNoSN2qsLoasC-ecoJEQyBMOLo9CeIT5bla6MARPlLv3uBeLElJ43yCA_vO3fxrjjdnWJtKOlF9c9cckExKniBl176lZr6ZO46ZKf4tHyeQBIlQTNVNI-aF6h65AXduNa9Z5tkB_vValomotFVkbxs5wUbu3zrie97KxYQhXamZFBDIZo5NfiRUDj/s300/Manon%20suora.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="300" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbOT3QNoSN2qsLoasC-ecoJEQyBMOLo9CeIT5bla6MARPlLv3uBeLElJ43yCA_vO3fxrjjdnWJtKOlF9c9cckExKniBl176lZr6ZO46ZKf4tHyeQBIlQTNVNI-aF6h65AXduNa9Z5tkB_vValomotFVkbxs5wUbu3zrie97KxYQhXamZFBDIZo5NfiRUDj/s1600/Manon%20suora.jpg" width="300" /></a></div><p>Venendo ai protagonisti la Manon Lescaut di Lana Kos è notevole sul piano vocale, quanto in quello interpretativo: giovane frivola poi annoiata padrona di casa, quindi processata, condannata e sottoposta al supplizio dell'arsura...è stata credibile in ogni passaggio e in ogni singola nota, ma che brava! Spero di vederla presto in qualche altro titolo. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUpz1uLo-LeiKo25Dzy2IZtt6f3vkkuodhtPrw22fmgF2gxVPJIyMWqDhfj9o_IjfNhTD3gZEqv_SCK6OvwnUYjyq3U2PfofoyQepcxZgne3wgP1QYcRvzASCHbaPpjD2E2faSqfKU9CgTPeNF0EGLpshKQiGwhRB1mZR59rQqQ4SdsRFPrbGig2Y9xtSi/s1772/Manon%20due%20stanze.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUpz1uLo-LeiKo25Dzy2IZtt6f3vkkuodhtPrw22fmgF2gxVPJIyMWqDhfj9o_IjfNhTD3gZEqv_SCK6OvwnUYjyq3U2PfofoyQepcxZgne3wgP1QYcRvzASCHbaPpjD2E2faSqfKU9CgTPeNF0EGLpshKQiGwhRB1mZR59rQqQ4SdsRFPrbGig2Y9xtSi/s320/Manon%20due%20stanze.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJNNkrRIDD5ufBuDfkIA7i_FWSkI6VdMhNKNhBduftFPIytsyflA9GeKNmUef0JHf2KDoADFxo7friCA7ko6deAeFx7aeB-3im3zXAqLg4rphyphenhypheniI9q0alETJpEKwHKvxorLk4DHdYPb4C7NjMO71W56WPkY2aGs4wvQMqah3F6OC7pogBZMm6HOIfJJeTc/s1772/Manon%20finale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJNNkrRIDD5ufBuDfkIA7i_FWSkI6VdMhNKNhBduftFPIytsyflA9GeKNmUef0JHf2KDoADFxo7friCA7ko6deAeFx7aeB-3im3zXAqLg4rphyphenhypheniI9q0alETJpEKwHKvxorLk4DHdYPb4C7NjMO71W56WPkY2aGs4wvQMqah3F6OC7pogBZMm6HOIfJJeTc/s320/Manon%20finale.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0p5zaJ1-MmkeCTczS7fPtz9XIYCgETSeTlhIlh6ZpSsY2vlQLe2TKtDam8ViYl2qNIrge9OEqHCjYq2jvGY248ulBhGthRyl84XIZ3Argp6yVPi6rqBqQzyweo89s_S1iFhWneDDA1HJtN1vzoSylc2y2d-l9sErSxjB1OKItG9ovtRJC3J1pJLGLf44y/s1772/Manon%20muore.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0p5zaJ1-MmkeCTczS7fPtz9XIYCgETSeTlhIlh6ZpSsY2vlQLe2TKtDam8ViYl2qNIrge9OEqHCjYq2jvGY248ulBhGthRyl84XIZ3Argp6yVPi6rqBqQzyweo89s_S1iFhWneDDA1HJtN1vzoSylc2y2d-l9sErSxjB1OKItG9ovtRJC3J1pJLGLf44y/s320/Manon%20muore.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiybgpzViszVpFUVnJ0d-FLpWArmhizOBN6Q1HziEKqp9uzIa-e8Fexynv5D4US1miwZjXSn8HCuzmdV9ZmEkf4NpnmE-8U9pEeDPBWXLhuRC9eFATJhW-L1PkqUqOExMjsg1kuRuxU77vy514MAL4bmBCDS628BXkeR9ph2pqnfhESy5r7i0IxIYu9iDMy/s1772/Manon%20opera%20d'arte.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiybgpzViszVpFUVnJ0d-FLpWArmhizOBN6Q1HziEKqp9uzIa-e8Fexynv5D4US1miwZjXSn8HCuzmdV9ZmEkf4NpnmE-8U9pEeDPBWXLhuRC9eFATJhW-L1PkqUqOExMjsg1kuRuxU77vy514MAL4bmBCDS628BXkeR9ph2pqnfhESy5r7i0IxIYu9iDMy/s320/Manon%20opera%20d'arte.jpg" width="320" /></a></div><p>Roberto Aronica è stato un Cavaliere Renato des Grieux di gran pregio musicale e artistico, migliorando scena dopo scena rispetto a qualche imprecisione iniziale (poco mi è piaciuto nell'ultima scena dove, forse per richiesta registica, l'ho trovato troppo freddo rispetto a quanto stava succedendo aldilà del muro). Il Lescaut di Fernando Cisneros è stato di buon livello e Matteo Peirone un affascinante Geronte di Ravoir, con qualche appannamento vocale ma una presenza scenica inappuntabile. Bene tutti i comprimari dall'Edmondo di Paolo Nevi al musico di Magdalena Urbanowicz, da Nicola Pamio come Lampionaio e maestro di ballo e all’Oste di Giuseppe Esposito. </p><p>Teatro poco pieno ma pubblico plaudente e competente.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEyGXL-CjCg1Qk0WXW-ub5Nz96ydroGSjWO-3N_90p96M5CedO2bSgTnMQOGNLwtF_4KHkvFHWLQAUyQN8cEC87qMggWgCNyAwuaJE23XMKBygVeYjX-KhmiKeLUNfz49hTN_aUFsBlwk1SYteeltyhJznMjGenh75xKPNqEBzZgFPrKyEs2xa12ufz8yK/s1772/Manon%20compagnia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEyGXL-CjCg1Qk0WXW-ub5Nz96ydroGSjWO-3N_90p96M5CedO2bSgTnMQOGNLwtF_4KHkvFHWLQAUyQN8cEC87qMggWgCNyAwuaJE23XMKBygVeYjX-KhmiKeLUNfz49hTN_aUFsBlwk1SYteeltyhJznMjGenh75xKPNqEBzZgFPrKyEs2xa12ufz8yK/s320/Manon%20compagnia.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-41226863076647936082023-11-09T16:01:00.003-08:002023-11-09T16:01:29.315-08:00CHICAGO giovedì 9 novembre 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgA39i-ge0rEwb48RQt_LCZP3aHmaVYKVX1GRo2PrLaE7x6-YsZrvs6xGszAn5YZ8Hdb_UT0L-rMm134SRt9OnPHLGsu53lU5cQ6kFdVyq0CAT-SwqI1zuC-5HLfwIFBiu-ADnlLjLj5SqlRJGX2aIZN1JdL-8YywWOjpkKc9by98Ai4ZZqPn7WiQIJ_bv/s960/Chicago!.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgA39i-ge0rEwb48RQt_LCZP3aHmaVYKVX1GRo2PrLaE7x6-YsZrvs6xGszAn5YZ8Hdb_UT0L-rMm134SRt9OnPHLGsu53lU5cQ6kFdVyq0CAT-SwqI1zuC-5HLfwIFBiu-ADnlLjLj5SqlRJGX2aIZN1JdL-8YywWOjpkKc9by98Ai4ZZqPn7WiQIJ_bv/s320/Chicago!.jpeg" width="320" /></a></div><a href="https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/chicago-3266" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Se è vero che tutti abbiamo delle preferenze, devo ammettere che <i>"Chicago"</i> è indubbiamente uno dei miei musical preferiti, che sia la versione cinematografica di Rob Marshall o quella teatrale di Bob Fosse: la musica di John Kander, il libretto di Fred Ebb e l'età d'oro del jazz mi piacciono e mi divertono particolarmente. </p><p>La storia può essere riassunta nel bisogno di diventare protagoniste a qualunque costo di alcune ragazze, in questo caso principalmente Velma Kelly e Roxie Hart, disposte a tutto pur di apparire almeno per una volta, sulla prima pagina di un quotidiano. E non importa quale sia la ragione: va bene anche per aver compiuto un omicidio. Nel nostro contemporaneo fatto di social e apparire, questo tema è di un'attualità sconcertante anche se ribalta il dramma che stiamo vivendo legato quasi solo ai femminicidi. Completano la storia avvocati spregiudicati, cronisti poco attendibili e spettatori morbosi.</p><p>Inizio col dire che lo spettacolo in generale mi è piaciuto molto, anche se poi scriverò delle cose che potrebbero far pensare il contrario.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI0t3rQfHPVueGs6xlP0P8R973UpSGNodJCCdvbsgYCmowOMbh4PejmMbFyZHkL22ATQ8okyqR1DX-GUwa5kCspYllFUnQ6OmyBc1zHVnM0q160JlBycYjOHLjEjTaiDE_a42zoYuvDkjUN5U99Q_Bfwt2-ggLMl_pXXDmFWHkuL1U2hv0wvJ3_6E2r2Bj/s960/Chicago%20Noschese.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI0t3rQfHPVueGs6xlP0P8R973UpSGNodJCCdvbsgYCmowOMbh4PejmMbFyZHkL22ATQ8okyqR1DX-GUwa5kCspYllFUnQ6OmyBc1zHVnM0q160JlBycYjOHLjEjTaiDE_a42zoYuvDkjUN5U99Q_Bfwt2-ggLMl_pXXDmFWHkuL1U2hv0wvJ3_6E2r2Bj/s320/Chicago%20Noschese.jpeg" width="320" /></a></div><p>Chiara Noschese ha portato in scena la sequenza originale del musical teatrale, unendola visivamente alla versione cinematografica: se quella teatrale di Bob Fosse è molto "spartana", totalmente in bianco e nero, e chiede allo spettatore la capacità di immaginare e ricollocare con la fantasia quanto sta succedendo in scena, questa è un felice connubio tra le due. È aiutata oltremodo dagli strepitosi, coloratissimi, magnifici costumi disegnati da Ivan Stefanutti, incorniciati nella semplice ma ricca scenografia di Lele Moreschi, illuminati entrambi in maniera ineccepibile dal fantasmagorico disegno luci di Francesco Vignati. Chiara è una veterana del teatro musicale italiano e in effetti la sua regia non mostra il fianco a nessuna critica tanto è puntuale, ricca di dettagli, e curata sulla singola costruzione dei personaggi , quanto nell'equilibrio delle masse e dei pesi scenici: brava!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg24mvHDw07pGvaOXDsnnF6niwLhGL-tMFBwt6hPM7_2Ocgpi1X4j1wI1Q5Wa8l6KSzc2iLCHm4ohTos-twXQxkTEG_s8XiuSKC8RcW8_yV6FjhW_lFLiokA6S6SxZ78_bQBBiK-7gZObecN8NFKrGpMIZ4Dz3hBdvHSEbVaQKeFXrx33XyMtXu6SG4uTpq/s1335/Chicago%20circus.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="892" data-original-width="1335" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg24mvHDw07pGvaOXDsnnF6niwLhGL-tMFBwt6hPM7_2Ocgpi1X4j1wI1Q5Wa8l6KSzc2iLCHm4ohTos-twXQxkTEG_s8XiuSKC8RcW8_yV6FjhW_lFLiokA6S6SxZ78_bQBBiK-7gZObecN8NFKrGpMIZ4Dz3hBdvHSEbVaQKeFXrx33XyMtXu6SG4uTpq/s320/Chicago%20circus.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p>Non ho amato la traduzione e l'adattamento in versi italiani che mi è sembrata molto datata nonché poco funzionale. In merito alle coreografia, mi ha disturbato in diversi momenti l'uso limitato delle braccia dei ballerini, costretti a non usarle dai gomiti in poi o a tenere spesso le mani chiuse a pugno o in piccoli gesti non fondamentali o coerenti alla situazione.</p><p>Venendo al cast posso dire che, a parte una eccezione, è superlativo. A partire dalla Mama Morton interpretato dalla stessa Chiara Noschese, con voce e presenza da regalare, alla splendida Roxie Hart interpretata da una deliziosa Giulia Sol. Nel comparto maschile la gara tra Brian Boccuni, beffardo e potente nel ruolo dell'avvocato Billy Flynn, Cristian Ruiz, che scolpisce un Amos Hart da brivido con tanto di applausi a scena aperta, e Luca Giacomelli Ferrarini, una Miss Mary Sunshine che potrebbe interpretare diversi ruoli da soprano nei nostri teatri d'opera sorprendendo critici e pubblico, è aperta e non saprei proprio a chi dare lo scettro. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8TFjmABj06-l9UL6JDzPZX3XMzgBJn-kAiC1bGzwo_9jF_uWZaeeouk833LjBc0mQqhbSPXywAWd7gzvtT4rMucHoJvILPyDgICpi7GoPF5zGITGy3UcgO1eWXyzOVeiOLchSxo1DjirYV5z3otH4WdxTqkY4AH1RRQhx2sAvEZJHlL-wd8b5Qz_szMnl/s960/Chicago%20Ruiz.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8TFjmABj06-l9UL6JDzPZX3XMzgBJn-kAiC1bGzwo_9jF_uWZaeeouk833LjBc0mQqhbSPXywAWd7gzvtT4rMucHoJvILPyDgICpi7GoPF5zGITGy3UcgO1eWXyzOVeiOLchSxo1DjirYV5z3otH4WdxTqkY4AH1RRQhx2sAvEZJHlL-wd8b5Qz_szMnl/s320/Chicago%20Ruiz.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV9Cyi_l_U2jmmbo7aNPyRvRq6etkiO9Y9mcOVwMOeUrX3hMtNBSnapZkp3Z9kSKL_vCc_e4R2dYDVCirz9Dr0gzfwhUdneVRvyZA7ERt9GljR82pegDB3ZlG_OOQ-nyUgY87wUDtWne_0NJYDrylEY324Nqi2amzJXMwcIvtuSpIn6xqrPQxFVkZB2Dta/s960/Chicago%20Boccuni%20e%20girls.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV9Cyi_l_U2jmmbo7aNPyRvRq6etkiO9Y9mcOVwMOeUrX3hMtNBSnapZkp3Z9kSKL_vCc_e4R2dYDVCirz9Dr0gzfwhUdneVRvyZA7ERt9GljR82pegDB3ZlG_OOQ-nyUgY87wUDtWne_0NJYDrylEY324Nqi2amzJXMwcIvtuSpIn6xqrPQxFVkZB2Dta/s320/Chicago%20Boccuni%20e%20girls.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p>L'ensemble trasuda energia, presenza e capacità in ogni singola scena o controscena che sia e li cito tutti con piacere: Federica Basso, Camilla Esposito, Anna Foria, Lorissa Mullishi, Vittoria Sardo, Carolina Sisto, Camilla Tappi, Pietro Mattarelli, Giovanni Abbracciavento, Mattia Fazioli, Alfonso Maria Mottola, Kevin Peci, Andrea Spata, Raffaele Rudilosso, Veronica Barchielli e Ilario Castagnola.</p><p>Non chiedetemi nulla di Velma Kelly, vi prego.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0cBkRBEu2WvzOKTIb75Pr1IGyN7d9xCNSNXjt-uDZgEX6Z-HrHAnA5BrztXX3g9aXBhXBZGrGp2I1yJIZ34sh7H5x9yrh_x58GmQXz7QGWfnWkCQ7I3iO6kJBvREbR4VorrwN7a6E_oK3cZ53L0ayTgnaitPA2Fqv5QroP4gok5LfV0iFZFDC_NOVRMQP/s960/Chicago%20Boccuni.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0cBkRBEu2WvzOKTIb75Pr1IGyN7d9xCNSNXjt-uDZgEX6Z-HrHAnA5BrztXX3g9aXBhXBZGrGp2I1yJIZ34sh7H5x9yrh_x58GmQXz7QGWfnWkCQ7I3iO6kJBvREbR4VorrwN7a6E_oK3cZ53L0ayTgnaitPA2Fqv5QroP4gok5LfV0iFZFDC_NOVRMQP/s320/Chicago%20Boccuni.jpeg" width="320" /></a></div>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-44091773198010816562023-10-23T16:17:00.005-07:002023-10-23T16:18:31.356-07:00ORA E MAI PIÙ sabato 21 ottobre 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPqfW7I3QeA_WfWmW58AiPdZ8bNbZXjC_-7zJgP_w5BDdSuJiBXZ3oXgFIrHikiTfNcD41qGDgeYGze7a5tXJNroixKy0TDLoVpvjLag7VhJJjtZmOh7a5ASUOAoMxX9enrM0V-jB391Uzk09eEcoiKRy_eVpVXSl16PZuZwdA3Va6TxDJBkTMIUyWVMZv/s2560/R6II6223_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPqfW7I3QeA_WfWmW58AiPdZ8bNbZXjC_-7zJgP_w5BDdSuJiBXZ3oXgFIrHikiTfNcD41qGDgeYGze7a5tXJNroixKy0TDLoVpvjLag7VhJJjtZmOh7a5ASUOAoMxX9enrM0V-jB391Uzk09eEcoiKRy_eVpVXSl16PZuZwdA3Va6TxDJBkTMIUyWVMZv/s320/R6II6223_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div> <a href="https://hnk-zajc.hr/en/predstava/now-and-never-again/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Sei anni fa scoprivo Jeroen Verbruggen, coreografo di <a href="https://corradocanulli.blogspot.com/2017/11/inni-orfici-martedi-14-novembre-2017.html" target="_blank">Inni Orfici</a> per il Balletto della SNG di Lubiana, e me ne innamoravo perdutamente...attendevo con ansia il debutto di questo nuovo dittico dove, assieme ad <b>ADAM&EVE</b> di Maša Kolar, avrei scoperto il suo <b>4NEVER</b> e, nonostante le mie alte aspettative, sono stato tutt'altro che deluso! Ma andiamo per ordine, anche perché mi è piaciuto molto anche il pezzo di Maša.</p><p><b>ADAM&EVE</b>, su una interessante partitura musicale di Višeslav Laboš, parte in un modo e finisce in tutt'altro e questo è, a mio modesto parere, un gran punto di forza costringendo anche noi spettatori ad una brusca ma accattivante virata. Il plot è incentrato sul disagio della coppia di protagonisti, forse legato al malessere o al consumo di sostanze o ad una miscela di entrambi, che li porta uno dopo l'altro al suicidio o alla ricerca di un luogo altro dove stare meglio...forse. Questa perlomeno la mia lettura. L'inizio è caratterizzato da un'ambientazione prettamente "disco" dove i costumi di Juraj Zigman sono dominanti, divertenti e fondamentali per restituire ambientazione e colore. La coreografia di Maša Kolar è molto ben costruita, interessante sia nella composizione corale, che dal punto di vista del linguaggio che risulta piuttosto originale, ancor di più nel toccante passo a due che chiude la composizione e vede i protagonisti alle prese con una luce indagatoria che, sul finire del duetto, li schiaccia giudicante. Il punto di vista registico è chiaro, così come i piani scenici che risultano evidenziati dall'impianto scenografico ideato da Jasmina Holbuse </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqDueSn6eTJLt0fFGpeUE_YLJagdxamPjoTYR3i4wGysZIKjs-UGjCMJepCOex0kLR_sgWvOKaZbvllwnANm283OUWjEZ_rEzqX_Ce0Vns-ZNaK2uwAg2T-Kw9oiuQmrI6x3wyx5uRkjq-Z6Iu5J34QRI78RT45TensS_nWflgjBJVm2MmdDbpXaodBK8Y/s2560/R6II8122_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqDueSn6eTJLt0fFGpeUE_YLJagdxamPjoTYR3i4wGysZIKjs-UGjCMJepCOex0kLR_sgWvOKaZbvllwnANm283OUWjEZ_rEzqX_Ce0Vns-ZNaK2uwAg2T-Kw9oiuQmrI6x3wyx5uRkjq-Z6Iu5J34QRI78RT45TensS_nWflgjBJVm2MmdDbpXaodBK8Y/s320/R6II8122_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy9jhQURUx-p9o7WU2ym7UOC-a7n1hSpPvMM6T1EPx88fpyy3aGMiqJ2qKaflLmeEzg6HkxSfKCNwOZZN1mEkUgqoqkQsczVETqy2lhQBCFcQS-fGyOBFdlhskVCXGTTTBULv5fDYZMPNNf8rsWpvVyBfgRwvZCUUffrM_8vlqz-NUjsofaO4I6u7Mg_h8/s2560/R6II8174_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy9jhQURUx-p9o7WU2ym7UOC-a7n1hSpPvMM6T1EPx88fpyy3aGMiqJ2qKaflLmeEzg6HkxSfKCNwOZZN1mEkUgqoqkQsczVETqy2lhQBCFcQS-fGyOBFdlhskVCXGTTTBULv5fDYZMPNNf8rsWpvVyBfgRwvZCUUffrM_8vlqz-NUjsofaO4I6u7Mg_h8/s320/R6II8174_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><p>Nei ruoli protagonistici troviamo due splendidi danzatori: Anna Zardi, minuta ma super intensa. e Michele Pastorini, una "pantera" da cui non si riesce a staccare lo sguardo, entrambi dotati di una incantevole qualità di movimento e di grande presenza scenica, anche se tutto il resto della compagnia non è da meno. Belle le luci di Saša Fistrić e suggestivo il video di Daniel “Stavro” Girizd che aggiunge profondità e dettagli al viaggio dei due.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaGyl1vAUExRTletmUhIbL8yM5GbBjWltOoRwRizUC9BonSqWIEAuRlBjBw4LSMzqkjrVTWhPH_WpYBmcLZMk0B1Rgx2N_GJtcSLaoXDHEN_920u797WN3l2EkaShFQkz_ZiW-BHaJx8mpWXgL0Y1xpl_GIK79VOjemkpim9n7NKnxxH3uv3ls1m-qC_bX/s2560/R6II7845_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaGyl1vAUExRTletmUhIbL8yM5GbBjWltOoRwRizUC9BonSqWIEAuRlBjBw4LSMzqkjrVTWhPH_WpYBmcLZMk0B1Rgx2N_GJtcSLaoXDHEN_920u797WN3l2EkaShFQkz_ZiW-BHaJx8mpWXgL0Y1xpl_GIK79VOjemkpim9n7NKnxxH3uv3ls1m-qC_bX/s320/R6II7845_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi089m2DN25hiO3T5wBG3Kcmgg4iVZEJ1fnaEBlqbuT3KfauvFFSdkzWQuOK63z9rxfb-TPcHx54Sk6oPaHKYw9FHpNhlhXswiy3JwMWIKRIUhEznDB1rTq7_RqwWhHy8Cl3h3mnk7rUDl00cqRkr06W7B-l7H2Cjk2YDEqv3eykO0U9yAACWgZD1ryRnr6/s2560/R6II7916_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi089m2DN25hiO3T5wBG3Kcmgg4iVZEJ1fnaEBlqbuT3KfauvFFSdkzWQuOK63z9rxfb-TPcHx54Sk6oPaHKYw9FHpNhlhXswiy3JwMWIKRIUhEznDB1rTq7_RqwWhHy8Cl3h3mnk7rUDl00cqRkr06W7B-l7H2Cjk2YDEqv3eykO0U9yAACWgZD1ryRnr6/s320/R6II7916_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>Il secondo tempo si apre nella sala di un ipotetico museo dove campeggiano due capitelli in attesa di opere da esporre e un corposo clangore musicale. Inizia così <b>4NEVER</b> ideato da Jeroen Verbrugger, su un collage musicale che vede brani di Gabriel Prokofjev, Tynadre Gruyer, Matthew David Gagnon, Johann Pachelbell e degli Alphaville, e che racconta l'avvicendarsi delle stagioni secondo la sua personalissima e scoppiettante creatività. Jeroen condivide con noi la sua sfrenata fantasia che vede entrare in scena bandiere di pellicola d'alluminio, vasi di piante, uomini in lunghi pastrani e una donna a seno nudo, molti uomini a servizio di una sola donna e cinque donne in contraltare con un solo uomo, il fortunato Thomas Krähenbühl, in un tripudio di immagini, suggestioni e voli pindarici.