Locandina dello spettacolo
Credo di essere alla mia decima visione di Rumori fuori scena, uno spettacolo che mi fa ridere sempre e ancora! Trovo che il testo sia un capolavoro del teatro comico contemporaneo, scritto da Michael Frayn, con la stessa attenzione e cura che ha saputo dedicare ai fratelli maggiori, da Copenhagen a Miele selvatico, fino ai romanzi e ai saggi.
Lo spettacolo è geniale già nella struttura: uno stesso canovaccio teatrale viene visto durante la prova generale, due mesi dopo il debutto da dietro le quinte e, un'ultima volta, sei mesi dopo in una qualche replica nella più sperduta provincia inglese.
In tutto ciò si dipanano le dinamiche tipiche di una compagnia teatrale che, generalmente, si trova improvvisamente a dover convivere forzatamente, convivenza esaltatrice di qualunque tipo di sentimenti e relazioni.
Assistiamo quindi a coppie che nascono e scoppiano, enunciate dal portavoce di turno, a rivalità e sodalizi, ad ascese e discese. Tutti i sentimenti vengono esposti perché una compagnia da tournée diventa una sorta di famiglia temporanea con cui tutto va inevitabilmente condiviso.
Se a tutto ciò, per ammissione dello stesso regista, aggiungiamo che il testo è piuttosto debole, abbiamo spunti comici in abbondanza, tra porte che si aprono e si chiudono, che non si aprono e non si chiudono e piatti di sardine che entrano ed escono, spesso nel momento sbagliato.
L'unica vera pecca di questa brillante commedia è il finale che, dopo le tante risate regalate durante tutta la serata, resta il momento meno incisivo.
Il regista di questo allestimento, Valerio Binasco anche interprete nello stesso ruolo, sembra tentare la strada dell'improvvisazione, lasciando ai suoi interpreti maggiore libertà ma, forse, l'unica versione più compiuta era quella cinematografica del 1992 che, cito a memoria, abbandonava il palcoscenico per raccontare brevemente com'erano evolute le varie relazioni.
Ma poco importa perché le risate sono infinite e due ore e mezza di buonumore sono un qualcosa di cui ringraziare sempre ai giorni d'oggi!
La compagnia del Teatro Stabile di Torino mantiene alta la nomea e la qualità, sciorinando ottimi attori di grandi versatilità: Francesca Agostini, Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Giordana Faggiano, Elena Gigliotti, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli e Ivan Zerbinati (in rigoroso ordine alfabetico) assecondano il loro regista senza perdere un briciolo di personalità! Dalla attricetta bella ma non molto intelligente al gigione dal pensiero incomprensibile, da quella buona e amica di tutti al factotum un po' "fatto", tutti hanno il loro posto al sole e lo usano benissimo. Complici l'imponente scenografia di Margherita Palli, i costumi di Sandra Cardini e le luci di Pasquale Mari, assistiamo ad una messinscena di ottima qualità!
Repliche triestine fino a domenica 24 novembre e poi in giro fino a fine anno