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBDAnZQ4wHQVK1gxigpLA1jLAdJOrC4wFzXrqWCQ8tqcebpgU6L9IW_0542Iutr0-hms5A-njwpiREyhV3roJEiEeQzTQdYJ56WqfOiB5OdaL0dB0VFlju0vQ1OscKfG_IaCrQg5_BWUCkhLi75LDvO9ha1e4GCUWtq9NIRLHyhTovoTB3k5KAeoeD6C42/s2560/R6II0160_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1715" data-original-width="2560" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBDAnZQ4wHQVK1gxigpLA1jLAdJOrC4wFzXrqWCQ8tqcebpgU6L9IW_0542Iutr0-hms5A-njwpiREyhV3roJEiEeQzTQdYJ56WqfOiB5OdaL0dB0VFlju0vQ1OscKfG_IaCrQg5_BWUCkhLi75LDvO9ha1e4GCUWtq9NIRLHyhTovoTB3k5KAeoeD6C42/s320/R6II0160_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix81BvEGSk_J5KGznGH4uXu7Ib2ju9f7imJe-fWGREvltW-kJLlI92iA6Q4sLBO0k4d6vcLqXxtXeGeFg7bW_L60P-VJCH8vIP9kQzmSDGtv9pfRWZQd5poyx9e6uCFfXwzIIyzH47LbGpXhzT2AUVN1j9bam1Pu_-X7T6ZiEqCcQJqVVqJyPddqRHZL6_/s2560/R6II0474_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix81BvEGSk_J5KGznGH4uXu7Ib2ju9f7imJe-fWGREvltW-kJLlI92iA6Q4sLBO0k4d6vcLqXxtXeGeFg7bW_L60P-VJCH8vIP9kQzmSDGtv9pfRWZQd5poyx9e6uCFfXwzIIyzH47LbGpXhzT2AUVN1j9bam1Pu_-X7T6ZiEqCcQJqVVqJyPddqRHZL6_/s320/R6II0474_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><p>Ma ai miei occhi resta nuovamente indimenticabile Anna Zardi, la "donna senza piedi" (e che piedi, invece, possiede la danzatrice riferendo ad una qualità specifica del danzatore, quella di avere "un bel collo del piede") che vola tra le braccia dei suoi colleghi maschi in una lunga sequenza durante la quale non posa quasi mai i piedi per terra e che mi ricorda immediatamente quella creata per Rita Pollacchi durante Inni Orfici per la SNG di Lubiana, che ben farebbe a rimettere in scena questa produzione: Anna vola alta, passando da un danzatore all'altro, a seno nudo ma presto adornata da vari ritagli luminescenti che, dal pavimento, aderiscono al suo corpo, creando un costume in costante mutamento, illudendoci che, finalmente, un umano è riuscito a volare... </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSTrnQ9uW05zhy4SNbwOYKOFr4wr5-4_sRR0grrgNk-DaLcjPsuRqBYdrqCMy5gjrGAnvhVGgXCYlYguL3TUvenYf7WMYDkSRu2ASs9ndt1uQgB9y1nxMe8_iddjX3Yzh-Mw-mANRGdjVtRQJRumJHrV1AJPyGCBaZ4VKkfq0v-rf1KjV1EEL7zGfAZn9N/s2560/R6II0362_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSTrnQ9uW05zhy4SNbwOYKOFr4wr5-4_sRR0grrgNk-DaLcjPsuRqBYdrqCMy5gjrGAnvhVGgXCYlYguL3TUvenYf7WMYDkSRu2ASs9ndt1uQgB9y1nxMe8_iddjX3Yzh-Mw-mANRGdjVtRQJRumJHrV1AJPyGCBaZ4VKkfq0v-rf1KjV1EEL7zGfAZn9N/s320/R6II0362_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><p>I costumi di Ana Savić-Gecan sono molto eleganti ma forse hanno troppo volume per una coreografia così bella e ricca di dettagli, mentre le luci di Saša Fistrić si confermamo di grande qualità.</p><p>Una nota speciale la merita il complesso della HNK di Rijeka che stagione dopo stagione e spettacolo dopo spettacolo, grazie alla guida attenta e generosa di Maša Kolar, da piccola e insignificante compagnia di provincia inizia a girare il mondo, portando alto il nome di Rijeka e del suo teatro, esempio degno di grandi e blasonate compagnie di ben più grandi città: brava Maša!</p><p>Sala gremita, gran spolvero da premiere e pubblico a lungo esultante e plaudente: seguono diverse repliche.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguUHowl4SSH5Rr7TzFdODoOokPWw4r2xuEgewErM6qUJ4GPOkSNjyCh8uglw_-GgeSvoQaShmfqvw3UJYidTQlAPq41SursYjPOQSsHmvb8zGFeANuoI0xo5tOXb0WdfR0WTQwkETumSZAhPX0T85wLkxMAc_YgGO3XArHQujr1lcBDXDzBJBmK5LYz8RC/s2560/R6II0337_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2560" data-original-width="1708" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguUHowl4SSH5Rr7TzFdODoOokPWw4r2xuEgewErM6qUJ4GPOkSNjyCh8uglw_-GgeSvoQaShmfqvw3UJYidTQlAPq41SursYjPOQSsHmvb8zGFeANuoI0xo5tOXb0WdfR0WTQwkETumSZAhPX0T85wLkxMAc_YgGO3XArHQujr1lcBDXDzBJBmK5LYz8RC/s320/R6II0337_edit-scaled.jpg" width="214" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-33916455929292067212023-10-16T15:12:00.001-07:002023-10-17T14:14:58.354-07:00VISAVÍ Gorizia Dance Festival 10/15 ottobre 2023<p><a href="https://goriziadancefestival.it/index.php/it/programma" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> </p><p><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">È una occasione rara, e come tutte le cose rare, è quindi preziosa, quella che ci regala <b>Walter Mramor</b>, direttore artistico della <b>ArtistiAssociati</b>, consegnando a Gorizia un piccolo ma perfetto festival di danza contemporanea, denominato Visavi, così chiamato anche perché condivide alcuni degli eventi con la parte di Gorizia che è diventata slovena, Nova Gorica, in un vicinato fatto di scambi e buone relazioni. Il punto di forza del festival è il cartellone vario e composto da tante prime regionali, una organizzazione certosina dei vari appuntamenti che si incastrano alla perfezione e la fortuna che tutto questo accada a poco chilometri da casa!</span></p><p><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">Ho iniziato a seguire il festival dalla terza serata e non potevo avere un inizio più fortunato, avendo assistito come primo spettacolo al <b>Gran Bolero</b> della compagnia <b>En Knap</b> di Lubiana che, citando uno spettatore del festival, ci ha regalato probabilmente una delle letture più belle del Bolero di Ravel. Certo, resta insuperabile la versione di Maurice Bejart con il tavolo rosso, il o la protagonista al centro del tavolo e intorno una serie di uomini accattivanti e ammaliati, pronti ad conquistare e a godere della forza e della bellezza dell'essere al centro del tavolo. Ma questa è un'operazione molto diversa che ha un punto di grande, grandissimo pregio nell'elaborazione musicale compiuta da Josè Pablo Polo che modella, allunga, reimmagina la partitura di Ravel (la durata della partitura originale è di 17 minuti circa) trasformandola in una composizione che dura tre volte tanto. Su questa nuova partitura il coreografo spagnolo Jesus Rubio Gamo accende la miccia ad un materiale sempre in crescendo, e totalmente esplosivo, che ha immaginato per i dodici danzatori in scena: sei provenienti dalla compagnia En Knap e sei in arrivo dalla Zagreb dance company. Se all'inizio la coreografia sembra essere solo un perfetto e oliatissimo esercizio di stile di camminate e formazioni geometriche, man mano prende la forma e la forza di un rito di seduzione e conquista, tipico del genere umano. L'energia che si sprigiona in scena è infinita e continua a farci vibrare ancora a lungo dopo la fine della performance.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGfoGIcrPbRS0SfECNq66OTHR4E3O1xnBBv4xxLykQ0dVfoac8wS-ZUAd9pNZ7omT4kF9wLRSkh2GXFQMnLD-j2jbmGbpo6VPek8kVF9_-1JUpcwlEMd_fMzux_CpJSDcRMaRTjMsNkhza6cjsWKvgXAtteqA3-5cyhOQRUTnQGefiBe_MlR91P-SsyAIy/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_143.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGfoGIcrPbRS0SfECNq66OTHR4E3O1xnBBv4xxLykQ0dVfoac8wS-ZUAd9pNZ7omT4kF9wLRSkh2GXFQMnLD-j2jbmGbpo6VPek8kVF9_-1JUpcwlEMd_fMzux_CpJSDcRMaRTjMsNkhza6cjsWKvgXAtteqA3-5cyhOQRUTnQGefiBe_MlR91P-SsyAIy/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_143.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1Y6jtHwPEUQGdAmPSJa_XgDX3chC07WjRjbevqWb_lxf3jQW6Whf4JDFotN-j0TeaYg9ttlkANLpOlxzzUdzvcBaqKtKAPCG3hRftZByZxdQhNE4QHX-QsUBQnggo9M-MpKlkLV2ri1w9FQ2slnChPBE_Hb3Wg7rPLUZj23OMfl23n4FG4xDE-NJkRH7c/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_147.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1Y6jtHwPEUQGdAmPSJa_XgDX3chC07WjRjbevqWb_lxf3jQW6Whf4JDFotN-j0TeaYg9ttlkANLpOlxzzUdzvcBaqKtKAPCG3hRftZByZxdQhNE4QHX-QsUBQnggo9M-MpKlkLV2ri1w9FQ2slnChPBE_Hb3Wg7rPLUZj23OMfl23n4FG4xDE-NJkRH7c/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_147.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_OmMPd1JnIfOGW2phXZyGY0QWeMfmgU9ICoXOyx6uNfS8XQPl_4gozBI6fUuHcsKo5hZs6_CFdNg9LpjcrbtFuIMaPyZxSpWrqF52WJhwA7i7L7ZJnocW1dUIrbR4s7GpL-nqKmh0xCdQSB1IcM9f0tBuqfuqOZCvvFnSnF-CwC4a_0OUrEg1YOfXa7SP/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_149.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_OmMPd1JnIfOGW2phXZyGY0QWeMfmgU9ICoXOyx6uNfS8XQPl_4gozBI6fUuHcsKo5hZs6_CFdNg9LpjcrbtFuIMaPyZxSpWrqF52WJhwA7i7L7ZJnocW1dUIrbR4s7GpL-nqKmh0xCdQSB1IcM9f0tBuqfuqOZCvvFnSnF-CwC4a_0OUrEg1YOfXa7SP/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_149.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibGAyysrkTCQn_OTyjFKUo5t0yybsT6dLhx2PVbU81wgxkLycYIT3BKL_xDVNUnWZCAa1R3fX-VUdSG2PyKxmo8CQfwutcxQqpf31YXIA-Hwsw9gpW_LPfPW1LJQVcQBROWSbWTbmgpi39CsZkQohyphenhyphenvgfgax0CRgYo3TOOlkdrO3Bakr82iAcdaYtFq9Tv/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_150.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibGAyysrkTCQn_OTyjFKUo5t0yybsT6dLhx2PVbU81wgxkLycYIT3BKL_xDVNUnWZCAa1R3fX-VUdSG2PyKxmo8CQfwutcxQqpf31YXIA-Hwsw9gpW_LPfPW1LJQVcQBROWSbWTbmgpi39CsZkQohyphenhyphenvgfgax0CRgYo3TOOlkdrO3Bakr82iAcdaYtFq9Tv/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_150.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">Il mio secondo giorno di festival inizia con <b>coreofonie #le sacre</b> della compagnia <b>EgriBiancoDanza</b> di Torino. I due autori dello spettacolo, il coreografo Raphael bianco e il musicista Gianluca Verlingieri, introducono una performance site specific che altrimenti risulterebbe depauperata dei suoi profondi e interessantissimi contenuti. Una telecamera registra la quantità di pubblico presente, che intercetta al loro ingresso, per restituire una scaletta musicale ad hoc, diversa ad ogni replica, tra i 10 brani rielaborati elettronicamente dal musicista rispetto all'originale di Stravinskij. In un piccolo spiazzo all'aperto circondato di verzura e cespugli (il giardino degli Incontri del Borgo Castello di Gorizia) vediamo l'Eletta, interpretata da una intensa Chiara D'Angelo, cercare di schivare le avances indesiderate di tre baldi giovani. La casualità dettata dalle tracce musicale ha fatto in modo che in questa replica l'eletta si salvasse ma, nel futuro, tutto dipenderà dalla composizione del pubblico/popolo che, esattamente come nella vita, decide il destino per i membri della propria comunità...</span><br style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">Il festival di sposta a Gradisca d'Isonzo dove nel cortile di palazzo Torriani assistiamo a<b> Four</b> un intervento in situ della compagnia <b>Arearea </b>di Udine. Per l'occasione alcuni pezzi della galleria cittadina Spacapan sono stati trasferiti a creare una sorta di museo open air. Utilizzando la splendida struttura architettonica del palazzo e le due opere scultoree esposte, la coreografa Marta Bevilacqua crea un brano dal perfetto equilibrio formale, tra bianco e nero, tra staticità e movimento, agita da armonia e bellezza di chiara ispirazione neoclassicista dove ben figurano i quattro giovani interpreti, a loro volta opere d'arte viventi.</span><br style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">Subito dopo nello spazio anticonvenzionale della Sala Bergamas va in scena il frutto di una ricerca sul movimento, interessata ad esplorare la connessione tra il ritmo respiratorio e lo stato emotivo. Lo spazio viene prontamente invaso da diversi tipi di microfoni che serviranno a amplificare i suoni prodotti in vario modo dai corpi dei danzatori, che sono i freschi e deliziosi Caiti Carpenter e <b>Liam Francis</b>, anche coreografo, supportati da Chloe Mason alla gestione dei suoni. <b>Nora</b>, questo il titolo dello spettacolo, è sicuramente molto cresciuto durante la residenza creativa denominata Artefici, al cui circuito ArtistiAssociati aderisce, che aiuta molti giovani creativi a sviluppare le proprie idee e il proprio originale linguaggio espressivo.</span><br style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">Per la serie "questo è il bello della diretta" di baudiana memoria, lo spettacolo clou del festival che prevedeva la presenza della Kibbuz dance company, è stato cancellato a causa della recente crisi israeliano palestinese. Ma le arti magiche di Walter Mramor hanno immediatamente trovato una soluzione, ospitando al Teatro Verdi di Gorizia, una prova aperta al pubblico del dittico che debutterà sabato prossimo al <b>Teatro Ivan Zaič</b> di Fiume. Le due coreografie, la prima ispirata al mito di Adamo ed Eva ad opera di <b>Maša Kolar</b> mentre la seconda è di <b>Jeroen Verbruggen</b>, sono pronte per andare in scena ma vengono mostrate con i crismi di una prova in sala, quindi ancora senza costumi, scene e luci. Per entrambi i brani, si percepisce che questi saranno apporti fondamentali per definire luoghi e ambientazioni e rendere più chiaro e leggibile il senso delle due creazioni. In ogni caso il livello della compagnia del Teatro nazionale Croato Ivan Zaič cresce mese dopo mese mese e noi, pubblico in sala, restiamo estasiati dalla qualità del movimento, dall'energia profusa e dalla ricchezza del vocabolario coreografico utilizzato da entrambi i creatori.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7_dDXwOsT-9Wz6M6fpx4z_psrFH41u-EMgKKxJIjARZISf8idUfXhGOtmtsskhMu32KCmUuDMxInHTj0X2zSt7IQDyahGdMCIFu7J1wKu-gKtiSJm6FnixrKwGcd2H6UyPMkglgPFA8G0V9MQkE9CehPJcjwmfeBf6MoZflI2EJM9UNOY6ViScpZmXJot/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_159.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7_dDXwOsT-9Wz6M6fpx4z_psrFH41u-EMgKKxJIjARZISf8idUfXhGOtmtsskhMu32KCmUuDMxInHTj0X2zSt7IQDyahGdMCIFu7J1wKu-gKtiSJm6FnixrKwGcd2H6UyPMkglgPFA8G0V9MQkE9CehPJcjwmfeBf6MoZflI2EJM9UNOY6ViScpZmXJot/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_159.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbKddpCQ05zc1e2uXsg0BnzF1X37SQEKl10mC69x2CMQi0Wzcg9OHfNddnmGUu1XeknAlCQeaExL3D7_LI1q0sZ5dt9RGCa8vW8BtrM2vC1Z1rPjcxvBsk76w7R2advBBgli_Y0fMd6Z_t6b9dbXUCZp-lwLTK9XrKR5bikZFLNbeMuH0mpCZdcUqYRXex/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_161.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbKddpCQ05zc1e2uXsg0BnzF1X37SQEKl10mC69x2CMQi0Wzcg9OHfNddnmGUu1XeknAlCQeaExL3D7_LI1q0sZ5dt9RGCa8vW8BtrM2vC1Z1rPjcxvBsk76w7R2advBBgli_Y0fMd6Z_t6b9dbXUCZp-lwLTK9XrKR5bikZFLNbeMuH0mpCZdcUqYRXex/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_161.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Le seguenti 4 foto sono di Nicola Merlino: tutte le altre sono di Giovanni Chiarot</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBUeqmrYtbForqR9NenzsbiKp3IlxJSzci8EYhn1qGOxE4uWk79JNnNgX5aSYnlErDUviOFXawresIeeWeWzM5oFUK1bwXW8UL1qrVhlMOn2LWRcnpSbyhjvyviK5aeEpZuEeI32KBXdwHD1KRG5AOUz4QUbh_FWa_S-eLKEcI12c5rQtnDm9ywUjFd9wU/s2100/NM_Visav%C3%AC_Arearea1_5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBUeqmrYtbForqR9NenzsbiKp3IlxJSzci8EYhn1qGOxE4uWk79JNnNgX5aSYnlErDUviOFXawresIeeWeWzM5oFUK1bwXW8UL1qrVhlMOn2LWRcnpSbyhjvyviK5aeEpZuEeI32KBXdwHD1KRG5AOUz4QUbh_FWa_S-eLKEcI12c5rQtnDm9ywUjFd9wU/s320/NM_Visav%C3%AC_Arearea1_5.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2UNHCCETgcac6oyd5ClYEZPoe6TXinZscBkWdCT2Uxr1z7HZX-FR0ZgVkJvAORvbqSX3L4Q0ygKoddyF-oWdkdAr63Gy2Ufd1eq1ENqE7vkIn7tZmTG4rtnmTGb0l1mj3QL0s3Yqje83UxOmodjWsQGG7_nsvAq9qKaHwlpC0NCOL7ttU9nw0gsyfTVMk/s2100/NM_Visav%C3%AC_LiamFrancis_3.jpg" style="margin-left: 1em; 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text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPCI6N5PjNs3CJ8etiTJ3Y5vimIgQeFz0Lwd4RZ9hcTB6d0NhElOKCImCDIKHzQ0gUg0hVGWRIU2aUO6rhmKMcH9UHcdmGuZA3XqAiym08k0EK5qOkpkr5oGJprVLzsqaekNRoB6k2nYyMV0yMCEb1twReUYzScamPemx3i2WtAyv9g9p4c0I1Pq_9Y1gY/s2100/NM_Visav%C3%AC_LiamFrancis_5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPCI6N5PjNs3CJ8etiTJ3Y5vimIgQeFz0Lwd4RZ9hcTB6d0NhElOKCImCDIKHzQ0gUg0hVGWRIU2aUO6rhmKMcH9UHcdmGuZA3XqAiym08k0EK5qOkpkr5oGJprVLzsqaekNRoB6k2nYyMV0yMCEb1twReUYzScamPemx3i2WtAyv9g9p4c0I1Pq_9Y1gY/s320/NM_Visav%C3%AC_LiamFrancis_5.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCc6lQ0d2X_NEeM3WLuR9x3Lzy-W6DqVKnSknJK0v8_4-ZmlmXKxO8A268NjPdYjZniRRXgFRhEcuUfgTANjGXHtE4oVnE1NezL7AAm0E30Vto0BsXVg1MnCIrso0mnZiEPA469zRdJxswiGWwahM_1emD28oaod99cPyttUIzPC8a6pJ81hFVGWq8ISMF/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_171.jpg" style="margin-left: 1em; 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text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihE-BEO5SU9bhuCTtHZZE5YuBM7sjEXwyGXoHlp0M5T1br_bJa7DHC35Rts32sdr9mcv3JdCWZ1VXuxL10nK2wROlINGLTsyj2ZowtkoCJDdi7aVQgsCfu3p9uhCppaqtJYm_aQDsDTeNSPkJjTImg-OSXPAI0_lZzCuDbZ-zWzdKIzRm_uS0ZkdSh4CmL/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_181.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihE-BEO5SU9bhuCTtHZZE5YuBM7sjEXwyGXoHlp0M5T1br_bJa7DHC35Rts32sdr9mcv3JdCWZ1VXuxL10nK2wROlINGLTsyj2ZowtkoCJDdi7aVQgsCfu3p9uhCppaqtJYm_aQDsDTeNSPkJjTImg-OSXPAI0_lZzCuDbZ-zWzdKIzRm_uS0ZkdSh4CmL/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_181.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">Nell'ultimo giorno di festival va in scena<b> Il Piccolo re dei fiori</b>, un delizioso spettacolo per bambini coreografato da Valerio Longo e creato assieme a Fabrizio Montecchi, per il <b>Balletto di Roma e Teatro Gioco Vita</b>. Se eri penso agli spettacoli totalmente inadatti che dovevamo interpretare noi per i bambini per i bambini, ringrazio il cielo che nessuno di loro abbia cercato vendetta! Vedere invece una produzione così fiabesca, una romantica e piena di sogno mi aiuta a ben sperare per la formazione di un pubblico più consapevole per il futuro. Valerio Longo ha scelto due interpreti, Marcello Giovani ed Isabella Minosi, che sono ugualmente abili nel danzare i passi così come nella costruzione dei loro personaggi e nella capacità di azionare le varie maschere e sagome che arricchiscono lo spettacolo con un cesellato gioco di luci e ombre.</span><br style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;">Il festival chiude veramente con il <b>Visavi Experimental Contest</b> che è andato in scena al teatro nazionale sloveno di Nova Gorica, curato dalla compagnia<b> Bellanda</b>, un format che non conoscevo ma che ho trovato molto piacevole, divertente e creativo. 16 ballerini di diversi stili legati alla scena hip hop o della danza contemporanea, si sfidano a coppie e vengono eliminati da una giuria tecnica. Il tutto si basa sull'improvvisazione legata alla musica gestita dal DJ Aron Shorty oppure al piacevolissimo Organika ensemble che suona e vocalizza dal vivo con strumenti insoliti ma molto interessanti. Durante il contest ne sono volate delle belle (nel senso letterario): passi, trottole, ruote, elementi di break dance e di hip hop, contrazioni e rilassamenti tipici della danza contemporanea e chi più ne ha più ne metta. Crudele, soprattutto per i temi proposti, la scelta di far pescare ai singoli ballerini un tema letterario, un sentimento, una frase veramente difficile da rendere attraverso la danza come terremoto in montagna, la solitudine, fissarti negli occhi e così via. Divertimento e tanti applausi, assieme al coinvolgimento in un voto finale chiesto al pubblico, non potevano chiudere meglio un'edizione brillante e indimenticabile del visavi festival!</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGT-is4MX0nBIkxDs_7Gyz_kVOIdWlBVF1QiWvEwSvjdycmkowM_P_LzHPGJDUBm56kKj_VRme0-XqNc3IipQXWRSebzA_3QS_l-3bPPuANVwqAbYaPmCxDpHiIfq_n4r0r1Uvc1TSomt7sbTP6zrmpUnZniO51Z0sunn49IKZvPjqi1vOQrRQGihsfKD0/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_190.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGT-is4MX0nBIkxDs_7Gyz_kVOIdWlBVF1QiWvEwSvjdycmkowM_P_LzHPGJDUBm56kKj_VRme0-XqNc3IipQXWRSebzA_3QS_l-3bPPuANVwqAbYaPmCxDpHiIfq_n4r0r1Uvc1TSomt7sbTP6zrmpUnZniO51Z0sunn49IKZvPjqi1vOQrRQGihsfKD0/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_190.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; 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margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJBn7BgicSlwOvoLVNwAJhuALjqqrk37BJBynAJ9oGaWAqwT6w5TkFa4T7e7q-r4l9CFOP7M6d7IERL2otobW7yEfoYD686b63HAQt36QOrBqDlDTu3xsh9UFfJenHuFBiRBXgqQXWzB94cW53phSudj9iGtrHGo-eC-T8tRy2oCcoNpZxndgzdUt2knGP/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_192.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-NVx9a0jMa0Qoc7GGQbUijLCrxqGoSGgyZVR1Ic9ytwQR82Z6j0A3qi9rkLgsKprzw1hM4hnlKiYZIw1lWTem_FHadzsN1vjqeriw3N7k0kf6wo7JUH6_xjFiCsL3NI7smQwtMjuUe1gM-gbW5aa4WiKYqGyRlJAfvJF7ykVJ8QqGYPUpop3oPlnY-6sx/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_193.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-NVx9a0jMa0Qoc7GGQbUijLCrxqGoSGgyZVR1Ic9ytwQR82Z6j0A3qi9rkLgsKprzw1hM4hnlKiYZIw1lWTem_FHadzsN1vjqeriw3N7k0kf6wo7JUH6_xjFiCsL3NI7smQwtMjuUe1gM-gbW5aa4WiKYqGyRlJAfvJF7ykVJ8QqGYPUpop3oPlnY-6sx/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_193.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP4h6U8E08fA1FYPC9ixz0RXLwYo4e3xKTbMK_SFkmPTxD7DtoY9pYZLawmhTER9L3QuoBOfkFsDJPvx2ie2n_D_cQ6n3Nw9-o4U4kRkifTd186wdRSKnE0WCZMCCkAWwh8bjJeymdt1ZgsJqbChe0GxBw2xJyIdDRWySjccrLiv6Ztic9XXQ-WmXFZHDX/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_199.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP4h6U8E08fA1FYPC9ixz0RXLwYo4e3xKTbMK_SFkmPTxD7DtoY9pYZLawmhTER9L3QuoBOfkFsDJPvx2ie2n_D_cQ6n3Nw9-o4U4kRkifTd186wdRSKnE0WCZMCCkAWwh8bjJeymdt1ZgsJqbChe0GxBw2xJyIdDRWySjccrLiv6Ztic9XXQ-WmXFZHDX/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_199.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNUnpsZF8-SjV4zXhmrucNlzpfTuJRyaI5tgXubaDB98GSYjG1wcq4xWH_P29bBiDemQV9LFwL2vcZ6isjN2gERQqTcyQ6Dqt8UAR9tcrl3HUrj23HvxSdqwXQcPcZDfsKbuv8JSfibW35_dPbzbU5Oqdg-9lByZadS1HboU-tkFigaUKVS555g9T2dkP6/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_203.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNUnpsZF8-SjV4zXhmrucNlzpfTuJRyaI5tgXubaDB98GSYjG1wcq4xWH_P29bBiDemQV9LFwL2vcZ6isjN2gERQqTcyQ6Dqt8UAR9tcrl3HUrj23HvxSdqwXQcPcZDfsKbuv8JSfibW35_dPbzbU5Oqdg-9lByZadS1HboU-tkFigaUKVS555g9T2dkP6/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_203.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAR126vSco7D65RF9TytDBcWt3U-yFh64diZ0RCkD9oq79zRekVYHDz5ILGcvOzfHAC0eg-5aj_1x88UjVAZ0klZ0vTU0udTD8uFhl7lW6bK4kLSZ5f3xtBJ1tbXx6q__Di7dgxkk9lSFvEYVUTjSpDGJHaghrp1F3RQFgZFzCb012aS473GeEdSApApXm/s2100/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_204.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="2100" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAR126vSco7D65RF9TytDBcWt3U-yFh64diZ0RCkD9oq79zRekVYHDz5ILGcvOzfHAC0eg-5aj_1x88UjVAZ0klZ0vTU0udTD8uFhl7lW6bK4kLSZ5f3xtBJ1tbXx6q__Di7dgxkk9lSFvEYVUTjSpDGJHaghrp1F3RQFgZFzCb012aS473GeEdSApApXm/s320/%C2%A9pz_visav%C3%ACWEB_204.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 13px;"><br /></span><p></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-15653694855706726452023-07-14T07:13:00.005-07:002023-07-18T05:17:16.774-07:00THE PHANTOM OF THE OPERA giovedì 13 luglio 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyVQDkMxygUJz_W9IGe1PdVp0w9orydkYSvzW5eaZyT29qWlxtId0wNbxne9qEIDPSHXmXe7K4ZR3hsJVC_hVAyAPX8J_cCkWGH3iJj2xw31vw_LYoeDTpWydO4HW0AHbQRRT7Tn03eTx8rUAQGAfm60-EoTjz5cTWqs8CEK_-1l7iKy-nqwz4TSVUl97t/s1280/DSC_8126_LR%20(1).jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="853" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyVQDkMxygUJz_W9IGe1PdVp0w9orydkYSvzW5eaZyT29qWlxtId0wNbxne9qEIDPSHXmXe7K4ZR3hsJVC_hVAyAPX8J_cCkWGH3iJj2xw31vw_LYoeDTpWydO4HW0AHbQRRT7Tn03eTx8rUAQGAfm60-EoTjz5cTWqs8CEK_-1l7iKy-nqwz4TSVUl97t/s320/DSC_8126_LR%20(1).jpeg" width="213" /></a></div><a href="https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/andrew-lloyd-webber-s-the-phantom-of-the-opera-3209" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Bellissimo!</p><p>Perfetto!</p><p>Strepitoso!</p><p>Andate ovunque lo incontrerete perché vale più del costo del biglietto.</p><p>Riassumendo brevemente posso dire che il lavoro fatto da Federico Bellone è ineccepibile, con una regia equilibrata, attenta e ricca di freschi guizzi, con una scenografia incantevole, mastodontica e indimenticabile. Che le luci di Valerio Tiberi meriterebbero un premio, così come gli effetti speciali di Paolo Carta. Costumi, acconciature e trucco di Chiara Donato sono di indiscutibile bellezza. Le coreografie di Gillian Bruce sono storicamente adeguate e, laddove non sono storiche, sono totalmente integrate e perfettamente fuse con la regia. Delle musiche, del libretto e delle orchestrazioni di Andrew Lloyd Webber, delle parole delle canzoni di Charles Hart e delle aggiunte di Richard Stilgoe, si scrive da quasi 40 anni e non mancano certo le mie parole...</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjB9JnV4OVcURsl5MIQ5K9c6AjY_mSLD50diAN2dOThBk2AzdYVAdea2njb4u0PhuLrxs7YmHGEIjpyykL4ig1bgJFkQBhS0GswUBOia1eZ_4P4fGkT4sZQcnz199baN5EMZo5jMXGhnxC3COoNc1DBTG7ozUUgosNqNN9OlEPgSPuQtf7XSb_XO5Yon_U/s1280/DSC_7865.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="853" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjB9JnV4OVcURsl5MIQ5K9c6AjY_mSLD50diAN2dOThBk2AzdYVAdea2njb4u0PhuLrxs7YmHGEIjpyykL4ig1bgJFkQBhS0GswUBOia1eZ_4P4fGkT4sZQcnz199baN5EMZo5jMXGhnxC3COoNc1DBTG7ozUUgosNqNN9OlEPgSPuQtf7XSb_XO5Yon_U/s320/DSC_7865.jpeg" width="213" /></a></div><br /><p>Posso ancora aggiungere che Ramin Karimloo è IL fantasma: vocalmente ineccepibile, presenza scenica indiscutibile e un ruolo che sembra creato su di lui; Amelia Milo è una perfetta <i>Christine</i>, con una voce angelica che generalmente mi da sui nervi ma che stavolta mi ha toccato l'anima; il <i>Raoul</i> di Bradley Jaden è di autorevole bravura e bellezza, così come simpatici e ineccepibili sono Earl Carpenter, Ian Mowat e tutto - TUTTO! - il resto del cast che trovate nella locandina dello spettacolo e che non riporto perché sarebbe una lista interminabili di grandissime professionalità, molto meglio raccontate sul sito del Teatro.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI6DYhAIvRbZZ7aKlAGJwAEnXe5ZAv6L87ohb1UCtTeQpFYaDE1mRfIwmdVx07go3vVK2OL3iPFNQWkB9VUpmMKP6fKvyvh8Ikz1WKLZm8HgND9VCd_dJwChZps1283TJ65Apkkr0pX9-re46mV9aozKEPykGWT7GsN9SZTpKDg0Umw4IcJE07Lj5AMHaP/s1280/DSC_8684.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI6DYhAIvRbZZ7aKlAGJwAEnXe5ZAv6L87ohb1UCtTeQpFYaDE1mRfIwmdVx07go3vVK2OL3iPFNQWkB9VUpmMKP6fKvyvh8Ikz1WKLZm8HgND9VCd_dJwChZps1283TJ65Apkkr0pX9-re46mV9aozKEPykGWT7GsN9SZTpKDg0Umw4IcJE07Lj5AMHaP/s320/DSC_8684.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p>La direzione musicale di Julio Awad merita un premio a parte per l'angusto spazio in cui si è dovuta esprimere, senza farci mancare nulla in qualità e attenzione alla scena.</p><p>Grazie alla direzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per aver rischiato con questa avventura, regalando al suo pubblico due ore e mezza di rapimento, bellezza e altissime professionalità che non dimenticheremo presto!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF7fBLFG6wQ5qAq-CVq1w1IJZJnP-vzBXonV91-YaspXEy2r9dhy0ay6EPj3_liZWrxdabtfBF2KNKjisKmm0bFehEOqLgIKLg9xjANws119cwwNL7SXFDwoC2ctrmqg1EuYBpLacwEsN-ulpqanE6IrBKluLY67_PvTQz--jBmxne04K7vjzLfBitQ5_d/s1280/DSC_8399.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="853" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF7fBLFG6wQ5qAq-CVq1w1IJZJnP-vzBXonV91-YaspXEy2r9dhy0ay6EPj3_liZWrxdabtfBF2KNKjisKmm0bFehEOqLgIKLg9xjANws119cwwNL7SXFDwoC2ctrmqg1EuYBpLacwEsN-ulpqanE6IrBKluLY67_PvTQz--jBmxne04K7vjzLfBitQ5_d/s320/DSC_8399.jpeg" width="213" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-34136292108119339522023-07-02T09:34:00.006-07:002023-07-02T09:34:57.916-07:00PASTORALE PER IL PIANETA venerdì 30 giugno 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZeHxKxlOXrnYKd3BT_aF3lJtDfUxXRz8CwV2i2QvxnIPUHYqfE6hzHDrwfFuqGOQDzSUes8B9p_sQ5ANfer2Gjk_yHLqb1LEzVQIuKJJsvbyqfLuk5MQvyu78Z2stCbb26ppmPPdNSdLqly9J4F612u9pQV0HFWDtv6ilhanCC7RV8UCck0lc7PuAJ4G_/s1200/711673a4-e34d-4716-bb3f-e3f91b660b77_16-9-discover-aspect-ratio_default_0.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZeHxKxlOXrnYKd3BT_aF3lJtDfUxXRz8CwV2i2QvxnIPUHYqfE6hzHDrwfFuqGOQDzSUes8B9p_sQ5ANfer2Gjk_yHLqb1LEzVQIuKJJsvbyqfLuk5MQvyu78Z2stCbb26ppmPPdNSdLqly9J4F612u9pQV0HFWDtv6ilhanCC7RV8UCck0lc7PuAJ4G_/s320/711673a4-e34d-4716-bb3f-e3f91b660b77_16-9-discover-aspect-ratio_default_0.jpg" width="320" /></a></div> <a href="https://ljubljanafestival.si/en/event/pastoral-for-the-planet/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Ho scoperto <i>La Fura dels Baus</i> quasi trent'anni anni fa, durante una vacanza a Barcellona e me ne sono subito innamorato. Il loro è un modo di fare teatro che mi aveva fortemente colpito per la potente interazione con il pubblico, con la materia e con le tecnologie. Vedendoli nel corso degli anni ho molto apprezzato la loro capacità di rinnovarsi, portando avanti le tematiche calde dei vari momenti storici ma sposando con forza anche i temi inerenti l'ecologia e lo sfruttamento selvaggio delle risorse planetarie.</p><p>Questa <i>Pastorale per il pianeta</i> tratta proprio di questi temi. Se le produzioni del loro primo ventennio erano interessate soprattutto a colpire e stupire (epica quella in cui il pubblico veniva diviso a metà da una tenda ed entrambe le platee vedevano una proiezione fittizia di cosa capitava dall'altra parte con lancio di acqua, uova e chi più ne ha più ne metta, con spettatori urlanti in attesa che capitasse anche a loro la stessa sorte!) ora siamo in una fase dove questo bisogno è meno prepotente, seppure siano ancora attuali le incursioni platea e un'esecuzione scenica che, anche con gli spettatori seduti, cerca di svolgersi ovunque nello spazio teatrale.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPYfjWsDjPOZyA4fiXBOhBdQKTrZUOMD3u5p_jvCMlKnv25-zwW_jSGmzmIFpxQ7VepZ5nG0IeAIyK_nbWOWaZ1TJFQjTouS9rIobd0XwKHLn371Q-ZsoyYcSA2ncj4wUQHb7xMzMclvMTK8uTW9cluUSfIaOXA0N3aGdrafqk4dIdQLUY2rYqfiqcZOaw/s1200/pastoral-for-the-planet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPYfjWsDjPOZyA4fiXBOhBdQKTrZUOMD3u5p_jvCMlKnv25-zwW_jSGmzmIFpxQ7VepZ5nG0IeAIyK_nbWOWaZ1TJFQjTouS9rIobd0XwKHLn371Q-ZsoyYcSA2ncj4wUQHb7xMzMclvMTK8uTW9cluUSfIaOXA0N3aGdrafqk4dIdQLUY2rYqfiqcZOaw/s320/pastoral-for-the-planet.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>Ma quanto passa è un racconto per immagini che, basato su un tappeto sonoro di gran pregio, vuole ricordare a noi spettatori quanti misfatti sono stati compiuti da tutti noi in nome del progresso: guerre, devastazioni, innalzamenti dei mari, non accoglienza e non continuo la lista perché mi intristisco immediatamente. Nella loro visione lo spettacolo è aperto a due soluzioni una pessimistica e una ottimistica che decidiamo noi spettatori tramite un'app dedicata. Nel corso della mia serata gli spettatori erano in maggioranza visionari e positivi, per cui abbiamo assistito alla versione possibilistica del nostro futuro. Sarei curioso di sapere quale è la percentuale generale tra le due scelte...</p><p>L'orchestra Sinfonica della RTV Slovena è guidata da Josep Vicent e riesce a spaziare con maestria da Beethoven a Mendelsshon, da von Weber a Reicha anche se purtroppo l'amplificazione, necessaria in uno spazio aperto come quello del Križanke, toglie molto alla magia del suono <i>live. </i>Il cast raccolto da Carlus Padrissa, direttore artistico della compagnia, annovera il soprano Sophie Karthäuser, versatile e duttile come il variegato repertorio che affronta, affaticata anche da alcune azioni sceniche; i "danzattori" Quico Torrent, Adriana de Montserrat, Tamara Ndong e Ferran Plana sempre saldi e presenti, costantemente indaffarati tra tecnologia, acrobazie e presenza scenica: bravi tutti! Quello creativo è molto vasto e potete trovarlo nella locandina dello spettacolo ma devo citare almeno i creatori dei video e delle immagini che avvolgevano tutta la platea che erano veramente bellissime e fortemente suggestive: Eyesberg Studio e José Vaaliña.</p><p>Poco pubblico a questo appuntamento del 71esimo Festival di Lubiana ma molto partecipe e plaudente</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh4dLsdBhaXnikxejOQXhkRECEonTOtLmvXNWkVeGjLP0La6qc74PUH99_xRnJeWZiLEqzQkO_o-Lr1fOgj8ZtD0tzD30MaddgCaBHRRJ1d-geUTYSjFQzCM1duzRwNH6a1hAN8GqIW4SmALDefWcxfWOp5sc_uepox_aexBs13FbJlK2eFhq4IFDxZoiX/s1200/pastoral-for-the-planet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh4dLsdBhaXnikxejOQXhkRECEonTOtLmvXNWkVeGjLP0La6qc74PUH99_xRnJeWZiLEqzQkO_o-Lr1fOgj8ZtD0tzD30MaddgCaBHRRJ1d-geUTYSjFQzCM1duzRwNH6a1hAN8GqIW4SmALDefWcxfWOp5sc_uepox_aexBs13FbJlK2eFhq4IFDxZoiX/s320/pastoral-for-the-planet.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-83496131267246045172023-06-28T16:00:00.000-07:002023-06-28T16:00:02.710-07:00CARMINA BURANA giovedì 22 giugno 2023<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZmzacsQAKyognyMFLgIjQFHCRbGn264x9l1pCUdYqAAXdtboszExMOy30CrTLqA0ZAaVT13iJ9uW9FII-A_g1bpCm7DTkxJGNrTkxTLpO0Otm3nu6rpM5Z6ulRuNi1Unf_tYQBzmtw0pH_l2E1HKaEs2vHEyebxB5-1i7gcp5aNNeWcGqVyGP4Q3GiS1k/s251/OIP.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="180" data-original-width="251" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZmzacsQAKyognyMFLgIjQFHCRbGn264x9l1pCUdYqAAXdtboszExMOy30CrTLqA0ZAaVT13iJ9uW9FII-A_g1bpCm7DTkxJGNrTkxTLpO0Otm3nu6rpM5Z6ulRuNi1Unf_tYQBzmtw0pH_l2E1HKaEs2vHEyebxB5-1i7gcp5aNNeWcGqVyGP4Q3GiS1k/s1600/OIP.jpg" width="251" /></a><a href="https://ljubljanafestival.si/en/event/c-orff-carmina-burana-2/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> </p><p>La recensione di oggi è dedicata ai <i>Carmina Burana</i> che Edward Clug ha composto prima per <i>Les Grands Ballet Canadiens</i> ma che, in occasione di questa 71esima edizione del Festival di Lubiana, vediamo eseguita dalla compagnia che dirige, il Balletto della SNG di Maribor, in Slovenia. Si tratta di un'opera che esplora i temi dell'amore, della fortuna e del destino, attraverso una coreografia imponente e coinvolgente, che ricorda alcune composizioni di Maurice Bejart e che mescola elementi classici e moderni, come è proprio della cifra stilistica di Clug. Nei suoi lavori, in genere, il corpo dei danzatori vibra, si sconquassa, perde estetica per guadagnare in potenza, in visceralità mentre in questo caso siamo di fronte ad un'opera più formale e incentrata sull'estetica rispetto ad altre sue. In alcuni momenti la ricerca di armonie, di geometrie, di disegni e arabeschi mi ha fatto tornare in mente l'annoso dubbio dell'uovo e della gallina ma attualizzata, facendomi domandare se è arrivato prima Tik Tok o i Carmina di Clug :-)) Alcuni passaggi della coreografia sono talmente dei <i>dejà vu, </i>vittime come oramai siamo dei <i>social</i> e della marea di frammenti video che ci vengono proposti, che si fatica a capire se il suo materiale è stato depredato dai social per la semplice bellezza che emanava o se è stato lui a trarre ispirazione da qualche <i>influencer</i>. In ogni caso poco importa perché spesso i coreografi hanno avuto maestri di riferimento, dai quali traevano ispirazione - e passi e sequenze coreografiche - in un gioco di rimandi e citazioni: oggi sono cambiati solo i riferimenti, mentre resta il bisogno/piacere di farsi ispirare e di citare.</p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHkIUieDEOYtF-DknC-xG7D61jnszKnIom7f56PYTz5SD2_fE0fc9gfVcYxdI1hxkA4dYnvahV9DCoO4CH0BaefwJ6Jb_SaDeLoW4WSy4PEJ8zcty9PtkUZV8-lgk9pnWJdRiUmWIY_sOQKKqkcjr_ZUvto1RfoFDMW1FyVg_beC_kb88JS27vawUixCNt/s251/OIP%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="180" data-original-width="251" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHkIUieDEOYtF-DknC-xG7D61jnszKnIom7f56PYTz5SD2_fE0fc9gfVcYxdI1hxkA4dYnvahV9DCoO4CH0BaefwJ6Jb_SaDeLoW4WSy4PEJ8zcty9PtkUZV8-lgk9pnWJdRiUmWIY_sOQKKqkcjr_ZUvto1RfoFDMW1FyVg_beC_kb88JS27vawUixCNt/s1600/OIP%20(1).jpg" width="251" /></a></p><p>La partitura musicale di Carl Orff è divisa in tre parti: Primo Vere (Primavera), In Taberna (Nella taverna) e Cour d'Amours (Corte d'amore), ognuna delle quali presenta una serie di scene e personaggi diversi mentre, in questa rilettura, Clug è stato ispirato da <i>"il risveglio del desiderio nel corpo giovane, che anela al proibito e all'irraggiungibile (frutto), che rappresenta la tensione del movimento del viaggio attraverso i ventiquattro "canti" di cui è composta l'opera".</i></p><p><i><br /></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip1Un70bDtyi67AHguLtxU4IF4AUsDUpn9wO19oa4Gbkyh0DeeQnPHLphkD4OuK9DC4StvMtYGQdLmABfnqB_7yJoCle-IQIy4fywmISZjNwF8uXjcZaJ6iix6obKDtN5XFkc99TImIevNpuM9QjUmtQ2M3Va3oZlGFXnhVfTgSo5ptGNmxyZAk1dPcUSQ/s301/download%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="174" data-original-width="301" height="174" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip1Un70bDtyi67AHguLtxU4IF4AUsDUpn9wO19oa4Gbkyh0DeeQnPHLphkD4OuK9DC4StvMtYGQdLmABfnqB_7yJoCle-IQIy4fywmISZjNwF8uXjcZaJ6iix6obKDtN5XFkc99TImIevNpuM9QjUmtQ2M3Va3oZlGFXnhVfTgSo5ptGNmxyZAk1dPcUSQ/s1600/download%20(1).jpg" width="301" /></a></div><p></p><p>La scenografia pensata da Marko Japelj è strepitosa: essenziale ma efficace, come solo un certo contemporaneo sa essere, composta da un enorme cerchio che sovrasta il palcoscenico, e quindi i danzatori, e che nel suo potersi inclinare, scendere e salire, offre ombre ed esalta luci di rara bellezza (ad opera di Tomaž Premzl).Non ho amato la forma dei pantaloni indossati ma molto, invece, la cromia generale pensata per i costumi da Leo Kulaš.</p><p>I meravigliosi e generosi danzatori del Balletto di Maribor colpiscono per forza e convinzione, lasciano il segno e ricevono dal pubblico la meritatissima ovazione. Saldi e professionali i solisti di canto Nina Dominko, soprano, Martin Sušnik, tenore, e Davor Nekjak, baritono, guidati dalla bacchetta di Simon Krečič che ha saputo coordinare con equilibrio e sapienza le varie masse che gli competevano, tra le quali l'Orchestra Sinfonica e il Coro lirico della SNG di Maribor.</p><p>Il Križanke di Lubiana era tutto esaurito!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOL36V2IAkSG1Ng0cUgOZ8paLnLWHJaYP4DErhdivfuzNEk87o6i63W2Cfeh_cGV8KG6Pe0B_Kw2hiSBOR7FpwhK0bwO0sSmSu68-rftnBXDlwYXqDqWmRle6ft481iPsMjROiOccVrFlNauo33DMBajaNV8LcGLzIQdjwVxDrfyvSJk38yJ6USaRlvrYI/s305/OIP%20(2).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="180" data-original-width="305" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOL36V2IAkSG1Ng0cUgOZ8paLnLWHJaYP4DErhdivfuzNEk87o6i63W2Cfeh_cGV8KG6Pe0B_Kw2hiSBOR7FpwhK0bwO0sSmSu68-rftnBXDlwYXqDqWmRle6ft481iPsMjROiOccVrFlNauo33DMBajaNV8LcGLzIQdjwVxDrfyvSJk38yJ6USaRlvrYI/s1600/OIP%20(2).jpg" width="305" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-37402893867559099902023-05-23T14:32:00.005-07:002023-05-23T14:32:38.227-07:00HERO IS TIRED sabato 20 maggio 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDBoOTfR0z2dtZ23R8lqPcKc_6cWGpFB-ffl-Gh7Pjf5M-b0cFtn500uSKtGmrp5GOeAZqSzrWIkTUFy4txgSWsG-WnLddF7zgC73GOVlYEAHFxG1B1hxGSU0Vyv5nDZWqsifQLeKl5rQjP1wcb88IxKhE8uXdAanKEHdGqFCXs2c3gETgaMx0Ry4FSQ/s2560/R6II4921_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDBoOTfR0z2dtZ23R8lqPcKc_6cWGpFB-ffl-Gh7Pjf5M-b0cFtn500uSKtGmrp5GOeAZqSzrWIkTUFy4txgSWsG-WnLddF7zgC73GOVlYEAHFxG1B1hxGSU0Vyv5nDZWqsifQLeKl5rQjP1wcb88IxKhE8uXdAanKEHdGqFCXs2c3gETgaMx0Ry4FSQ/s320/R6II4921_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><a href="https://hnk-zajc.hr/en/predstava/hero-is-tired-3/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <p></p><p>Giuseppe Spota è un Coreografo, come non ne vedevo da un po'. No, la C maiuscola di Coreografo (lo ripeto), non è un refuso. È che è proprio bravo e se lo merita. Non che la tematica di <i>Hero is tired </i>mi sia particolarmente vicina o interessante ma è talmente lampante la sua abilità nel comporre che non posso che sottolinearlo. Lo spettacolo porta in scema un'indubbia riflessione sulla rapidità dell'odierno scorrere del tempo, sull'onnipresente smartphone, sullo sguardo sfuggente all'altro, egoisticamente rinchiusi in noi o in comunicazione con qualcuno che non è presente adesso, forse non lo è mai. Spesso alienati ma sempre con la speranza che un'amore salvifico ci riporti ad un livello di umanità che sembriamo aver perduto. Fin qui nulla di particolarmente nuovo a parte l'utilizzo della torcia, presente in molti dei nostri terminali, come elemento illuminante ad integrazione e sostituzione dei riflettori e forse, in un prossimo futuro, anche dei datori luce... </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYm2JLSlcY_szPICm9AgS_7Dph4MLK_YR2rLskJggZJ-8WZ24ULPJqci3JXNy_oX1I1CaTAq6YbcDs3cYjMzvldtdMNzhVXLwBQFgjaeYq72FTwdMK-SizkS_HLZkIjzyLGBLoxOoO5S_QOtWjGVN5vmnndXBYZAi5BUeW0ZE7J1LrchLTt_nMTdv0HA/s2560/R6II5357_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYm2JLSlcY_szPICm9AgS_7Dph4MLK_YR2rLskJggZJ-8WZ24ULPJqci3JXNy_oX1I1CaTAq6YbcDs3cYjMzvldtdMNzhVXLwBQFgjaeYq72FTwdMK-SizkS_HLZkIjzyLGBLoxOoO5S_QOtWjGVN5vmnndXBYZAi5BUeW0ZE7J1LrchLTt_nMTdv0HA/s320/R6II5357_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEES3JQGady3JOvndSFtGq0Mg77WB7rLk56dcG9lD5s8V5TrfSU1fJJTD1AVyEkkOjDRHUNyBAv-2vGZyKj96bobm07VqrANUgWfHayl02kKoybcGgXlQCwzVLMEWziATzU8rCCOrnOJ8vYbmdqp1mn7bHNB_CXN0LALFZUM9v5cBKkdKfzgodzRu-A/s2560/R6II5659_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1712" data-original-width="2560" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEES3JQGady3JOvndSFtGq0Mg77WB7rLk56dcG9lD5s8V5TrfSU1fJJTD1AVyEkkOjDRHUNyBAv-2vGZyKj96bobm07VqrANUgWfHayl02kKoybcGgXlQCwzVLMEWziATzU8rCCOrnOJ8vYbmdqp1mn7bHNB_CXN0LALFZUM9v5cBKkdKfzgodzRu-A/s320/R6II5659_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><p>È stupefacente invece la maestria con cui Spota gestisce la coreografia, in continua alternanza tra gruppi, soli, duetti e ogni altro tipo di formazione. Anche qui nulla di nuovo, visto che è quello che ci si aspetta da un coreografo. Ma a lui riesce bene, molto bene e i nostri occhi sono continuamente sollecitati da infiniti stimoli: movimenti di massa che evolvono costante come quelli di un caleidoscopio; assoli mai banali; duetti con sollevamenti inaspettati, quasi in controspinta; terzetti perfettamente bilanciati; insomma una Signora Coreografia.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghwx5hAaI9lKCXCbZ0HcYtnv_iX_8KyDbNj3qagvLAhFUhk9DrC2FCy9EqgugWiM4tThPSN1NmxRH0RUSPdw0ShWQMInVSSExevUNhxVpW_fujbGMtjPUbN44k3A2IJUymiSIuPPnt_1ubkJEtYa9pIhxggSCB4y3UvpA7QYg4_HEPzyakFInIFsxHDA/s2560/R6II6075_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghwx5hAaI9lKCXCbZ0HcYtnv_iX_8KyDbNj3qagvLAhFUhk9DrC2FCy9EqgugWiM4tThPSN1NmxRH0RUSPdw0ShWQMInVSSExevUNhxVpW_fujbGMtjPUbN44k3A2IJUymiSIuPPnt_1ubkJEtYa9pIhxggSCB4y3UvpA7QYg4_HEPzyakFInIFsxHDA/s320/R6II6075_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhorHflORnigsGxaqGNV7y7M5VsHnkZUgpcq7hBf54FnxrmtmfYLe4ZfZxwA6E1d9AoH455M-ZrQD9HR6qg4sgWW1UmYKH4KFK7AesjonQVpO1zHmWuHgFJgTsG0EZcktPtSDdxdDwmQGW6S-J-a2uzXxzkhkXKce1vlsT1TnfQ9UyfYH8oxvSK3GHzFA/s2560/R6II6222_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhorHflORnigsGxaqGNV7y7M5VsHnkZUgpcq7hBf54FnxrmtmfYLe4ZfZxwA6E1d9AoH455M-ZrQD9HR6qg4sgWW1UmYKH4KFK7AesjonQVpO1zHmWuHgFJgTsG0EZcktPtSDdxdDwmQGW6S-J-a2uzXxzkhkXKce1vlsT1TnfQ9UyfYH8oxvSK3GHzFA/s320/R6II6222_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>La musica composta da Frano Đurović è interessante e ricca di stimoli e di rimandi alla narrazione di Spota, evidentemente creata appositamente, così come i costumi e gli elementi scenografici di Petra Dančević Pavičić, che il coreografo sa muovere con la sua maestria. Interessante anche il progetto illuminotecnico di Nuno Salsinha.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2B2VHyTLQgfRd7p8Q5LydMfwEiNcXwULnY7KwK-FA2kQiXfLOnJ7roW_YV_wFXXVZFqkLM3ElwnrMPxTRa4h2o79J9hmpxwys4gS9R9uhkY-oZjRl5QkF0S2R2DZcW1XC3iZYk1FLrW-dKgQupLrmBflq6Y5X_rq9fgA8X36k16-9KblRrMmodWPzNQ/s2560/R6II6281_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2560" data-original-width="1706" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2B2VHyTLQgfRd7p8Q5LydMfwEiNcXwULnY7KwK-FA2kQiXfLOnJ7roW_YV_wFXXVZFqkLM3ElwnrMPxTRa4h2o79J9hmpxwys4gS9R9uhkY-oZjRl5QkF0S2R2DZcW1XC3iZYk1FLrW-dKgQupLrmBflq6Y5X_rq9fgA8X36k16-9KblRrMmodWPzNQ/s320/R6II6281_edit-scaled.jpg" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg344FmFF117cKdomtwaxMTCSUcQr4MnWviZLocetfUP9XZcjuGTThh_f4yk2Xm2As1dGZ5kul7qoAtM4mgIZlFu1Wrex_ffBWoQh8WHYZr-OC5-UpHgT1iWjOPOB-hgnXJJ7pTY3Kd3uwqi2CjtKUXvyQjki20PXDB6NKwH2Ei1wAo8FqbQMf6AAJGdg/s2560/R6II6394_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg344FmFF117cKdomtwaxMTCSUcQr4MnWviZLocetfUP9XZcjuGTThh_f4yk2Xm2As1dGZ5kul7qoAtM4mgIZlFu1Wrex_ffBWoQh8WHYZr-OC5-UpHgT1iWjOPOB-hgnXJJ7pTY3Kd3uwqi2CjtKUXvyQjki20PXDB6NKwH2Ei1wAo8FqbQMf6AAJGdg/s320/R6II6394_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><p>Ho molto apprezzato gli interpreti del duetto iniziale, Andrei Köteles e Laura Orlić, e quelli dello splendido duetto al centro della composizione Anna Zardi e Michele Pastorini, eccelsi, ma tutto l'ensemble fiumano si spende senza alcun risparmio in termini di energia e voglia. La compagnia è irriconoscibile rispetto a dieci anni fa, nonostante alcuni danzatori siano ancora gli stessi: danzare tanto e danzare belle cose sono alimenti vitali per i tersicorei! </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjep3AkK-EHblOlmmTi7srrz-fss0uDDV0-ZjjNf5hqjr5QhMqPcHPh6xURBRKQfeOHhytERffnGROt6adjL_yToKmEJ2S20W2b4D9zC5Nk0eElxAyKPeHAdjIi0W-IUJNmx0QJwV_uYD6hyCkf31Ggy93HCONrQScUV39246zpNNuvoPNPvO3TjbZ0Lw/s2560/R6II5780_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjep3AkK-EHblOlmmTi7srrz-fss0uDDV0-ZjjNf5hqjr5QhMqPcHPh6xURBRKQfeOHhytERffnGROt6adjL_yToKmEJ2S20W2b4D9zC5Nk0eElxAyKPeHAdjIi0W-IUJNmx0QJwV_uYD6hyCkf31Ggy93HCONrQScUV39246zpNNuvoPNPvO3TjbZ0Lw/s320/R6II5780_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV8wlt_mnpaU83iSkljmk7SU_nY9lC3VURgVRHepeNJBXqCP7ry6xRV3wZZPCV0DWSjZ3FaeD_4uRyKvtsCSXOTjtcV6fjRB1cT-7g5t-Pef9oig9GmwshkdR393ILUhDSzGLRV8KVzpu2iV4tFR8TFn4rLreVwnszZqDmRhrdnnfGv499Y8l-iDOM5A/s2560/R6II7079_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2560" data-original-width="1707" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV8wlt_mnpaU83iSkljmk7SU_nY9lC3VURgVRHepeNJBXqCP7ry6xRV3wZZPCV0DWSjZ3FaeD_4uRyKvtsCSXOTjtcV6fjRB1cT-7g5t-Pef9oig9GmwshkdR393ILUhDSzGLRV8KVzpu2iV4tFR8TFn4rLreVwnszZqDmRhrdnnfGv499Y8l-iDOM5A/s320/R6II7079_edit-scaled.jpg" width="213" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Un bravo a Maša Kolar per quanto ha saputo costruire in questo decennio e alla direzione artistica del Teatro Nazionale Croato Ivana pl. Zajca di Fiume per l'impegno e la buona volontà di continuare a tenere in vita la danza.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSQOdlu0741N0YP1i-D0_mnlG6wcRaKo5ICWeIuwgaxczr_V4ssFucY0loINq0lmtSQDzJifyB2mgYoVLgxWM6SfNZYEur3lglT2nboYNT-4Gxsp7AeXp1X2xzIkSuAd76qI6lObb19OoCJGUNLaWYhoLAq4mruM1Yny1C-nWgHKHUpX5NB_EX4qEzFQ/s2560/R6II6631_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSQOdlu0741N0YP1i-D0_mnlG6wcRaKo5ICWeIuwgaxczr_V4ssFucY0loINq0lmtSQDzJifyB2mgYoVLgxWM6SfNZYEur3lglT2nboYNT-4Gxsp7AeXp1X2xzIkSuAd76qI6lObb19OoCJGUNLaWYhoLAq4mruM1Yny1C-nWgHKHUpX5NB_EX4qEzFQ/s320/R6II6631_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyPPo6oDruiHcWDqCveoZorOPC6tWLkM_Rr3M5yyjYS5vidEruKLUVvs7YRMAdmtHgA-s--S1Wbs5m-OYOxu87NWSgJF9983kT0EM5zbUlWCxdJ7fk-4krJd1hq9qKEZtjWZUrxOw6YjTwvnmRJfFrQgX3ShlYhZoiZC85IIP7MmS94eVf6t4lY2ZvrQ/s2560/R6II6787_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyPPo6oDruiHcWDqCveoZorOPC6tWLkM_Rr3M5yyjYS5vidEruKLUVvs7YRMAdmtHgA-s--S1Wbs5m-OYOxu87NWSgJF9983kT0EM5zbUlWCxdJ7fk-4krJd1hq9qKEZtjWZUrxOw6YjTwvnmRJfFrQgX3ShlYhZoiZC85IIP7MmS94eVf6t4lY2ZvrQ/s320/R6II6787_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLJktRbsQ5vk2vDsYDQC1i2iAX3stdOC62-IyyIYeJJSyibShvbclb729Yqz1xMTMN5udaatGhrr3O-CH5Aie0lcLKPibV3NkZ6WBhVTTXUlApvuVIbX9KMtC8BQO15VedFPT-ppN6ghQrgvcknJJi-Pu3mHTaxoPb1OWJWRIV5AKbJMD8JD-0QrydLQ/s2560/R6II6852_edit-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLJktRbsQ5vk2vDsYDQC1i2iAX3stdOC62-IyyIYeJJSyibShvbclb729Yqz1xMTMN5udaatGhrr3O-CH5Aie0lcLKPibV3NkZ6WBhVTTXUlApvuVIbX9KMtC8BQO15VedFPT-ppN6ghQrgvcknJJi-Pu3mHTaxoPb1OWJWRIV5AKbJMD8JD-0QrydLQ/s320/R6II6852_edit-scaled.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><i>Piccola riflessione a parte</i></p><p><i>Hero is tired è andato in scena in all'Exportdrvo, ex magazzini dell'omonima azienda, ideale scena off e alternativa, presente in tante capitali europee come Lubiana e Vienna giusto per restare in zona. Fiume è più piccola di Trieste ma, mi domando, quanti decenni ancora dovremo aspettare per vedere, ad esempio l'ex gasometro, riconvertito in uno spazio simile qui da noi?!?</i></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-20015063206906866362023-05-13T16:57:00.005-07:002023-05-13T16:57:55.708-07:00TURANDOT venerdì 12 maggio 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd3_HrR4vO058L3UzW13WoYlho948uKnEfWebJhxJUQjk-u-Uk1KGBDybxGU_G3kYj7cyD9fgNEyR80I5ukbhdrwnxzylu8UJ4ozd7m7iB4fsAjbTkXJeB23c-tYTJBMyEsVkC_idHc8cM6eZHHh1lUE8PPexrvT9vHleaLohQevEL2yJjMAESNg8c5w/s1772/TikhFSt-.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd3_HrR4vO058L3UzW13WoYlho948uKnEfWebJhxJUQjk-u-Uk1KGBDybxGU_G3kYj7cyD9fgNEyR80I5ukbhdrwnxzylu8UJ4ozd7m7iB4fsAjbTkXJeB23c-tYTJBMyEsVkC_idHc8cM6eZHHh1lUE8PPexrvT9vHleaLohQevEL2yJjMAESNg8c5w/s320/TikhFSt-.jpeg" width="320" /></a></div><a href="http://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/turandot-1" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <p></p><p><br /><i>Turandot</i> è la mia preferita, assieme a<i> Tosca</i>, tra le opere di Giacomo Puccini. Probabilmente perché è la più verdiana, piena di volume, di percussioni e di tecnica vocale. Devo dire che le versione che ho visto stasera è stata forse fin troppo verdiana...mai mi sarei aspettato di venire così...travolto dal suono! ;-)</p><p>Sono rimasto pienamente soddisfatto dallo spettacolo, della messa in scena del quartetto formato dal regista Davide Garattini Raimondi, dallo scenografo e light designer Paolo Vitale, dal costumista Danilo Coppola e dalla assistente alla regia Anna Aiello. È uno spettacolo interessante, curato, moderno, degno di molte scene europee di livello e piuttosto insolito per il Massino triestino. La regia cesella tutto quello di cui c'è bisogno: l'interazione tra le prime parti, le azioni del coro, la credibilità delle comparse, senza nessuna lacuna. Hanno saputo muovere tutto con grande perizia e adeguatezza, incluse le inferriate su ruote che sono riuscite a non collidere mai: bravi Davide e Anna! In un team creativo così, scene e costumi non potevano essere da meno. L'ambientazione che cita e richiama Star Wars e altri film di fantascienza, è perfettamente resa dalle scene, sapientemente illuminate, di Vitale e dagli eleganti e assolutamente congeniali costumi di Coppola: bravi anche loro! </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQmDznT0EimRyadfpW2gOUW2wzoXKUEDSkEu1-z-sVZqE4rGQBuQzvRpylk8jRtf7HEZC8UtSnQnt3658AKB5DH-rUbCK4qlAi_ywO7CHOE7zEBimkqNOlhCtnyibBdGXhJuBEX5SmftdEHPnn4WxHUDVDZ323uLJB7yPk3GKomYTeTEA4VBSc6r4DOA/s1772/6oi8gNmc.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQmDznT0EimRyadfpW2gOUW2wzoXKUEDSkEu1-z-sVZqE4rGQBuQzvRpylk8jRtf7HEZC8UtSnQnt3658AKB5DH-rUbCK4qlAi_ywO7CHOE7zEBimkqNOlhCtnyibBdGXhJuBEX5SmftdEHPnn4WxHUDVDZ323uLJB7yPk3GKomYTeTEA4VBSc6r4DOA/s320/6oi8gNmc.jpeg" width="320" /></a></div><p>La parte musicale è dirompente. Il Direttore spagnolo Jordì Bernàcer decide di evidenziare, di spingere tutti i suoni che stanno alla sua bacchetta dalle prime parti, ai corsisti, ai maestri d'orchestra. Ma li spinge così tanto da farmi dimenticare, come accennavo all'inizio, che si tratti di un'opera del Maestro di Torre del Lago. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS-7uXU-Ve-hcuTrIFcAv2EGVWI4PnakwPOmoU5Rde8McBqPLyA8Q6qk3b_dYDQstKQ5EzDnLU5cWjRnv67Xeqr0NTZ73sLrzYSuWKtGDc2BoJS4g31lmuthEI5RNUm5NDE9uLGOUMdfAzWie99EGg9WWNlzUf2zez1dpBXLAhGPahr7yUqDHQcnqNAA/s1772/bGoFB5ip.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS-7uXU-Ve-hcuTrIFcAv2EGVWI4PnakwPOmoU5Rde8McBqPLyA8Q6qk3b_dYDQstKQ5EzDnLU5cWjRnv67Xeqr0NTZ73sLrzYSuWKtGDc2BoJS4g31lmuthEI5RNUm5NDE9uLGOUMdfAzWie99EGg9WWNlzUf2zez1dpBXLAhGPahr7yUqDHQcnqNAA/s320/bGoFB5ip.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p>Il coro risponde egregiamente, tanto da sembrare il doppio della realtà numerica: mai li ho sentiti spingere tanto e spero che terranno le corde vocali in assoluto riposo fino alla recita di domani. Bravi anche nel tenere la scena, nonostante lo sforzo fisico! E un bravo anche al Maestro Paolo Longo che sa portarli a simili vette.</p><p>L'orchestra fa un figurone, a cominciare dalle ineccepibili percussioni, ma senza trascurare i fiati che spesso mi tengono col fiato sospeso: il suono è forte ma netto, senza sbavature, senza errori grossolani. bravi anche loro!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcRam79rxAUgXiI_gJ_KMaK3F-sqllsPTssbaIMtqHlSLn732PpXancEybRR4LkGq5Nb3gN7pqxElZLd03URiul-sEoHPxYEm4AG9IY2y0PR0kFloNxZYutt2yWK0acwErGlHSFhDeQS9BtzSnlgfnjLBqBdykFtDzxl8K0X5A47qFjpNVICmdRYKXIg/s1772/-B7BtoKd.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1772" data-original-width="1181" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcRam79rxAUgXiI_gJ_KMaK3F-sqllsPTssbaIMtqHlSLn732PpXancEybRR4LkGq5Nb3gN7pqxElZLd03URiul-sEoHPxYEm4AG9IY2y0PR0kFloNxZYutt2yWK0acwErGlHSFhDeQS9BtzSnlgfnjLBqBdykFtDzxl8K0X5A47qFjpNVICmdRYKXIg/s320/-B7BtoKd.jpeg" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwhL9399W54GnRvIzaxBOsueDUsWHRHt8eSmo8-gqszlVsS7CefJMnIp05WF2iZeZzeyAt1ngE4qu2UEOlPsvbEkSms3R4jAzGjBrXkWALY5CbAQFVIcB7inqHP-ew5nDFCtjjTOS558-A7esXFHxFBuA675wWwJGrqo6L3lkCvaKH2Dg1FPVqj4qucQ/s1772/J5_Vdi0T.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwhL9399W54GnRvIzaxBOsueDUsWHRHt8eSmo8-gqszlVsS7CefJMnIp05WF2iZeZzeyAt1ngE4qu2UEOlPsvbEkSms3R4jAzGjBrXkWALY5CbAQFVIcB7inqHP-ew5nDFCtjjTOS558-A7esXFHxFBuA675wWwJGrqo6L3lkCvaKH2Dg1FPVqj4qucQ/s320/J5_Vdi0T.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p>La compagnia di canto è forse l'anello meno convincente nonostante due nomi di calibro, forse non propriamente in serata. Kristina Kolar è <i>Turandot </i>da parecchi anni, eppure nell'<i>incipit</i> di <i>In questa reggia</i> ha avuto qualche problema tecnico e di intonazione che non è riuscita a far passare inosservato. Si è poi ripresa strada facendo, sfoderando tutta la tecnica e il volume che le è proprio. Il <i>Calaf </i>di Amadi Lagha squilla e attacca la sua parte come fosse una passeggiata, con generosità e forza anche se, ogni tanto, a tanta facilità di emissione negli acuti non corrisponde un'adeguata tecnica che lo sostenga nel registro centrale. La <i>Liù</i> di Ilona Revolskaia si riscatta nella sua aria finale <i>Tu che di gel sei cinta </i>dopo aver sostenuto una recita poco convincente e con un vibrato vocale non proprio piacevole da ascoltare. Adorabili - per fortuna, visto il peso che hanno nella vicenda - il <i>Ping </i>del grandioso Nicolò Ceriani (una delizia per le orecchie e per gli occhi vista la grande padronanza scenica), il <i>Pang </i>di Saverio Pugliese e il <i>Pong</i> di Enrico Iviglia: divertenti e musicalmente ineccepibili. Dominante il <i>Mandarino </i>di Italo Proferisce e adeguate le due Ancelle. Degli altri preferisco non dire.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIuuAmPUOkDLSb9e26Bwsk8cEiY0dzXxO0f6qNUgIu1iOCw76ydj7qH_ezH1O00kIeOBaIae1iYxgYrk7j8vk-2WWmvczIpApGUfubvi66xs2IAPnM1SHACAyTEg1pv6Sc8rtnpgX8JOPOw6HKZhFBXkGkoSwnhOw7hKnVEAn7vOdaN46FxLziQAD23g/s1772/4K29l7Xm.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1181" data-original-width="1772" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIuuAmPUOkDLSb9e26Bwsk8cEiY0dzXxO0f6qNUgIu1iOCw76ydj7qH_ezH1O00kIeOBaIae1iYxgYrk7j8vk-2WWmvczIpApGUfubvi66xs2IAPnM1SHACAyTEg1pv6Sc8rtnpgX8JOPOw6HKZhFBXkGkoSwnhOw7hKnVEAn7vOdaN46FxLziQAD23g/s320/4K29l7Xm.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheugHJv8LxGr1rHWQTwRA0NrmjO0at_m7HpAGhWk05e99R6obX0YeNOYfrch9ElQsvd8si0YMRnxqKeEsNPpGn3fpkbgpgF4013WNjOdU_-oFZn9hzau-JHggZLzc6wS5700POhts1t5-5oyJs55_NVryqyFEVwyGowwh_PXarrz2pQkaLT7qYXA68_w/s1772/9du8ODWY.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheugHJv8LxGr1rHWQTwRA0NrmjO0at_m7HpAGhWk05e99R6obX0YeNOYfrch9ElQsvd8si0YMRnxqKeEsNPpGn3fpkbgpgF4013WNjOdU_-oFZn9hzau-JHggZLzc6wS5700POhts1t5-5oyJs55_NVryqyFEVwyGowwh_PXarrz2pQkaLT7qYXA68_w/s320/9du8ODWY.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMuAEqEZOeHbZsgcIwKlvNouno9fxiHudfglfgZDXkkM0Fg7FQnm_QayqY1TKX0iRGlUwsvkkRdmjqeIx6jpEO9LmtaP17JWAHc1G2pSmwv0YHBRDCaX6KTpQouirxAhBzOEp7AjSuCBPwv-CCzyVAtUaI2kDu2K2L6bU1WO_l42egEUfw9MzcEiFOgg/s1772/JsoYgLjR.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMuAEqEZOeHbZsgcIwKlvNouno9fxiHudfglfgZDXkkM0Fg7FQnm_QayqY1TKX0iRGlUwsvkkRdmjqeIx6jpEO9LmtaP17JWAHc1G2pSmwv0YHBRDCaX6KTpQouirxAhBzOEp7AjSuCBPwv-CCzyVAtUaI2kDu2K2L6bU1WO_l42egEUfw9MzcEiFOgg/s320/JsoYgLjR.jpeg" width="320" /></a></div><p>Il pubblico triestino non sembrava quello di tante prime di casa, poco interessato e poco preparato. Anzi. Ha saputo risparmiarsi applausi inutili (no, dopo <i>Nessun dorma</i> non hanno resistito) e non si è lasciato andare ad ovazioni generiche o generose: potrebbe sembrare freddo ma mi ha dato invece l'impressione di aver perfettamente capito cosa avevano ascoltato e qual era il livello dei singoli artisti. Qualche <i>Buuu</i> al team creativo a mio avviso tutt'altro che meritato: ah, questi conservatori.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6J56syyp5ZDTtXsqGSIouM7fmx7gL1fbjYEwKH4pJPUArFy6bXCVa0exB9QMquFbXbJbHD3lluInmL0JZP-t5wfGdnYqKe_5g4Mt2UCz637CnX3E0wfJdLMjL_2FtBrL2uE6RPp0nlrIS3CSQhMi85SGgoPyVoqayYSSPJIBKIaTG8rKa1H7Kn9_euw/s1772/n-fwnpbp.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1772" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6J56syyp5ZDTtXsqGSIouM7fmx7gL1fbjYEwKH4pJPUArFy6bXCVa0exB9QMquFbXbJbHD3lluInmL0JZP-t5wfGdnYqKe_5g4Mt2UCz637CnX3E0wfJdLMjL_2FtBrL2uE6RPp0nlrIS3CSQhMi85SGgoPyVoqayYSSPJIBKIaTG8rKa1H7Kn9_euw/s320/n-fwnpbp.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-27014809329234297842023-04-25T16:08:00.005-07:002023-04-25T16:08:46.443-07:00ROBERTO BOLLE AND FRIENDS martedì 25 aprile 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDNCJ8EwbvF2owl6N2v4BEXi5RVDbFBs0DwFilUvGM4EUp0qNvIYEsXU2sKBuxOv83y15dXnenPsSAH-ZIy_T1axHQpkauh9r-2wW4GqeOnQ3NXp4YOnbCEhuWi1PN1kueeHBdBvOlgEGMJ2a3tsEq8IzrU_zoGxEoSbBG5ooBNS5_wU-20Ce0QlktlQ/s640/_DSC3961.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="447" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDNCJ8EwbvF2owl6N2v4BEXi5RVDbFBs0DwFilUvGM4EUp0qNvIYEsXU2sKBuxOv83y15dXnenPsSAH-ZIy_T1axHQpkauh9r-2wW4GqeOnQ3NXp4YOnbCEhuWi1PN1kueeHBdBvOlgEGMJ2a3tsEq8IzrU_zoGxEoSbBG5ooBNS5_wU-20Ce0QlktlQ/s320/_DSC3961.jpeg" width="224" /></a></div><a href="https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/roberto-bolle-and-friends-3195" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>ECCELLENZA. Di tutto, dalla qualità dei danzatori, alle scelte coreografiche.</p><p>LUNGIMIRANZA. Mettere assieme una serata che spazia dal passo a due del Don Chisciotte alle creazioni di Filip Kratz e Julian Nicosia, significa avere un progetto artistico, una direzione verso la quale andare chiara e interessante.</p><p>BELLEZZA. Tutto è stato bello stasera, tutto sprigionava bellezza.</p><p>PROFESSIONALITÀ. Innegabile sotto tutti i fronti: da quella degli interpreti a quella dei tecnici, dai titoli prima di ogni brano alle pianiste che hanno accompagnato diverse coreografie dal vivo.</p><p>OLIMPO. Questa sera eravamo lassù, seduti davanti a delle divinità.</p><p>Non starò a riportare cosa hanno danzato (trovate tutto al link Locandina dello spettacolo) ma posso dire che Vadim Mountagirov e Fumi Kaneko hanno toccato vette altissime nel passo a due dal terzo atto del Don Chisciotte: lui leggerissimo e potente, lei ammiccante e di innata classe; che Toon Lobach è un danzatore eccellente del NDT2 di cui sentiremo parlare a lungo, così come Casia Vengoechea, entrambi di gomma sia allo stato liquido che a quello solido; che Giada Rossi e Alessandro Riga rappresentano l'affiatamento ideale che vorremmo vedere in ogni coppia di danzatori; che Elisabetta Formento e Thomas Giugovaz hanno portato freschezza, gioventù e bravura; che Roberto Bolle ha intrapreso la giusta strada per questo suo momento di danzatore, apparendo in "<i>In your black eyes</i>" di Patrick De Bana, in cui è stato magistrale, intenso e toccante come mai prima.</p><p>Quando gli spettacoli raggiungono certi livelli non sono raccontabili, descrivibili: vanno visti, vissuti, assaporati. Andate a vedere questa edizione di Roberto Bolle and friends 2023 e mi ringrazierete. Unica nota critica: diffondere la danza, fare cultura, istruire, ammaliare, vuol dire consentire a molti, se non a tutti di accedere, di fruire della bellezza dell'arte. In quest'ottica calmierare il costo dei biglietti sarebbe un gesto degno di un vero artista come Roberto Bolle.</p><p><i>In chiusura, mi concedo un lusso. Thomas Giugovaz è stato un allievo di ArteffettoDanza, la struttura che dirigo e nella quale insegno assieme ad altri colleghi, dai sei anni fino al suo ingresso al secondo corso all'Accademia di Ballo del Teatro alla Scala. Ovviamente il bagaglio tecnico l'ha ricevuto a Milano, l'ha costruito confrontandosi con i compagni di corso prima e con i colleghi poi, ma siamo sicuri di averlo sostenuto da subito, riconoscendogli una presenza scenica naturale e accattivante, aiutandolo a coltivare una passione e a realizzare il suo sogno; Vederlo qui stasera, in mezzo al gotha della danza mondiale, beh...non ha prezzo! Bravo Tommy!!</i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjJWJoh3YC4IG6zQ1AUeI8ifiuoHuTuD1BR-blfaYyba0dh1uX2PY8STFUs9ObNIUdd7FGhhY5Qmya1jSAPCFKoLwmRJSDDcgTHdZw07sPY6jYcIu8sTmK0FOn27p9_0MTppUot_-axtPc4KbwmlWmIRqpYK_LUIH5gFt_u1uKnqGG535pTKFkBnWcpQ/s553/Thomas.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="375" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjJWJoh3YC4IG6zQ1AUeI8ifiuoHuTuD1BR-blfaYyba0dh1uX2PY8STFUs9ObNIUdd7FGhhY5Qmya1jSAPCFKoLwmRJSDDcgTHdZw07sPY6jYcIu8sTmK0FOn27p9_0MTppUot_-axtPc4KbwmlWmIRqpYK_LUIH5gFt_u1uKnqGG535pTKFkBnWcpQ/s320/Thomas.jpeg" width="217" /></a></div>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-29609248384478798172023-04-22T14:56:00.002-07:002023-04-22T14:56:26.851-07:00ORFEO ED EURIDICE venerdì aprile 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnGF9dvz5uoaLN5v8Xy9aeaxb5KRup9AMNxCRgsWEWcFB6CqfQXoZX16VSeP4hHvxZtEp6EH8-l2LzLgBdQ1GR6XUOFozY7pC6cuUHphvrmq_PcIYV0eox_tYFWGp4FWJ_zIrML21fIay2SjOGF3OoumzHnPlUI1kTZa_5DFTY_xjIOGq50cr86zMBZA/s3000/V0y88Lc.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1999" data-original-width="3000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnGF9dvz5uoaLN5v8Xy9aeaxb5KRup9AMNxCRgsWEWcFB6CqfQXoZX16VSeP4hHvxZtEp6EH8-l2LzLgBdQ1GR6XUOFozY7pC6cuUHphvrmq_PcIYV0eox_tYFWGp4FWJ_zIrML21fIay2SjOGF3OoumzHnPlUI1kTZa_5DFTY_xjIOGq50cr86zMBZA/s320/V0y88Lc.jpg" width="320" /></a></div> <a href="http://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/orfeo-ed-euridice-1#first-element" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Credo che in questi anni di maggior attenzione alle spese, dovremo abituarci a veder comparire l'<i>Orfeo ed Euridice</i> di Christoph Willibald Gluck nelle stagioni dei teatri d'opera italiani con sempre maggior frequenza. È un titolo conosciuto, ha solo tre solisti e quindi consente messe in scena parsimoniose. In più, in questa versione, i tre atti sono stati accorpati in 95 minuti filati di spettacolo, perfettamente digeribili per noi distratti spettatori odierni. In ogni caso, continuo a trovare quest'opera una noia infinita. <i>De gustibus</i>.</p><p>Premessa: adoro le riletture. Più sono moderne e dissonanti e più (quasi sempre) sono felice.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNqfOn69DTufpY07lNBu4K1OrphjofpNHFfN6POtllwoeChASN00dZ2xz3idRobNyZpvv_V8KgSsPTec4w0aXfap5P3lVY9GvPKmpHTEnwbcjTbyAjQMnewfSduyUhDUZdE8rZGF_thJ9eSFeWIzroUq_RKP9mZElbUFimPTX9AS_2npv11eSDVfzyUg/s3000/paparazzi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1999" data-original-width="3000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNqfOn69DTufpY07lNBu4K1OrphjofpNHFfN6POtllwoeChASN00dZ2xz3idRobNyZpvv_V8KgSsPTec4w0aXfap5P3lVY9GvPKmpHTEnwbcjTbyAjQMnewfSduyUhDUZdE8rZGF_thJ9eSFeWIzroUq_RKP9mZElbUFimPTX9AS_2npv11eSDVfzyUg/s320/paparazzi.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg16_gJ4Wz18xu12UVsPaeMxixsxNRD6qYgTPLcyqBvqvIUn3FmXHl0moG5cpXFb8ha7-JAV2DPyOMJoEblHg0pdNZUTHeZ-1AY3cD5xI9_zGBu4Mv30Vhw2NXft2cjqAxyQhahpxQTmqApZWn_2kyyzPEpp4iBvV-oYXBox0wBhNxW6SpO1JQkgxOQyQ/s3000/veglia%20funebre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1999" data-original-width="3000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg16_gJ4Wz18xu12UVsPaeMxixsxNRD6qYgTPLcyqBvqvIUn3FmXHl0moG5cpXFb8ha7-JAV2DPyOMJoEblHg0pdNZUTHeZ-1AY3cD5xI9_zGBu4Mv30Vhw2NXft2cjqAxyQhahpxQTmqApZWn_2kyyzPEpp4iBvV-oYXBox0wBhNxW6SpO1JQkgxOQyQ/s320/veglia%20funebre.jpg" width="320" /></a></div><p>Il regista Igor Pison attualizza la vicenda trasformando l'Orfeo cantore in una moderna rockstar la cui compagna Euridice, per l'invadenza di paparazzi, sparisce nel mezzo di un inseguimento. Cosa le sia successo non l'ho ben capito: forse la stessa fine di Lady D o forse un suicidio ma la ritroveremo comunque morta. Il resto della vicenda segue ovviamente il testo e il libretto di Ranieri de’ Calzabigi, anche se non tutto sembra giustificato senza difficoltà. Apprezzo molto il tentativo di Pison di avvicinare l'opera a noi, permettendoci un'identificazione impossibile con pepli, furie e fiamme dell'inferno ma ci sono troppi ma. La scena così vissuta, scrostata, in una casa dove sulle pareti ci sono ancora i segni di quadri che non ci sono più, poco ricorda quella di una celebrità da rotocalco ma piuttosto la soffitta di Marcello ne <i>La Bohème;</i> la superficialità del dolore di Orfeo è raccapricciante; Amore fa prudere le mani. Ed è meglio se mi fermo perché più ne scrivo e sforzo la memoria, più sento nodi salire al pettine, al contrario della sensazione che, alla fine dello spettacolo, mi aveva lasciato un senso di piacevolezza. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk099bygoCnQKWykOncKlx4BSNrQ2N6JC0ubiOUNGwvBKkMd4sVfZ-RbfvRL3vjMa8ULw8I9Om7WbEWWrNCE6ZMMavIXREJ2v1ZBYYe9_PC1xwz8euhyKQpdBVg3lsD72TbNKALrsFjuDEVlE0jSDl4sQMiy4x8rGbyGACtucFxjbZz5VCfFl19GUhDQ/s3000/vy9fBrg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1999" data-original-width="3000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk099bygoCnQKWykOncKlx4BSNrQ2N6JC0ubiOUNGwvBKkMd4sVfZ-RbfvRL3vjMa8ULw8I9Om7WbEWWrNCE6ZMMavIXREJ2v1ZBYYe9_PC1xwz8euhyKQpdBVg3lsD72TbNKALrsFjuDEVlE0jSDl4sQMiy4x8rGbyGACtucFxjbZz5VCfFl19GUhDQ/s320/vy9fBrg.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYhuw-19DTMXLkzhxKBL9qxdDZobC0yj6BbFp14Xx5oAIVeecspIkZxbkPmB_osj_PNrRcVB-QCZrJWMbfFGtJ4hTY9K3SfHbVsPV5JZ2glSbuo0YwXLavqSTQFdyWcg--bM0vGQH-e8PKtG_SLfGyFMj8o-udEEhTHmiEjRXgcB5q4O4jTynZ91LFvA/s3000/yZq9S03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1687" data-original-width="3000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYhuw-19DTMXLkzhxKBL9qxdDZobC0yj6BbFp14Xx5oAIVeecspIkZxbkPmB_osj_PNrRcVB-QCZrJWMbfFGtJ4hTY9K3SfHbVsPV5JZ2glSbuo0YwXLavqSTQFdyWcg--bM0vGQH-e8PKtG_SLfGyFMj8o-udEEhTHmiEjRXgcB5q4O4jTynZ91LFvA/s320/yZq9S03.jpg" width="320" /></a></div><p>Ho trovato l'allestimento scenico di Nicola Reichert interessante, anche se inquietante e poco funzionale, soprattutto per il grande oblò sul soffitto che, nei momenti dove il canto avveniva al centro del palcoscenico, riduceva notevolmente il volume vocale degli interpreti. I costumi erano irrispettosi per le fisicità degli artisti, riducendoli tutti ad un <i>kitsch</i> per nulla ironico. Erano veramente strabilianti le luci, capaci di cambiare il colore delle pareti e di sottolineare, scolpire situazioni e persone ma non c'è traccia di chi ne sia stato artefice né sul programma di sala, né sul sito. La parte coreografica, realizzata da Lukas Zuschlag, è stata molto ben danzata da Ursa Vidmar e Goran Tatar anche se nel lungo blocco del terzo atto era forse troppo didascalica, rispetto a quanto già successo, non apportando molto altro alla narrazione se non bellezza e qualità.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEievQH979cer7lei1trAZOMeFhMaJtc8CKYFuoq5lCGQJhur3zW45S7nlhOaj59pwBN09cX_EHsaEEWQp-MMJlV8BTW8axqxbOhIGQPg2bEIkJUmlgzcRLksuwrSH4fw1RdFaEGM5wFsmiMa2SGKjGSPBsH8BeVGUvWhKIQiylXMTN020qTJ_M_YmnKCw/s3000/vodlJzv.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1687" data-original-width="3000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEievQH979cer7lei1trAZOMeFhMaJtc8CKYFuoq5lCGQJhur3zW45S7nlhOaj59pwBN09cX_EHsaEEWQp-MMJlV8BTW8axqxbOhIGQPg2bEIkJUmlgzcRLksuwrSH4fw1RdFaEGM5wFsmiMa2SGKjGSPBsH8BeVGUvWhKIQiylXMTN020qTJ_M_YmnKCw/s320/vodlJzv.jpg" width="320" /></a></div><p>La parte musicale ha visto trionfare in casa Daniela Barcellona, forse l'<i>Orfeo</i> dei nostri giorni, ineccepibile e indiscutibile sotto tutti i punti di vista. L'<i>Euridice</i> di Ruth Iniesta ha saputo tenere testa a cotanta partner senza apparenti difficoltà. Meno a proprio agio <i>Amore</i> interpretato da Olga Dyadiv. Notevole la prestazione, anche scenica, del coro del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, condotto magistralmente da Paolo Longo che, in quanto a volume, riesce a farli sembrare vocalmente più di quanti sono. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhonugXcOyrj6wy24CsWFQ3KJg0UY8-FpCGcO6UdGUulWOhg3Sr08nV2y6PTTJhf89AawmebWLQTz0Q-249rnV8mCz_EMZMwiDC5oFkpW_dfhkJJiN2w016YNv9weO_iPXXus8EClkBmPdgsIiDz8_131mUm92Wf8svNnL3pfKSTByC6TDiIm_5EQm9gQ/s3000/iQGkBPi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="1999" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhonugXcOyrj6wy24CsWFQ3KJg0UY8-FpCGcO6UdGUulWOhg3Sr08nV2y6PTTJhf89AawmebWLQTz0Q-249rnV8mCz_EMZMwiDC5oFkpW_dfhkJJiN2w016YNv9weO_iPXXus8EClkBmPdgsIiDz8_131mUm92Wf8svNnL3pfKSTByC6TDiIm_5EQm9gQ/s320/iQGkBPi.jpg" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rZs3SoA1QdJK9segJ13JtSKIUqwXx7Ck1Ilg5YyG3JygZQYqlVTJ15JhtC9QBZUOj-28ZLIx6RmSPp4Xf2bJZCnp28hnjm2UiKogyn0nyrLqBFtJKyxG_fJOz-pxervzxemi6PL4ruA7GapPkaHdg_ESUL7IuI4BM7kKdj44D68a6_FplWwGuAqPug/s3000/vy9fBrg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1999" data-original-width="3000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rZs3SoA1QdJK9segJ13JtSKIUqwXx7Ck1Ilg5YyG3JygZQYqlVTJ15JhtC9QBZUOj-28ZLIx6RmSPp4Xf2bJZCnp28hnjm2UiKogyn0nyrLqBFtJKyxG_fJOz-pxervzxemi6PL4ruA7GapPkaHdg_ESUL7IuI4BM7kKdj44D68a6_FplWwGuAqPug/s320/vy9fBrg.jpg" width="320" /></a></div><p>In buca d'orchestra a dirigere questa partitura è stato chiamato Enrico Pagano che strada facendo ha dimostrato crescente sensibilità e delicatezza, privilegiando sottovoce e rallentando, a beneficio delle interpreti e di noi pubblico, riportando a galla intimismi e delicatezze che il chiassoso allestimento ha spesso svilito.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0xa5dMZaxnwFJfIYwucRIt17cemX_vIEW1ykF1wJbNdQv_KnXwzOCo4xvBkoVEG3ff8LkeJOoCw_X_UVHiHoVZdAMzEzAo6drFlEB6MZWfsL7F9wdYQ_-igGfcMcaVCcC5hpW1AN5fgk3cMnWKKsN5YdUEyULijwOmBqzVuNdI4hkomL1AjDEqzrxSw/s3000/enrico%20pagano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1999" data-original-width="3000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0xa5dMZaxnwFJfIYwucRIt17cemX_vIEW1ykF1wJbNdQv_KnXwzOCo4xvBkoVEG3ff8LkeJOoCw_X_UVHiHoVZdAMzEzAo6drFlEB6MZWfsL7F9wdYQ_-igGfcMcaVCcC5hpW1AN5fgk3cMnWKKsN5YdUEyULijwOmBqzVuNdI4hkomL1AjDEqzrxSw/s320/enrico%20pagano.jpg" width="320" /></a></div><p>Sala pienotta, pubblico assolutamente immobile e ipnotizzato fino alla fine di <i>Qual vita è questa mai </i>dove si abbandona ad un applauso timido per Euridice. Grandi applausi e ovazioni per l'arcinota <i>Che farò senza Euridice </i>e, incredibilmente trattandosi di danza, anche a metà delle danze per i due interpreti sloveni!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_l_DyYLo-JxvhrKyJ9P0hbuqqTZTHKVQo2sEdQAyCWpzTukh9He6LwNycom1Shp7Ilg_U2gzU6JJd9FPBYkNabrnkKJVAhK_y1Z5k5gMIeI-RjQlKaGp_cRJc5M6eRMm2Z5Mr6NohVa2wUFm848ujuWD3s9p7Lnv6tbyO4gp7_uTiMb4q1MqjLb7_Q/s3000/GmDJVkJ.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1687" data-original-width="3000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_l_DyYLo-JxvhrKyJ9P0hbuqqTZTHKVQo2sEdQAyCWpzTukh9He6LwNycom1Shp7Ilg_U2gzU6JJd9FPBYkNabrnkKJVAhK_y1Z5k5gMIeI-RjQlKaGp_cRJc5M6eRMm2Z5Mr6NohVa2wUFm848ujuWD3s9p7Lnv6tbyO4gp7_uTiMb4q1MqjLb7_Q/s320/GmDJVkJ.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-52888091869934520012023-04-19T14:57:00.003-07:002023-04-19T14:57:46.369-07:00BELLANDA SUITE 6 domenica 16 aprile 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidOZyI5JuKSNPxm8_vgNLpd_1TOPib26ueCZt239xxy_PpGSBegKGFFM9wgPtAoBkhyzUxaEiQ7Q-b_Is2Nmh2VHWNwtyb11ocGMTIGkL6IacggBSwT6W3qdJEcvUeVGqmDKh-ctHtrknrUuCKcJzfWENagqjqmPP_Ew9ZXuTd-j_OyErO9okgOed5kg/s960/Simposio%201.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidOZyI5JuKSNPxm8_vgNLpd_1TOPib26ueCZt239xxy_PpGSBegKGFFM9wgPtAoBkhyzUxaEiQ7Q-b_Is2Nmh2VHWNwtyb11ocGMTIGkL6IacggBSwT6W3qdJEcvUeVGqmDKh-ctHtrknrUuCKcJzfWENagqjqmPP_Ew9ZXuTd-j_OyErO9okgOed5kg/s320/Simposio%201.jpg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.bellanda.company/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>È stata una duplice e bellissima sorpresa quella che ho vissuto domenica scorsa. La prima quella di scoprire un luogo nuovo, ricco di fascino e di storia. La seconda è in verità una conferma: quella di una piccola e giovane realtà locale di qualità</p><p>Il MuCa - Museo della Cantieristica di Panzano - è uno spazio ricavato in una piccola parte di quello che una volta era l'Albergo Operai costruito dalla famiglia Cosulich, nell'ambito del più vasto progetto di offrire ad operai, impiegati e dirigenti, abitazioni moderne, servizi di qualità e spazi di aggregazione, oltre al lavoro nei cantieri di proprietà, come a Rosignano Solvay o al villaggio Olivetti a Ivrea. Gli spazi, magnificamente restaurati e riaperti, ospitano principalmente una ricostruzione della vita dell'epoca, i modelli di quanto costruito in questo primo secolo abbondante di attività e gran parte delle tele che abbellivano il Teatro di Panzano, bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale e mai più ricostruito, ad opera di un pittore che amo molto: Vito Timmel. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnJnoNfVUBYkEWgDS-MH5EBjOSFyTuyVdx8Wo51HcbytmJed0hCiU03JE_4isw46VE_pkqQAykmWDX38lDewhjYXquuIy8lYfNekaqdl728uTArQG1SF9WDJf_pC_bQdxppJ2VCnuACAS4RMJID8kucAtQppHuJax0AAnXKv1dPYjt9ydkawKwvf0j3Q/s1024/Storiadelmuseo-1-1024x576.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnJnoNfVUBYkEWgDS-MH5EBjOSFyTuyVdx8Wo51HcbytmJed0hCiU03JE_4isw46VE_pkqQAykmWDX38lDewhjYXquuIy8lYfNekaqdl728uTArQG1SF9WDJf_pC_bQdxppJ2VCnuACAS4RMJID8kucAtQppHuJax0AAnXKv1dPYjt9ydkawKwvf0j3Q/s320/Storiadelmuseo-1-1024x576.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzovbEVbnqmaTFbJcJtp_elQECL2eIbstJXvvQCh7KjisJ61vAYTTa6J4yWvQdM1KxrW7NT0E4dcNGNXVLL4nXumjCBK3BqS3wia0EnhCHM8Abe3h-Ku_6iuWgVDn1RK-jF6ZOdNHN2KsVQXzrcinV9CGYcaEte71II_Ij1dllgmyh0-UCq5uaUvywDg/s1024/Storiadelmuseo-2-1024x576.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzovbEVbnqmaTFbJcJtp_elQECL2eIbstJXvvQCh7KjisJ61vAYTTa6J4yWvQdM1KxrW7NT0E4dcNGNXVLL4nXumjCBK3BqS3wia0EnhCHM8Abe3h-Ku_6iuWgVDn1RK-jF6ZOdNHN2KsVQXzrcinV9CGYcaEte71II_Ij1dllgmyh0-UCq5uaUvywDg/s320/Storiadelmuseo-2-1024x576.jpg" width="320" /></a></div><p>In questo spazio ha avuto luogo la prima tappa del Festival Bellanda Suite, in scena dal 2016. Tre le coreografie presentate ma mi soffermerò su due.</p><p>La prima è un assolo creato da Jessica D'Angelo che ci ha fatto scoprire e vivere la sala dove sono esposte le tele di Timmel, di cui scrivevo prima. Inizia lento, ipnotico, per poi accelerare e incalzare sempre più, cambiando totalmente registro ma sottolineando sempre la grazia e la forza dell'interprete. Sembrava quasi un <i>site specific</i> (una creazione fatta appositamente per un certo luogo) quando Jessica ha iniziato a chiamare dei nomi, diversi da quelli scritti sulle tele di Vito Timmel ma che sembravano un eco a quello che vedevamo e sentivamo: magico!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBIcM0Q8DKxAKXZw0BTps1MD3l9-Zj31jcxlsX9cu4Ci9WlPQETCG_pmdZYkrB8VElb2yYit2MakToQ5BqDWxIDQ78Z8UXiGRXT86ZkSnemcS57pMKB8p581319OKdENQwDmL1NSC4YO_vrvYsSl6UzjuXNlc-9YeLZZacpz8x9tRNOsgsBtTDrYQLBg/s2040/Jessica1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2040" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBIcM0Q8DKxAKXZw0BTps1MD3l9-Zj31jcxlsX9cu4Ci9WlPQETCG_pmdZYkrB8VElb2yYit2MakToQ5BqDWxIDQ78Z8UXiGRXT86ZkSnemcS57pMKB8p581319OKdENQwDmL1NSC4YO_vrvYsSl6UzjuXNlc-9YeLZZacpz8x9tRNOsgsBtTDrYQLBg/s320/Jessica1.jpg" width="241" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_d6SjvxiXD8vkT9prR7_kHZPIDJQQoj4lWnNZ35eW0iQTC050_XIFujy8N5x1izDRsG1Ph2VBqgOmiN3dtEcyUREPztlLN8SWUsWRIZLkiUDskuUePZRqOxqdyGWkwD4Xaqo6zxIZoI1a8VEMesccbJIHkgH_ee3_Ft94Z61Xz4BtsM3CbLGpT0D8BA/s2040/Jessica2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2040" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_d6SjvxiXD8vkT9prR7_kHZPIDJQQoj4lWnNZ35eW0iQTC050_XIFujy8N5x1izDRsG1Ph2VBqgOmiN3dtEcyUREPztlLN8SWUsWRIZLkiUDskuUePZRqOxqdyGWkwD4Xaqo6zxIZoI1a8VEMesccbJIHkgH_ee3_Ft94Z61Xz4BtsM3CbLGpT0D8BA/s320/Jessica2.jpg" width="241" /></a></div><p>Ho visto diverse coreografie di Giovanni "Gava" Leonarduzzi, sin dai suoi inizi come protagonista della scena <i>hip hop</i> e della <i>break dance</i> locale, ma è la fase successiva più dedita alla ricerca coreografica quella che mi piace maggiormente della sua creatività: il suo ricercare un movimento rotondo, privo di spigoli e di stacchi. Non lo avevo ancora visto in coppia con Lia Claudia Latini ma credo che la di lei formazione, più accademica immagino, abbia influenzato positivamente la ricerca di fluidità di Gava. Fatto sta che <i>Simposio</i>, il duetto che hanno presentato è un piccolo, meraviglioso capolavoro. Cattura lo sguardo sin dal primo approccio tra i due e non ha un solo attimo di calo di tensione: lift originalissimi, fusioni di corpi in posizioni inaspettate e inimmaginabili, gestione dell'altro in totale abbandono e fiducia e poi rotoli e salite e discese che non saprei neanche come raccontare se non invitandovi a vederli, viverli, assaporarli alla prima occasione possibile: bravissimi!</p><p>Non resta che aspettare e seguire le altre tappe del festival: il 16, 17 e 18 giugno a Cormons e il 15, 16 e 17 settembre a Gradisca d'Isonzo</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimTiNwh6qn4z4H_AH5i08DPQtJ2U60xjpl9TqDdGAI8g557auhsPy5sU4coVTG7laqpfkLfUPy9ajzRpQf0TS_5wTcfsLwOhvzNo6cBqK0QdPIgg1fRgkRT8HUdUq5mdMyrgtICB9aJQNcB6oqbgKz4wMi_TnB8ru4K9Kwf4zKoz8jLQPyY-m7atBEfQ/s960/Simposio21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimTiNwh6qn4z4H_AH5i08DPQtJ2U60xjpl9TqDdGAI8g557auhsPy5sU4coVTG7laqpfkLfUPy9ajzRpQf0TS_5wTcfsLwOhvzNo6cBqK0QdPIgg1fRgkRT8HUdUq5mdMyrgtICB9aJQNcB6oqbgKz4wMi_TnB8ru4K9Kwf4zKoz8jLQPyY-m7atBEfQ/s320/Simposio21.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-31509901045541724552023-04-17T13:45:00.002-07:002023-04-17T13:48:56.309-07:00LJUBEZEN sabato 15 aprile 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOX4twfF0QXaUoKKlXvRECQHvBehTHYA6QxuKnx4FlQfkER5dOqyFlr0psRY4qnJXRIVB8EQxPsYmsBwo-eUdnvAaRFOLt3ZUbKaDItj-otNbhohYh9vTGC8yCxyLEn3VdKSs8dPVAqT3aoJ5qvk9gbEv3y3jYneNLK57M_jvyaCdpwrc5G2DbdjQaeg/s900/Ljubezen-14-4-2023-15.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOX4twfF0QXaUoKKlXvRECQHvBehTHYA6QxuKnx4FlQfkER5dOqyFlr0psRY4qnJXRIVB8EQxPsYmsBwo-eUdnvAaRFOLt3ZUbKaDItj-otNbhohYh9vTGC8yCxyLEn3VdKSs8dPVAqT3aoJ5qvk9gbEv3y3jYneNLK57M_jvyaCdpwrc5G2DbdjQaeg/s320/Ljubezen-14-4-2023-15.jpg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.opera.si/en/programme/event/balet/love/" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Insisto: il talento di Renato Zanella si sprigiona qundo si esprime nell'astratto. Così come in questa serata, per la compagnia della SNG di Lubiana della quale è anche Direttore, intitolata <i>Ljubezen </i>(Amore) che riunisce due partiture estremamente complicate: <i>Verklärte Nacht </i>(Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg e <i>Das Lied von der Erde</i> (Il canto della Terra) di Gustav Mahler.</p><p>Per cominciare ho la sensazione che la serata scorrerebbe meglio con i titoli invertiti, chiudendo quindi con Mahler. Ed è così che ve la racconterò, in perfetta <i>escalation</i>. </p><p><i>Das Lied von der Erde</i> non mi ha pienamente convinto, né soddisfatto. Il sito della SNG la descrive così: "<i>Canto della terra di Renata Zanella è uno spettacolo di danza in stile neoclassico. L'interpretazione mistica di un viaggio nel passato ci ricorda di riscoprire il valore della natura e tutti quei valori che si sono persi nel presente." </i>Faccio sempre più fatica a trovare un nesso tra quello che i coreografi scrivono nei programmi di sala e quello che poi mettono in scena. Ho visto un nugolo di danzatori in cappotti e cappelli neri, dotati di valige retrò; lo stesso gruppo far finta di essere bambini ridanciani e scherzosi; coppie, trii e ensemble di danzatori fare varie cose che poco mi sembrava avessero a che fare con quanto scritto sopra. Intendiamoci, stavolta la danza c'è ed è ben interpretata dagli ottimi artisti della compagnia slovena. Ma ho l'impressione che il collante tra la descrizione e il danzato sia quasi inesistente, a parte il finale dove si svela cosa c'è in un misterioso panno bianco: sulle mani congiunte di due danzatori, alcuni colleghi pongono della terra, su cui poi verrà poggiato un prezioso, verdissimo bonsai.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8GcUZF2HX8ZQ5OELP7-rLYJR6CVc5sB-EvO4zb8lNENuGhuAtFyCuy6SVZVjYWNdnXplt-jRhsZdiyZqtfcZDBshooisUD3bHqfJn1GpRtrU93jz38P2ujMk_L6aVG-5_Oa4aB-z4V47mOQjzCEHympPDArLGp0fxnEfaXps-hRwDOZOUR0hD2_LL9Q/s900/Ljubezen-14-4-2023-4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8GcUZF2HX8ZQ5OELP7-rLYJR6CVc5sB-EvO4zb8lNENuGhuAtFyCuy6SVZVjYWNdnXplt-jRhsZdiyZqtfcZDBshooisUD3bHqfJn1GpRtrU93jz38P2ujMk_L6aVG-5_Oa4aB-z4V47mOQjzCEHympPDArLGp0fxnEfaXps-hRwDOZOUR0hD2_LL9Q/s320/Ljubezen-14-4-2023-4.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib865oW1-qHivSk4HAOzSjZymhPN0Jbhce7Uu4CZFSXh_k3hZVv2VtVficgCrKfO-xoPsNtvTBtSE7iDrF5hnyHcSaJyvSy2DB1OqufZ-ovpY2PVLrddK1QdvNMIwxIf5IRz01CR_5_rfQ_W0c-qQWobj-3hYwPEpMb9dkjF6x8bQW-Ai-0GO_sYv0mg/s900/Ljubezen-14-4-2023-1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib865oW1-qHivSk4HAOzSjZymhPN0Jbhce7Uu4CZFSXh_k3hZVv2VtVficgCrKfO-xoPsNtvTBtSE7iDrF5hnyHcSaJyvSy2DB1OqufZ-ovpY2PVLrddK1QdvNMIwxIf5IRz01CR_5_rfQ_W0c-qQWobj-3hYwPEpMb9dkjF6x8bQW-Ai-0GO_sYv0mg/s320/Ljubezen-14-4-2023-1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj53U8BwpmX3zrOUi50UuEc1TlJ2zjAKkC0evqWdM1Lh2GBO1SBvAK5CdsrM3v-2Wwu6fFRQlG6aif8Vnms71mouWv5dyzlX2Y7tarI6KGWsN1QC9_Sia8s-wS92_XpyUCuCuDfkodgda3UcGteSNMaGziyyUtcWgcuFCuFDUTW5nZWhfTaSDwbN4Z09A/s900/Ljubezen-14-4-2023-16.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj53U8BwpmX3zrOUi50UuEc1TlJ2zjAKkC0evqWdM1Lh2GBO1SBvAK5CdsrM3v-2Wwu6fFRQlG6aif8Vnms71mouWv5dyzlX2Y7tarI6KGWsN1QC9_Sia8s-wS92_XpyUCuCuDfkodgda3UcGteSNMaGziyyUtcWgcuFCuFDUTW5nZWhfTaSDwbN4Z09A/s320/Ljubezen-14-4-2023-16.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Alle parti corali già citate e poco chiarificatrici per la narrazione, si controbilanciano diversi duetti, molto ben danzati, per tre coppie composte da Anastasia e Denis Matvienko, Ana Klasnja e Filip Juric, Nina Noc e Lukas Zuschlag. Bene anche i quattro solisti Lukas Bareman, Matteo Moretto, Aleks Theo Sisernik e Yuki Seki.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHF6SxrZ3Chbv99qq7Vmq3B0jDAYbORZ5QK_EdC7c72WTu7wSswTuf2Kn9wmLe3PD32XB9SB_t-mHxK1rOjtSdTSnmtIN0xUUiWRAtA8Rc55SnX3PbDpCaiyLgtLcnFAEYPpBClvKSe5nQM-WaFSlZQ13y12Zx24BWBX3KfXSxAPhfP_gEGdbH8xU3Lw/s900/Ljubezen-14-4-2023-18.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHF6SxrZ3Chbv99qq7Vmq3B0jDAYbORZ5QK_EdC7c72WTu7wSswTuf2Kn9wmLe3PD32XB9SB_t-mHxK1rOjtSdTSnmtIN0xUUiWRAtA8Rc55SnX3PbDpCaiyLgtLcnFAEYPpBClvKSe5nQM-WaFSlZQ13y12Zx24BWBX3KfXSxAPhfP_gEGdbH8xU3Lw/s320/Ljubezen-14-4-2023-18.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Mi è piaciuta moltissimo, invece, la trasposizione coreografica di Zanella della Notte trasfigurata di Arnold Schonberg: lieve, poetica, vibrante dove </span><i style="text-align: left;">"in primo piano è posto il tema dell'amore, padrone della nostra vita, del suo continuo mutamento e della sua immortalità". Q</i><span style="text-align: left;">uesta suggestione era presente anche in scena, con il pregio di mettere in evidenza le notevoli qualità tecniche e artistiche di una strepitosa Tasja Sarler nel ruolo della Vanità, sempre più salda, convincente e avvincente: brava! Assieme a lei, svetta Tiasa Kmetec, elegante e regale come non mai, in un ruolo che le calza a pennello, accompagnata dall'intenso e inossidabile Kenta Yamamoto: ma bene anche tutti i solisti e tutto il resto della compagnia.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTuAIf_UE8JE7VMOsoTZtFxuXXX4s0HNUEgMVHAgWkhBmckXzjhnr4KqaDyM1QSNoyWLXT4VQL1Yhyz_X9-Ue8aEiNsZhuzybhvOjO0HXpRF1P6h-E9GMOD7nW4woRJ0rmUbUPS-_tmdZTJVQVBglFQXnOLIcuSX0LV6w3CAeD5EArc60QH2hDQG1ExA/s900/Ljubezen-14-4-2023-13.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTuAIf_UE8JE7VMOsoTZtFxuXXX4s0HNUEgMVHAgWkhBmckXzjhnr4KqaDyM1QSNoyWLXT4VQL1Yhyz_X9-Ue8aEiNsZhuzybhvOjO0HXpRF1P6h-E9GMOD7nW4woRJ0rmUbUPS-_tmdZTJVQVBglFQXnOLIcuSX0LV6w3CAeD5EArc60QH2hDQG1ExA/s320/Ljubezen-14-4-2023-13.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZXyn5CBe8cPjhhBOZQiNTY7DoZBWjpodss4ozW1a9JJ9EVqVeV16avmHXbxMkbrbDjeMMEIX0RcayPGMmlSVqZXsfhn8fJbAX4PilCtxJuZTNDVF2cyKN0BtzcmrGenQEAZ3RtP5ITcX4gLtz_G86FIbrwIS7tuxHI_VkRsCAnZlHV8ZlV6monaPLcg/s900/Ljubezen-14-4-2023-17.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZXyn5CBe8cPjhhBOZQiNTY7DoZBWjpodss4ozW1a9JJ9EVqVeV16avmHXbxMkbrbDjeMMEIX0RcayPGMmlSVqZXsfhn8fJbAX4PilCtxJuZTNDVF2cyKN0BtzcmrGenQEAZ3RtP5ITcX4gLtz_G86FIbrwIS7tuxHI_VkRsCAnZlHV8ZlV6monaPLcg/s320/Ljubezen-14-4-2023-17.jpg" width="320" /></a></div><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div>L'orchestra della SNG regge bene l'impegnativa prova di misurarsi in delle composizioni prettamente sinfoniche, mostrando diversi solisti di grande valore, diretti con maestria dalla bacchetta di Mojca Lavrencic, capace di esaltare la qualità dei suoi orchestrali, di leggere con cura e rispetto queste due pagine del 900 musicale mitteleuropeo e di non trascurare gli artisti sul palco, inclusi il tenore Branko Robinsak e la potente Nuska Drascek, mezzo soprano di bel colore e grande tecnica.</span></div><p>Sala quasi piena, pubblico generosamente plaudente.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWcDQih_ZQEqDvyRMGuTKDS_EYEOKdhq9JLHaQCfQQesqMdGH7pX7py123gwnULpfvSioTpPkVQ1MiJI3QH7Iq8z11a6VI1zeIQey_3j6aN0SU0QanvxhZvGUyYWsgmJ66RZIcP_nzTDCjblUgX5qlSsrrhWSGjtDFZlotRcbpnTQs08DLgJj5Ks6U6Q/s900/Ljubezen-14-4-2023-20.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWcDQih_ZQEqDvyRMGuTKDS_EYEOKdhq9JLHaQCfQQesqMdGH7pX7py123gwnULpfvSioTpPkVQ1MiJI3QH7Iq8z11a6VI1zeIQey_3j6aN0SU0QanvxhZvGUyYWsgmJ66RZIcP_nzTDCjblUgX5qlSsrrhWSGjtDFZlotRcbpnTQs08DLgJj5Ks6U6Q/s320/Ljubezen-14-4-2023-20.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-66797434148155191832023-04-15T15:07:00.004-07:002023-04-15T15:17:23.529-07:00HANDS DO NOT TOUCH YOUR PRECIOUS ME venerdì 14 aprile 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjEwsY-nuI2KzjL6wjRqC6xC2YW3fVyZJlKHckhFPLy77AyukfJ1saYOpivAjGCxfo7H8b5eEYSxcUwtoRVNSene3wIBlnzCqgf_XGdyEUtH4ghLID18EePBTkJ2SUTpyaV1fdTRqCL-tCbpcvXAk7OyeZhFtwXFO63FG75Hhw6LILUQRAjq85xxar9Q/s2500/%C2%A9%20Marco%20Caselli%20-%20Teatro%20Comunale%20Ferrara.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1667" data-original-width="2500" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjEwsY-nuI2KzjL6wjRqC6xC2YW3fVyZJlKHckhFPLy77AyukfJ1saYOpivAjGCxfo7H8b5eEYSxcUwtoRVNSene3wIBlnzCqgf_XGdyEUtH4ghLID18EePBTkJ2SUTpyaV1fdTRqCL-tCbpcvXAk7OyeZhFtwXFO63FG75Hhw6LILUQRAjq85xxar9Q/s320/%C2%A9%20Marco%20Caselli%20-%20Teatro%20Comunale%20Ferrara.jpeg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.cd-cc.si/en/culture/theatre-and-dance/wim-vandekeybus-ultima-vez-kvs-hands-do-not-touch-your-precious-me" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><div style="text-align: left;"><div>Cronaca di una serata che mi ha lasciato perplesso.</div><div>Una ventina di anni fa ero rimasto completamente affascinato da <i>Blush</i> di Wim Vandekeybus con la sua compagnia Ultima Vez, visto sempre qui, allo Cankarjev dom di Lubiana. Era uno spettacolo forte, anticonformista, visionario, ribelle, spregiudicato. Quindi sono arrivato sicuramente con molte aspettative.</div><div><br /></div><div>L'inizio di questo <i>Hands do not touch your precious Me </i>è leggero con un uomo e una donna, abbigliati in gonna e camicetta bianca che svolazzano per il palco come bambini spensierati o come uccellini a primavera. </div><div>Tant'è. </div><div>Infatti lei si schianta su un pannello che chiude il finale destro della scena, come capita a qualche volatile contro le superfici vetrate. Si riprende ma qualcosa cambia. Abbandona lui a testa in giù su un mucchio di quello che sembra fango e fieno posto sul proscenio sinistro. E di lui ci dimentichiamo perché parte la bella e forte danza di Vandekeybus e dei suoi splendidi danzatori. Che dura meno di dieci minuti, ad occhio. </div><div>Splendida. </div><div>È fortunato ad avere dei danzatori così: dediti e spericolati, malleabili e creativi, presenti e dotati di forti personalità. Meritano di essere nominati tutti: Lieve Meeussen, Maria Kolegova, Mufutau Yusuf, Borna Babic´, Maureen Bator, Davide Belotti, Pieter Desmet, Anna Karenina Lambrechts e lo stesso Wim Vandekeybus. Poi lo sguardo viene attratto dal danzatore a testa in giù che, nel frattempo, si sta trasformando in un essere primordiale e mefistofelico di fango e stoppa (è un grandioso Olivier de Sagazan). La danzatrice di prima diventa una sorta di Caronte che traghetta uno dopo l'altro tutti i danzatori nell'altro mondo. Tutti vengono trasformati, "unti" dal primo trascinatore e ricoperti di questa materia primordiale, spesso mista ad un'altra di impressionante colore rosso.</div><div>Dettagli e fermi immagine vengono ripresi a turno dagli interpreti per essere poi proiettati sul pannello di cui sopra, a mostrare dettagli che altrimenti perderemmo, come il feticcio simil voodoo o alcune espressioni stravolte e spaventate dei danzatori. Alla fine i traghettamenti sono compiuti e tutti assieme creano in proscenio le ennesime "maschere di fango" con cui annullano i propri lineamenti (non posso immaginare la fatica per respirare!). Dopo aver attinto alle viscere del capobranco, trasformato nel feticcio vivente che aveva prima creato e visto ingrandito in video, si spostano verso il pannello, che intanto si è trasformato in una tavola da pranzo, sulla quale avviene un banchetto, suggerito nel dettaglio da una proiezione dall'alto, che sembra piuttosto un rito sacrificale, dove si mangiano carni che preferiamo non sapere di che natura siano.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjSn7X1-Ot-oqrG8KC-NfzvV6ipFkEv8FlmACFmjkUW9LtnKspY6jhl7M6QK01DtVOf9rKgPDlL_Iq3QAvBpRcZ4mRlcn6T9_tGGr2kxJ8RGafFECXO2Hm4iNDXD19ZM374WdiayHIWq80q5Vcd_8o9noGrmbdiU_9yRLIzexXCa9-PrSoOvaTa_l3-A/s4624/Hands%20do%20not%20touch%20your%20precious%20Me%20(1)%20Ferrara%20%C2%A9%20Wim%20Vandekeybus%20copy.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3198" data-original-width="4624" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjSn7X1-Ot-oqrG8KC-NfzvV6ipFkEv8FlmACFmjkUW9LtnKspY6jhl7M6QK01DtVOf9rKgPDlL_Iq3QAvBpRcZ4mRlcn6T9_tGGr2kxJ8RGafFECXO2Hm4iNDXD19ZM374WdiayHIWq80q5Vcd_8o9noGrmbdiU_9yRLIzexXCa9-PrSoOvaTa_l3-A/s320/Hands%20do%20not%20touch%20your%20precious%20Me%20(1)%20Ferrara%20%C2%A9%20Wim%20Vandekeybus%20copy.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div>Lo spettacolo dura un'ora e mezza abbondante ma di danza non si è visto praticamente più nulla. Ed è un peccato viste le premesse di prima e lo stimolante tappeto sonoro creato da Charo Calvo.</div><div>Inoltre questa specie di saga zombie, mista ad alien, macumbe e diversi altri temi da perfetto horror movie, non mi ha suscitato nessuna emozione, né in negativo, né in positivo, che invece è quello che mi aspetto sempre da una rappresentazione dal vivo. Solo noia, parecchia. E non è stato piacevole se, ad un certo punto, il mio cervello si è domandato: "chi mi restituirà questa ora e mezza di vita?"</div><div><br /></div><div>Nel corso dello spettacolo dal lato destro del parter, la platea come viene chiamata in sloveno dove ero seduto, sono andate via una ventina di persone: brutto segnale anche questo e non so quanti si sono alzati dal lato sinistro o dalla galleria.</div><div>Due chiamate sforzate di applausi.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuRy7weu6ElutvK4I83a29petgh0NR15NhhRTxka1oQrFIhG0gdA3VSEE8CejdEYiN2vDvp2ilX7PgQzslnbn80wfmeVq4bQMYX1uHPkqLewWe-qg3sTKmcCbqIz_tLSHmxp8pjOROeHjyXRZXTX1lpOxHT6G4N9X1mx2n0ny6ArD-BDpIdFMIGFLS9A/s1772/Hands%20do%20not%20touch%20your%20precious%20Me%20(2)%20Ferrara%20%C2%A9%20Wim%20Vandekeybus.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1228" data-original-width="1772" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuRy7weu6ElutvK4I83a29petgh0NR15NhhRTxka1oQrFIhG0gdA3VSEE8CejdEYiN2vDvp2ilX7PgQzslnbn80wfmeVq4bQMYX1uHPkqLewWe-qg3sTKmcCbqIz_tLSHmxp8pjOROeHjyXRZXTX1lpOxHT6G4N9X1mx2n0ny6ArD-BDpIdFMIGFLS9A/s320/Hands%20do%20not%20touch%20your%20precious%20Me%20(2)%20Ferrara%20%C2%A9%20Wim%20Vandekeybus.jpeg" width="320" /></a></div><div style="text-align: left;"><br /></div>(Poi ci sono persone con maggior cultura di me e voglia di approfondire che scrivono così di questo stesso spettacolo <a href="https://www.corrierespettacolo.it/hands-do-not-touch-your-precious-me-immersione-nella-ritualita-plastica-e-performativa-di-vandekeybus-e-de-sagazan/" target="_blank">Recensione di Claudio Finelli</a> che riesce a motivare e spiegare tutto quello che io invece non ho digerito, ma resto dell'idea che l'opera d'arte debba essere fruibile, debba emozionare, senza bisogno di studi e spiegazioni)<br /><div><br /></div></div>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-56416188531648422132023-04-02T15:24:00.000-07:002023-04-02T15:24:12.223-07:00TRANSPARADA venerdì 31 marzo 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ7vwDrEXd5rU2EBBAMzwfX-1tUD4aoMOcKxcypKxBV3Wbxzw1TB5n7W7IuqO_5GMkpW4ys-uD1poFjEV6pEGKqSEbUT0d_V53UjON6yhk9ilxGhX7wG7R_BZUumswpn-UlPCcy04YeF5Jnx6BpOnT_Kc52XxEjFwJe-zdPJKGVNOkNcyJ-S3jwzt4qw/s2560/Medioraro6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ7vwDrEXd5rU2EBBAMzwfX-1tUD4aoMOcKxcypKxBV3Wbxzw1TB5n7W7IuqO_5GMkpW4ys-uD1poFjEV6pEGKqSEbUT0d_V53UjON6yhk9ilxGhX7wG7R_BZUumswpn-UlPCcy04YeF5Jnx6BpOnT_Kc52XxEjFwJe-zdPJKGVNOkNcyJ-S3jwzt4qw/s320/Medioraro6.jpg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.teaterssg.com/event/mediteranska-trilogija/?lang=it" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><br /><p></p><p>...e poi in una piovosa serata di fine marzo, arrivo al Teatro Stabile Sloveno di Trieste e davanti agli occhi mi si palesa la magia di una piccola compagnia, nutrita e amata, che poco ha da invidiare a tante altre più conosciute. Sto parlando del Balletto HNK Ivan pl. Zajc di Fiume, città croata cara a tanti italiani, che con una popolazione di meno di 130.000 abitanti può permettersi un corpo di ballo che a Trieste, sorella maggiore in molti sensi, è stato raso al suolo da più di dieci anni fa (insieme a un bellissimo teatro)...</p><p>Maša Kolar, intraprendente e lungimirante direttrice di questo piccolo ensemble, ha molto creduto in questa possibilità e in dieci anni di direzione ha completamente trasformato l'immagine e il repertorio della compagnia quarnerina, acquisendo diverse coreografie di importanti coreografi e portandole in numerose tournée in svariati continenti. Questa serata di cinque coreografie ne è la perfetta dimostrazione, con un repertorio che spazia da Marco Goecke a Filipe Portugal, fino ad un brano della stessa Kolar.</p><p>Apre la serata il <i>Prélude à l'après-midi d'un faune,</i> meravigliosa pagina musicale di Claude Debussy che nella versione della Kolar ricalca il tema ispirato al poema di Stéphane Mallarmé, mettendo in scena un bellissimo fauno contemporaneo, Nicola Prato, affascinato da una sensuale e statuaria ninfa, Tea Rušin. La coreografia è densa di movimenti e vira talvolta verso la frenesia ma il controllo e la coesione di Nicola sull'elemento scenografico, con il quale si muove per quasi tutto il tempo, e la sinuosa flessibilità di Tea sono divoranti e ci si perde guardando loro, dimenticandosi del <i>plot</i>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJkgf3gVV_S89nLv_KQOknCaAyVAcsInrv8V8nx2wHJnr_PRcrdtDRfw3MK5JVA95XvXdrfsAsb_QoIaE0B35nyLkUsF5SDEpqIh0L6JfcfHHUFm2MHIaAnvlEP0RXX4E2oyowrq4k1d-IUuFN1YRk_Rap8cqqdHZQ8LKJD08cO1MaG-DIJatJQKG0g/s2560/Pomeriggio1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1706" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJkgf3gVV_S89nLv_KQOknCaAyVAcsInrv8V8nx2wHJnr_PRcrdtDRfw3MK5JVA95XvXdrfsAsb_QoIaE0B35nyLkUsF5SDEpqIh0L6JfcfHHUFm2MHIaAnvlEP0RXX4E2oyowrq4k1d-IUuFN1YRk_Rap8cqqdHZQ8LKJD08cO1MaG-DIJatJQKG0g/s320/Pomeriggio1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9XaJy18zgycrI-88r1lEwKzh4fg2ojXF8rScQ0HoLoA25GpyXIfxTizqOq5umzZRqbhV-KHnpPXpX6z965PINqQD_69p-yrpNxbme9pm7gWpWgmWNyqAPsrURCsDHlmSlbYcyIKTXgTndHnfRb_dN_yKcDVgLuZzJj5INT1_BQjk1IOOExC5rXqlqww/s2560/Pomeriggio2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9XaJy18zgycrI-88r1lEwKzh4fg2ojXF8rScQ0HoLoA25GpyXIfxTizqOq5umzZRqbhV-KHnpPXpX6z965PINqQD_69p-yrpNxbme9pm7gWpWgmWNyqAPsrURCsDHlmSlbYcyIKTXgTndHnfRb_dN_yKcDVgLuZzJj5INT1_BQjk1IOOExC5rXqlqww/s320/Pomeriggio2.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdE64Uk5Th3d3sIh5YnFEXb3fqP-ElUWMYhHuxLr8SbKjW2QV60Noer377TkAeq2JHYJ3FRsALoIS4MiQlpxLnPvWl_43fqvnulEiKLz0BM5RPCRazH6kAu0F69ZCnku1X_roG9ILxr9cc2EreFZyD1nXOAwNRkTg2PUSvJH0v8SKgXeC0l1F8NFNjmw/s2560/Pomeriggio3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdE64Uk5Th3d3sIh5YnFEXb3fqP-ElUWMYhHuxLr8SbKjW2QV60Noer377TkAeq2JHYJ3FRsALoIS4MiQlpxLnPvWl_43fqvnulEiKLz0BM5RPCRazH6kAu0F69ZCnku1X_roG9ILxr9cc2EreFZyD1nXOAwNRkTg2PUSvJH0v8SKgXeC0l1F8NFNjmw/s320/Pomeriggio3.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhunu0PNPpXxey4k1RT4ZPPNjyFBTJ4IXPhq0c2YKzMkGsNyrFQUkoxGbpAaXIspIdrlu7R_o6g5xOz-vV9yDaPQdtqxReX8MxOc0L8hFGS2dtp1pf8OZGLpSqECtG3ZwSaN9gyitbHHRe1iAkzo--UTBLJ6pTKPm30Zupp4l34yU-2VAljEERfKkIEDg/s2560/Pomeriggio4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhunu0PNPpXxey4k1RT4ZPPNjyFBTJ4IXPhq0c2YKzMkGsNyrFQUkoxGbpAaXIspIdrlu7R_o6g5xOz-vV9yDaPQdtqxReX8MxOc0L8hFGS2dtp1pf8OZGLpSqECtG3ZwSaN9gyitbHHRe1iAkzo--UTBLJ6pTKPm30Zupp4l34yU-2VAljEERfKkIEDg/s320/Pomeriggio4.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>Il secondo brano in programma è nel puro filone neoclassico ed esalta la poliedricità di questa piccola compagine, capace di passare dalle punte alla danza tribale, come vi racconterò tra poco. Si tratta della <i>Rapsodia spagnola </i>composta da Maurice Ravel e qui affidata alla coreografia di Filipe Portugal, che evidenzia la buona capacità artigianale del coreografo, che riesce a scolpire una gradevole coreografia formale, piena di bei <i>lift,</i> sui corpi dei danzatori, mettendoli a proprio agio e rivelandone il calore latino e la sensualità. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRJMJ3MP7HJ58qGJC-GSXx0CbL9O4Z4PnW2V4NTXyzXTviQn7MwuRRiDYYUWWNxtVnCc3WRVm8HYG5iE_BChNXbYpB9hNjx6zCQwQvnZScKhaGvX99davquexPpVvw7tiBdK2j8fJcrS2P1o1jePrXbzOPpr9Ngjm2DAyHszEHRW-AXdYtV2pW9oghFg/s1600/Rapsodia%20spagnola1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1110" data-original-width="1600" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRJMJ3MP7HJ58qGJC-GSXx0CbL9O4Z4PnW2V4NTXyzXTviQn7MwuRRiDYYUWWNxtVnCc3WRVm8HYG5iE_BChNXbYpB9hNjx6zCQwQvnZScKhaGvX99davquexPpVvw7tiBdK2j8fJcrS2P1o1jePrXbzOPpr9Ngjm2DAyHszEHRW-AXdYtV2pW9oghFg/s320/Rapsodia%20spagnola1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPwU7KvoUbus4cyOLYmIlXqTroGBw9dnQChENHUF2qUBuEPte9xBpKNCOZ0VAImcu0ANE_2Ujtuawdi8y3uAIRqABZBmPo_SIciHXOOwjpFaMXgl3HjqZI1UTwh_ItBcSqk1y-NiurxWZD9aJbRP9HtxP7P1yfBULpkVykvQAbT5GKXqBlA-8Wt3wYsg/s1600/Rapsodia%20spagnola2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPwU7KvoUbus4cyOLYmIlXqTroGBw9dnQChENHUF2qUBuEPte9xBpKNCOZ0VAImcu0ANE_2Ujtuawdi8y3uAIRqABZBmPo_SIciHXOOwjpFaMXgl3HjqZI1UTwh_ItBcSqk1y-NiurxWZD9aJbRP9HtxP7P1yfBULpkVykvQAbT5GKXqBlA-8Wt3wYsg/s320/Rapsodia%20spagnola2.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE1CapAgbChx1pj0J8GPc2st6QFhGwp6CifFHMHmhVMw3h-GojdKCdF6Ohty90U0dpVbvIqER_NXysZ6C0aJ1VVk6Pg2MYW0lJJlFHdZQGk7S5iTMPOjexxm8suVMTFag-SLd7V4EABvlp01eEJVQjb3IQNAeinDTmjByJyOK-oFH4codNuIo1vAp-uA/s1600/Rapsodia%20spagnola3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE1CapAgbChx1pj0J8GPc2st6QFhGwp6CifFHMHmhVMw3h-GojdKCdF6Ohty90U0dpVbvIqER_NXysZ6C0aJ1VVk6Pg2MYW0lJJlFHdZQGk7S5iTMPOjexxm8suVMTFag-SLd7V4EABvlp01eEJVQjb3IQNAeinDTmjByJyOK-oFH4codNuIo1vAp-uA/s320/Rapsodia%20spagnola3.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><i>n(U/O)minous</i> usa la macchina teatrale con maestria: è ricco di salite e discese del fondale di tulle che ovatta la visione ma, in questo caso, sembra separare per poi riunire, due mondi che sembrano inconciliabili. L'utilizzo del tappeto musicale, composto con brani di autori diversi, è molto interessante soprattutto per il suo alternarsi di pagine dedicate solo all'ascolto e altre alla danza, creata da Ludmila Komkova. Composto per il corpo di ballo femminile, trasformato in replicanti del futuro, fornite di arto bionico verde smeraldo, sembra voler parlare di futuro e di integrazione o forse di un sogno, della proiezione del pensiero della ragazza che, all'inizio e alla fine del brano, giace davanti al tulle. La coreografia è di grande effetto, dinamica ma al contempo intimista.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5B75IeGsxzxLblHJ8BB9Zz6VPx8taPwl3QOhXEaDeN3y-ogfC2vd_6aEmHF3GKjH9Nu-OYC0jBc8kHRT3iknnG2kRu4UaRzwgg1lxAVdXkda1K_kkSDQDf8Y7lTm23wOcXjQXOR4hNToGSoth4z9mpeGsPZrOW-yJEU70sECE5P6-rxgg-2RspPaitw/s2560/nuOminous1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5B75IeGsxzxLblHJ8BB9Zz6VPx8taPwl3QOhXEaDeN3y-ogfC2vd_6aEmHF3GKjH9Nu-OYC0jBc8kHRT3iknnG2kRu4UaRzwgg1lxAVdXkda1K_kkSDQDf8Y7lTm23wOcXjQXOR4hNToGSoth4z9mpeGsPZrOW-yJEU70sECE5P6-rxgg-2RspPaitw/s320/nuOminous1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA_CRRtlDjRS1hRj7HtRcEo_H1_5TQIn-Lp5fS5JgFwb8sLzi8njRvpD40k-biDwCP0XkvW4vxiRqviRcYW-xDC4wcBd7Y9bmmQWotK2r6yIT2MJqyvm9LgG85MQDGgP6-ztBFH2Y3_CIPp2-1ACx9isuSv_PrH0CZ_l98mzLPwJ-6V1YF1uw8n2bJ-w/s2560/nuOminous2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA_CRRtlDjRS1hRj7HtRcEo_H1_5TQIn-Lp5fS5JgFwb8sLzi8njRvpD40k-biDwCP0XkvW4vxiRqviRcYW-xDC4wcBd7Y9bmmQWotK2r6yIT2MJqyvm9LgG85MQDGgP6-ztBFH2Y3_CIPp2-1ACx9isuSv_PrH0CZ_l98mzLPwJ-6V1YF1uw8n2bJ-w/s320/nuOminous2.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQndMun5m5Rs9H3iW70zu5VKFV_9XQkp4o0B-y1jhrrXzueuo3Ckn0M0aQJCSDpllhAuyYTcNzRdjmlY7Yiq_KN9y55oTrm3gHDcahxos1tU8NJ3El8ZsQbvhXH97eiPeRCkIQcAdPnvxVT3Jn2XZufvLQ2pNjIiBZTLLGU9sjnE3gE_i9irNpNLILIg/s2560/nuOminous3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQndMun5m5Rs9H3iW70zu5VKFV_9XQkp4o0B-y1jhrrXzueuo3Ckn0M0aQJCSDpllhAuyYTcNzRdjmlY7Yiq_KN9y55oTrm3gHDcahxos1tU8NJ3El8ZsQbvhXH97eiPeRCkIQcAdPnvxVT3Jn2XZufvLQ2pNjIiBZTLLGU9sjnE3gE_i9irNpNLILIg/s320/nuOminous3.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>Come tutte le coreografie di Marco Goecke anche questo <i>Uccello di fuoco </i>è pervaso di schizofrenici movimenti, di una quantità infinita di gesti delle mani e delle braccia, frullate, sbattute, scosse, agitate fino all'inverosimile. Ma non lascia indifferenti. Un'emozione attraversa tutto il pubblico: che sia fastidio o stupore o ansia o altro, quei minuti coreografati da lui lasciano il segno. Molto si deve sicuramente alla bravura e alla forte presenza scenica dei due interpreti principali: Valentin Chou e Michele Pastorini, statuari, frementi, timidi e poi sfacciati, indubbiamente bravissimi.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTposjIBCWJ11VI0eJBcYIAspuDYQzi24ZIVvF3pg7q-CLaYhfykI9OatbuusBtidEgAJL1SmkPEv53E8U-x6WcsUXxkbpS_HXYXtjCTWCmgyvj8Ngsd6i_oszKugCDUgNmjo9cvqle7_AvQSKVHR-nCJsIlSVHFPSkK6ggolGKVGtdwAujCyGB3P3-w/s2560/Firebird1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2560" data-original-width="1707" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTposjIBCWJ11VI0eJBcYIAspuDYQzi24ZIVvF3pg7q-CLaYhfykI9OatbuusBtidEgAJL1SmkPEv53E8U-x6WcsUXxkbpS_HXYXtjCTWCmgyvj8Ngsd6i_oszKugCDUgNmjo9cvqle7_AvQSKVHR-nCJsIlSVHFPSkK6ggolGKVGtdwAujCyGB3P3-w/s320/Firebird1.jpg" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN0Ztsk8RGpUl1x65zmJouMHER1JFYZEVKt5rH01dXwAvQ_DEp3ufYKaRwfmo1HvIrz6Euh9BdzFkD5vXG6K_9D7BFMR3H5IaRrtLjtbPOt1Tf3JRpA_phaHEVFia8Ev88MnsRUkx2ar0VeKWh-NsHZcBDMJDy-Cx-aWGG5JQA6RkpnfVW_5YkQUotOQ/s2560/Firebird2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN0Ztsk8RGpUl1x65zmJouMHER1JFYZEVKt5rH01dXwAvQ_DEp3ufYKaRwfmo1HvIrz6Euh9BdzFkD5vXG6K_9D7BFMR3H5IaRrtLjtbPOt1Tf3JRpA_phaHEVFia8Ev88MnsRUkx2ar0VeKWh-NsHZcBDMJDy-Cx-aWGG5JQA6RkpnfVW_5YkQUotOQ/s320/Firebird2.jpg" width="320" /></a></div><p>Chiude, giustamente, un pezzo forte, decisamente forte e molto accattivante: si tratta di <i>Medio raro</i> del coreografo israeliano da Nadav Zelner su musiche folk/etniche il cui autore non è riportato sul programma di sala. Il sipario si apre e la scena è dominata da un tappeto peloso di colore rosso, sopra e sotto il quale vedremo agire una decina di danzatori, prevalentemente uomini: Ma di più non saprei raccontarvi perché me la sono gustata tutta senza filtri e senza voler tenere a mente qualcosa di specifico, rapito dal turbinio del movimento. Non posso fare altro se non invitarci a cercare di vedere questa coreografia di persona, per l'energia che contamina e per la voglia che trasmette di danzare!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTZO-LN7IMPVE96jlGYio1BDZCZRr_9NfoslKrA4bsse2n0WwGsYX5OkGG8OwD0ZGwNNAOQqgCzPbIaa9enA0EZFa40dZt9POzKQYW_3FFdtqz5ScGt0zI7LD9n1L_ucywORBDqDZhJUgGJ5mVx_XqNBMwerAuJkly4zBuL9T8YMHywLtAnaja3ijXAg/s2560/Medioraro1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTZO-LN7IMPVE96jlGYio1BDZCZRr_9NfoslKrA4bsse2n0WwGsYX5OkGG8OwD0ZGwNNAOQqgCzPbIaa9enA0EZFa40dZt9POzKQYW_3FFdtqz5ScGt0zI7LD9n1L_ucywORBDqDZhJUgGJ5mVx_XqNBMwerAuJkly4zBuL9T8YMHywLtAnaja3ijXAg/s320/Medioraro1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-oSA9V9aMGdyMSzKnO-lTBYwmhr8L2oq-BleVWRS_eVYMOT5qxhX_IEljB69_bXx4R1ACaIWWiw9bb1t9E4LBZSrdg3O3_bmCDqI4q8Oug14SVJhkw4eQUM1AivFetWnVRZyimdCUuJGEnKVVAV7rYyhvAsAF9jXCdMaFoWtWbh9jRVyHXK-kn2nH5A/s2560/Medioraro2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-oSA9V9aMGdyMSzKnO-lTBYwmhr8L2oq-BleVWRS_eVYMOT5qxhX_IEljB69_bXx4R1ACaIWWiw9bb1t9E4LBZSrdg3O3_bmCDqI4q8Oug14SVJhkw4eQUM1AivFetWnVRZyimdCUuJGEnKVVAV7rYyhvAsAF9jXCdMaFoWtWbh9jRVyHXK-kn2nH5A/s320/Medioraro2.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipR6mbogjw-RCN77PGYQf2VLkaiKkFfMmwcnKUjk2MtvnWMh9hNaaRLhyHKfXS0Qgy19bU79fXWKdGdKH2L2KvABVmmZlPB41tjudeMHbiOjG9otRXPfmN4xTPFBkiJETzQbxaFojj_RtopxjG9V6xkPUq4B3hrjOj2dzFHtNujxMXs-Vqf1mDuBdOLQ/s2560/Medioraro3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipR6mbogjw-RCN77PGYQf2VLkaiKkFfMmwcnKUjk2MtvnWMh9hNaaRLhyHKfXS0Qgy19bU79fXWKdGdKH2L2KvABVmmZlPB41tjudeMHbiOjG9otRXPfmN4xTPFBkiJETzQbxaFojj_RtopxjG9V6xkPUq4B3hrjOj2dzFHtNujxMXs-Vqf1mDuBdOLQ/s320/Medioraro3.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIeNkRXNIQ6_uT9uo3aoMDzFxjWhKHNF-xiP39R3hUELicsN4A_Ik2jMDN9o8sVJQ8rMHWHr2DFwsBENjZVIYRTxdyY1H9Y0y04a_dkkFG80QR4Neu1V2Il_TWoFtjpbZTaYJbR82imEyNyqWTrkwMcgU8OOGALJHooEQkNrJi1m5aAsEPDr6fBW6iAQ/s2560/Medioraro4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIeNkRXNIQ6_uT9uo3aoMDzFxjWhKHNF-xiP39R3hUELicsN4A_Ik2jMDN9o8sVJQ8rMHWHr2DFwsBENjZVIYRTxdyY1H9Y0y04a_dkkFG80QR4Neu1V2Il_TWoFtjpbZTaYJbR82imEyNyqWTrkwMcgU8OOGALJHooEQkNrJi1m5aAsEPDr6fBW6iAQ/s320/Medioraro4.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS_dsv1SZZIseIQs9CUlRT1uzRzCzwH5KI_1YoeqqDSnh98qoLGWJtLHmw9iWjLdX_0QQ-W6iGBa6d5tOBqReLlVN43mBpshEo0mPqNR6yyxtIUFlcTUwvyQZNVIP62qlJnmMWpu27N0aKK-GlHaGBeWblufGHYWlpvR8B3WThC6T1uYAd_Vm1NavoNg/s2560/Medioraro5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2560" data-original-width="1707" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS_dsv1SZZIseIQs9CUlRT1uzRzCzwH5KI_1YoeqqDSnh98qoLGWJtLHmw9iWjLdX_0QQ-W6iGBa6d5tOBqReLlVN43mBpshEo0mPqNR6yyxtIUFlcTUwvyQZNVIP62qlJnmMWpu27N0aKK-GlHaGBeWblufGHYWlpvR8B3WThC6T1uYAd_Vm1NavoNg/s320/Medioraro5.jpg" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvO8-VkZMGGMg5WBxcsvbTSgqP8mtKXdsqSlD13ykprgMlbWEwje0zN9_jayAGTfTr2_aZE5eL8TFn7y6Pv6jgRanDy4gOOZaClITeBUk8-usw5i63-vUHFQUg3yAkCCeWbkXXUcBJoJ2Da7d1las-IH9fLrpv3QyP-xsT4TUJdGhtI4L-YkoOPuGCAA/s2560/Medioraro7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvO8-VkZMGGMg5WBxcsvbTSgqP8mtKXdsqSlD13ykprgMlbWEwje0zN9_jayAGTfTr2_aZE5eL8TFn7y6Pv6jgRanDy4gOOZaClITeBUk8-usw5i63-vUHFQUg3yAkCCeWbkXXUcBJoJ2Da7d1las-IH9fLrpv3QyP-xsT4TUJdGhtI4L-YkoOPuGCAA/s320/Medioraro7.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>Brava Maša e bravi tutti i danzatori: avete di che essere fieri di appartenere a questa compagnia e di esserne il propellente!</p><p>Sala quasi piena e pubblico entusiasta.</p><p><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-47800642114925685122023-03-30T15:35:00.003-07:002023-03-30T15:35:45.824-07:00SATIRI giovedì 30 marzo 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOaQ3inaVYvjzn8IhGEegJm2FUf56FkjtZjyyWMOETstDVZhj-wsEerItBxww5wgSgFcbVwwv2VDeg-S9HxvBUTukAqmB0sgeMKtqiJscUbh4icULLaogvxV6vDrJKMA0dBsgOnshIZ2XZ25L41aSvE_1phJnEuVMlTvXgiVYH5R3yI0NDJJEusrdKhg/s1280/9d5a5-5b841-8ac47-3e374-4cc01-c8b9b-cd-sieni-satiri-foto-stefano-scheda-copia.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1237" data-original-width="1280" height="309" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOaQ3inaVYvjzn8IhGEegJm2FUf56FkjtZjyyWMOETstDVZhj-wsEerItBxww5wgSgFcbVwwv2VDeg-S9HxvBUTukAqmB0sgeMKtqiJscUbh4icULLaogvxV6vDrJKMA0dBsgOnshIZ2XZ25L41aSvE_1phJnEuVMlTvXgiVYH5R3yI0NDJJEusrdKhg/s320/9d5a5-5b841-8ac47-3e374-4cc01-c8b9b-cd-sieni-satiri-foto-stefano-scheda-copia.jpeg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/satiri-3159" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p><p>Non è il primo spettacolo firmato Virgilio Sieni cui assito e non è la prima volta che faccio fatica a trovare le parole per raccontare quello che ci ha proposto.</p><p>Intanto condivido con voi come viene presentato lo spettacolo sul sito del teatro</p><p><i>“Satiri”, accompagnato dalle musiche di Bach eseguite dal vivo al violoncello da Naomi Berrill, è interpretato da Jari Boldrini e Maurizio Giunti i cui corpi in uno studio di movimento di assoluta originalità, trascolorano come in una nebulosa fatta di esplosioni fra dionisiaco e apollineo, di attrazioni e distacchi, di gesti che rispondono appieno alla poetica di Sieni, di cui gli appassionati ricorderanno l’intenso “Cantico dei Cantici” ospite al Rossetti nel 2017. La danza di questo artista, si basa sul concetto di tattilità e trasmissione fra i corpi, s’interessa alla dimensione multisensoriale del gesto e dell’individuo e approfondisce i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.</i></p><p>e nel comunicato stampa:</p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"><i><span style="font-family: "Times Roman",serif; font-size: 12.0pt;">La danza di questo artista
si basa sul concetto di tattilità e trasmissione fra i corpi, s’interessa alla
dimensione multisensoriale del gesto e dell’individuo e approfondisce i temi
della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica,
scientifica e archeologica del corpo. </span><span style="font-family: "Times Roman", serif; font-size: 12pt;">I Satiri, secondo
Virgilio Sieni, sanno gettare lo sguardo nell</span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL" lang="AR-SA" style="font-size: 12pt;"><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span>’</span><span style="font-family: "Times Roman", serif; font-size: 12pt;">abisso dicendo sì alla vita e così, con questa
pienezza, danzano Boldrini e Giunti. «Una danza per dermatoglifi - scrive
Virgilio Sieni nelle sue note – che tracciano l</span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL" lang="AR-SA" style="font-size: 12pt;"><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span>’</span><span style="font-family: "Times Roman", serif; font-size: 12pt;">aria
e una sintassi che sembra riferirsi all</span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL" lang="AR-SA" style="font-size: 12pt;"><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span>’</span><span style="font-family: "Times Roman", serif; font-size: 12pt;">embrione
del gesto che incontra il suo simile riconoscendolo diverso e amico. Pescano
dal fondo del gesto per inscrivere forme d</span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL" lang="AR-SA" style="font-size: 12pt;"><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span>’</span><span style="font-family: "Times Roman", serif; font-size: 12pt;">intesa
e di empatia che si aprono a una disposizione musicale, le danze segnano lo
spazio della materia inebriante che parla con il corpo. Il mondo quotidiano qui
prende il largo e si separa dal gesto enigmatico che esplode tra il dionisiaco
e l</span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span><span dir="RTL" lang="AR-SA" style="font-size: 12pt;"><span dir="RTL"></span><span dir="RTL"></span>’</span><span style="font-family: "Times Roman", serif; font-size: 12pt;">apollineo. Ancora una
volta la danza si presta a laboratorio della vita, affronta azioni disperate,
titaniche, si pone sulla soglia con atteggiamento vigile, mantico, divinatorio.
Ma è essa stessa scienza dello stare, specchio di risonanze e richiami
cognitivi».</span></i></p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Con una simile premessa, entro in Sala Bartoli e mi concentro - come prima di un'interrogazione dei bei vecchi tempi o di un esame - cercando di cogliere e comprendere quanto in premessa. Non vi nascondo quanto mi fa sentire ignorante leggere queste righe, che devo rileggerle un paio di volte per avere conferma che sono lontano anni luce dall'essere un intellettuale. In effetti, sono soltanto un blogger, uno che vuole condividere e confrontare le proprie emozioni, sensazioni, ricordi con chi vedrà o forse non vedrà mai gli spettacoli che vado a vedere. Mi dico anche che come me, probabilmente, la metà degli spettatori vive lo stesso senso di inferiorità e si interroga, alla fine dello spettacolo, per capire quanto ha capito, quanto si sente a disagio per non aver capito o quanto ha immaginato di aver capito e che invece, nel confronto con altri spettatori, risulta ancora e nuovamente un'altra lettura.</span></p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_3lg2OxGxs57V7QDqOBQuw6wiv5qr5tLeD5JYx9gB5j7SCOHqXT0LadPItEtsP9hEKc3Qd0QXReTFQLSgs7wRm1f0pth63quHVioRvFQ7vrkNRdJuowTeNg7LvbXDC4UPtCPRrWgGDT6fbES8ov-3AhFAs-vosGfb2Iv2FQ1xtFvuORPBxRkkRW1k3g/s2560/dd610-7c6c7-051d5-20fae-56c36-e1cbd-62-foto.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2362" data-original-width="2560" height="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_3lg2OxGxs57V7QDqOBQuw6wiv5qr5tLeD5JYx9gB5j7SCOHqXT0LadPItEtsP9hEKc3Qd0QXReTFQLSgs7wRm1f0pth63quHVioRvFQ7vrkNRdJuowTeNg7LvbXDC4UPtCPRrWgGDT6fbES8ov-3AhFAs-vosGfb2Iv2FQ1xtFvuORPBxRkkRW1k3g/s320/dd610-7c6c7-051d5-20fae-56c36-e1cbd-62-foto.jpeg" width="320" /></a></div><span style="text-align: left;"><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Così inizia lo spettacolo. La violoncellista si siede - la talentuosa Naomi Berrill, dotata anche di una straordinaria voce, che regala amabili melodie, cantando mentre suona - e iniziamo a percepire i corpi tesi, asciutti e vibranti di due danzatori che indossano soltanto un paio di boxer. In verità, uno dei due indossa anche una testa animale che lo fa somigliare ad una creatura mitologica fantastica, dotata di corna. I due esseri viventi si studiano, si avvicinano, si toccano, si fondono, si esplorano, si seguono. Nel mio immaginario forse si amano, si accoppiano, finché arriva il riscatto per l'animale - lo splendido Maurizio Giunti - che smascherato, sembra essere una copia dell'umano Jari Boldrini, altrettanto splendido.</span></p></span><p></p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Ecco, già così la mia visione sembra lontanissima da quella del coreografo e mi sento ignorante perché non ho capito quello che lui voleva raccontare. O forse il suo racconto è troppo ricco di verbo per poter essere reso attraverso il movimento. Non lo so. Ma mi sento dubbioso, inadatto e non mi fa piacere.</span></p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Ho visto 50 minuti di bella danza, che posso chiamare danza e non "movimenti per corpi secondo la moda coreografica del decennio" per cui sono felice e appagato. I danzatori erano meravigliosi, talmente unisoni da sembrare due fratelli gemelli. È stato piacere puro per gli occhi così come la musica di Bach, carezza per le mie orecchie.</span></p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Allora, forse, bastavano meno parole di presentazione. O forse bastavano parole più semplice per far sentire anche me, l'uomo comune, a mio agio con chi ne sa di più, con chi è più alto di me, e non per farmi sentire ancora più piccolo, inutile e ignorante.</span></p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;">Questo è.</p><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;">Sala piena, pubblico plaudente per quattro chiamate alla ribalta.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt4Wmd9isxmWC0NyBVYS0FbPCCIELBSeD6ye_F7OWGNwmaTwhJs7RuSg76xGu7feYWuWNqSaVglIpzW9rY2-2LWhe4IMbXlr_GJUK1fvQxzplOfn9Mje2xR2-P04BlfszwLZ3ixepisym7UJ-EIqc9JqH_8ltb4XOZA_9bVR0Sxg4ZoM9PVOyZtCkyQQ/s960/23687-626d3-6f015-57835-f0d03-25e8b-aa-web-foto-2-copia.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt4Wmd9isxmWC0NyBVYS0FbPCCIELBSeD6ye_F7OWGNwmaTwhJs7RuSg76xGu7feYWuWNqSaVglIpzW9rY2-2LWhe4IMbXlr_GJUK1fvQxzplOfn9Mje2xR2-P04BlfszwLZ3ixepisym7UJ-EIqc9JqH_8ltb4XOZA_9bVR0Sxg4ZoM9PVOyZtCkyQQ/s320/23687-626d3-6f015-57835-f0d03-25e8b-aa-web-foto-2-copia.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWu_bYxkjgCV4tMEa5EMOA6uJ1n08tjBGbjhPsvtuj2911q1JAz-UpEZS0JscFKD6QXpoB2tVdu0aoCnvvrOZ74auB6KLvR4uth5oVIf3wuWMpD0Wa-lneZyT7ySESO1Im5FkhY48Pd6e6vknN8LgLdXGC934GsBSSyMCJkaQmf5ZOcov5eLCQEU2KOQ/s1124/SATIRI%20foto%20Virgilio%20Sieni.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="1124" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWu_bYxkjgCV4tMEa5EMOA6uJ1n08tjBGbjhPsvtuj2911q1JAz-UpEZS0JscFKD6QXpoB2tVdu0aoCnvvrOZ74auB6KLvR4uth5oVIf3wuWMpD0Wa-lneZyT7ySESO1Im5FkhY48Pd6e6vknN8LgLdXGC934GsBSSyMCJkaQmf5ZOcov5eLCQEU2KOQ/s320/SATIRI%20foto%20Virgilio%20Sieni.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p class="Didefault" style="mso-pagination: widow-orphan lines-together; tab-stops: 46.0pt 92.0pt 138.0pt 184.0pt 230.0pt 276.0pt 322.0pt 368.0pt 414.0pt 456.6pt; text-align: justify;"><br /></p>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7494035858560505009.post-83991485655322671562023-03-29T15:18:00.003-07:002023-03-29T15:19:28.468-07:00SLAVA'S SNOWSHOW mercoledì 29 marzo 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpu15dda0xzBFAWqXNE6b8mdQtPqwMtVW4qZWSdZHWXp7O7f7fN9A6xzfqJbyoqMPQc-BPWeNEoYNzZ1Cv7gZdl5s6_VMndoTwN1cFDrFaRU8InS4z4PEmkNFhBLeA1_WOX1XZ_zh1mjt0vwj2spaBtMwSqvzN3rcLwdQdSYCMEV3wVqigGYcBFh9NBA/s1024/b5d76-63923-14772-aebd4-84b40-1f866-c7-slava-snowshow-greens-on-the-ship-by-veronique-vial.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="865" data-original-width="1024" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpu15dda0xzBFAWqXNE6b8mdQtPqwMtVW4qZWSdZHWXp7O7f7fN9A6xzfqJbyoqMPQc-BPWeNEoYNzZ1Cv7gZdl5s6_VMndoTwN1cFDrFaRU8InS4z4PEmkNFhBLeA1_WOX1XZ_zh1mjt0vwj2spaBtMwSqvzN3rcLwdQdSYCMEV3wVqigGYcBFh9NBA/s320/b5d76-63923-14772-aebd4-84b40-1f866-c7-slava-snowshow-greens-on-the-ship-by-veronique-vial.jpeg" width="320" /></a></div> <a href="https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/slava-s-snowshow-3114" target="_blank">Locandina dello spettacolo</a> <br /><p></p>A distanza di quasi dieci anni non posso che ripetere e confermare quanto detto all'epoca! E non ci crederete ma anche il bambino del 2023 ha detto le stesse parole di quello del 2014....le stesse parole: incredibileeee!!<div><br /></div><div>Eh si: è impossibile non ritornare bambini assistendo ad uno spettacolo di Slava....ritrovi l'innocenza dello sguardo, la gioia della sorpresa e, soprattutto, lo stupore dell'attesa! È incredibile come, nonostante la frenesia da cui siamo tutti pervasi, di fronte alla magica poesia di Slava siamo capaci di restare fermi e aspettare l'evoluzione di un gesto, di un immagine appena abbozzata, in attesa di capire cosa vuole dirci. Magico.<br /><br />A parte il bambino alle mie spalle (stavolta al mio fianco) che per tutto lo spettacolo ha pronunciato frasi tipo "Impiccati!" quando il clown entra con un cappio o "'Mazite!" (in triestino: suicidati NdT) quando era trafitto dalle frecce o infine "Morimo tutti!" quando siamo stati avvolti da qualcosa che non vi racconto per dovere di <i>suspence</i>, per il resto siamo tornati tutti bambini, a dispetto dell'età anagrafica: naso in su a sognare, immaginare, sperare. <br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-rp2yI974_vw/U0aSHJyeNTI/AAAAAAAAAHU/Ewx-H59PTzg/s1600/slavafinale.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="http://3.bp.blogspot.com/-rp2yI974_vw/U0aSHJyeNTI/AAAAAAAAAHU/Ewx-H59PTzg/s1600/slavafinale.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVBiDCMactKexkhhTvZOhMlZHPLQK_2OzQreDFqaK0F2RcjWI18z0Ijwcaphlk3jyd_L3zfwpeNNZtvfecVgI60n3QUr7AR4E6peAKdjuRSUQb8gu5y0dIIH1zNdj5aeHLCK2xvoVsU-xOit6wQ4ovtjZp4i28_MaaLon80sjYrekerD-8yh1A5xhIQg/s960/943a0-00d08-40658-03575-46830-53234-45-slava-snowshow-green-clowns-in-blue-mist-by-veronique-vial.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVBiDCMactKexkhhTvZOhMlZHPLQK_2OzQreDFqaK0F2RcjWI18z0Ijwcaphlk3jyd_L3zfwpeNNZtvfecVgI60n3QUr7AR4E6peAKdjuRSUQb8gu5y0dIIH1zNdj5aeHLCK2xvoVsU-xOit6wQ4ovtjZp4i28_MaaLon80sjYrekerD-8yh1A5xhIQg/s320/943a0-00d08-40658-03575-46830-53234-45-slava-snowshow-green-clowns-in-blue-mist-by-veronique-vial.jpeg" width="320" /></a></div><div><br /></div>Slava's SnowShow è in tournée da più di 15 anni ed ha riscosso successi ovunque. Se ne è parlato è scritto ovunque, quindi non starò a rubarvi tempo inutilmente. Non posso fare altro che unirmi al coro di plausi e approvazioni e dire che riesce a costruire delle atmosfere rare e preziose, toccando momenti di altissima poesia, specialmente quando crea e mantiene certe tensioni con l'immobilità, sciogliendole poi con un minuscolo gesto risolutivo.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtYW7PXHyYx-7Gtcd9eaLHTH-3Vy0k8bN6zU1g0sa-s_KkD6fKatOZ89cXWqNXlrX9mqm7ix6r1mwCr4OE4EEKcLqZhe3nj1GwHhpnHnmxbKZ5zsZbRHxDM7CKgq9pTNBm4cNNZNQKFiv-q51S8iL7HV0KJybN6xeCMdzCnbS-2rhNjY3NH4D7iUcH4g/s960/10ca8-df515-50943-f7c8c-d3e84-4dd8c-75-slava-snowshow-colour-ballons-in-the-audience-by-veronique-vial.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtYW7PXHyYx-7Gtcd9eaLHTH-3Vy0k8bN6zU1g0sa-s_KkD6fKatOZ89cXWqNXlrX9mqm7ix6r1mwCr4OE4EEKcLqZhe3nj1GwHhpnHnmxbKZ5zsZbRHxDM7CKgq9pTNBm4cNNZNQKFiv-q51S8iL7HV0KJybN6xeCMdzCnbS-2rhNjY3NH4D7iUcH4g/s320/10ca8-df515-50943-f7c8c-d3e84-4dd8c-75-slava-snowshow-colour-ballons-in-the-audience-by-veronique-vial.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div>Pioggia di bolle di sapone, tormente di neve, invasioni di palloni giganti, ragnatele infinite, naufragi in mari di nebbia, squali improbabili e momenti altamente poetici come quando Slava duetta con il suo stesso braccio inserito in un cappotto appeso: degno di Charlie Chaplin!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS9jyIYewkMgbUYcpWr_hDksMMvUBe4EWjkGSmS57j8CI43N294flF9DW5baHQ927UkaG0LLKg14mNRC5NHUMUDOYmP100HDul4NxPn8KVxZs6Yqu2e2jvU269A1kJ08wGeg0sIS5QhvHuZTQHFMRYiC7C7vBRN4GW6vGmKgoHk2ig-3mfJI0xRlbXsQ/s960/eb1e5-08c4d-cbb13-4f5d5-7eecf-1fb4e-0a-slava-snowshow-cobweb-by-andrea-lopez-mg-1440.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS9jyIYewkMgbUYcpWr_hDksMMvUBe4EWjkGSmS57j8CI43N294flF9DW5baHQ927UkaG0LLKg14mNRC5NHUMUDOYmP100HDul4NxPn8KVxZs6Yqu2e2jvU269A1kJ08wGeg0sIS5QhvHuZTQHFMRYiC7C7vBRN4GW6vGmKgoHk2ig-3mfJI0xRlbXsQ/s320/eb1e5-08c4d-cbb13-4f5d5-7eecf-1fb4e-0a-slava-snowshow-cobweb-by-andrea-lopez-mg-1440.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div>Per il resto non c'è altro da raccontare perché dovete viverlo e vederlo, andando a teatro! Veramente uno spettacolo a mio avviso da non perdere.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmd_Kk8SzUy1L6WbHwbjpjuG_bzY8pnSw3gbnnc4KAOu5p779JIN5eVMmpA2cZVwX_8R4A99MPRIqj2kHynJNUCsiQod7uEXB0hox791DwyNptI8aS3zm-vmrUSv2vh_hlyudABSmvKKLKehoF8ZIAh3amCDYCV0k9_YHVkNj_npuGf_O74ne9TDo7tQ/s800/dad7d-f6354-9893b-545f8-5f0dc-a1406-ef-slava-snowshow-little-houses-in-the-dark-by-andrea-lopez-mg-1325.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="800" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmd_Kk8SzUy1L6WbHwbjpjuG_bzY8pnSw3gbnnc4KAOu5p779JIN5eVMmpA2cZVwX_8R4A99MPRIqj2kHynJNUCsiQod7uEXB0hox791DwyNptI8aS3zm-vmrUSv2vh_hlyudABSmvKKLKehoF8ZIAh3amCDYCV0k9_YHVkNj_npuGf_O74ne9TDo7tQ/s320/dad7d-f6354-9893b-545f8-5f0dc-a1406-ef-slava-snowshow-little-houses-in-the-dark-by-andrea-lopez-mg-1325.jpeg" width="320" /></a></div><div><br />A proposito, genitori del bambino al mio fianco, siete sicuri che vostro figlio non abbia bisogno di fare quattro chiacchiere con uno bravo? Ma proprio bravo, eh?!?<p><a href="http://2.bp.blogspot.com/-u9yxzH3c-Tg/U0aSI0BN_YI/AAAAAAAAAHc/g8yhB0Yif68/s1600/slavaneve.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="213" src="http://2.bp.blogspot.com/-u9yxzH3c-Tg/U0aSI0BN_YI/AAAAAAAAAHc/g8yhB0Yif68/s1600/slavaneve.jpg" width="320" /></a></p></div>Corrado Canullihttp://www.blogger.com/profile/12690689117041781789noreply@blogger.com0